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Folgarida, 3 agosto 2001 - Tradizionale premiazione giornalistica a Folgarida.
Quest'anno La Medaglia del Presidente della Repubblica è andata alla memoria di Antonio Russo, «uno delle decine di giornalisti che facendo il proprio mestiere in situazioni pericolose ci ha lasciato la pelle».
Questa la motivazione: «Per Radio Radicale, Russo, morto in Georgia nell'ottobre del 2000, seguendo piste oscure sui massacri in Cecenia, ha in lunghi anni svolto un gran lavoro senza far parte sindacale della categoria.
La sua come quella di molti altri colleghi fuori dagli angusti e protetti confini … italiani, è una testimonianza di vita e di morte piena di insegnamenti».
Una testimonianza, quella di Antonio Russo, che purtroppo a tutt'oggi resta non raccolta.
Ritirando il premio, l'esponente di Radicali Italiani, Rita Bernardini, ricorda che la guerra in Cecenia non è finita e che nel giorno dell'assassinio del «radicale giornalista», Antonio Russo, il Partito Radicale era messo sotto accusa all'Onu dalla Russia di Putin, dalla Cina e da Cuba, e che tuttavia in Italia nulla se ne sa.
«Non voglio essere gradevole - dichiara Bernardini - voglio ricordare una cosa molto sgradevole, che credo testimoni quale grossa difficoltà viva il giornalismo italiano.
La sera della morte di Antonio Russo, il Tg1, unica testata, dedicò alla sua scomparsa 15 secondi».
Nel corso della manifestazione vengono premiati, tra gli altri, «per un giornalismo trasparente», Luca Giurato, conduttore della trasmissione "Unomattina", il quotidiano "l'Avvenire" ed Enrico Mentana, direttore "TG5".
Quest'anno La Medaglia del Presidente della Repubblica è andata alla memoria di Antonio Russo, «uno delle decine di giornalisti che facendo il proprio mestiere in situazioni pericolose ci ha lasciato la pelle».
Questa la motivazione: «Per Radio Radicale, Russo, morto in Georgia nell'ottobre del 2000, seguendo piste oscure sui massacri in Cecenia, ha in lunghi anni svolto un gran lavoro senza far parte sindacale della categoria.
La sua come quella di molti altri colleghi fuori dagli angusti e protetti confini … italiani, è una testimonianza di vita e di morte piena di insegnamenti».
Una testimonianza, quella di Antonio Russo, che purtroppo a tutt'oggi resta non raccolta.
Ritirando il premio, l'esponente di Radicali Italiani, Rita Bernardini, ricorda che la guerra in Cecenia non è finita e che nel giorno dell'assassinio del «radicale giornalista», Antonio Russo, il Partito Radicale era messo sotto accusa all'Onu dalla Russia di Putin, dalla Cina e da Cuba, e che tuttavia in Italia nulla se ne sa.
«Non voglio essere gradevole - dichiara Bernardini - voglio ricordare una cosa molto sgradevole, che credo testimoni quale grossa difficoltà viva il giornalismo italiano.
La sera della morte di Antonio Russo, il Tg1, unica testata, dedicò alla sua scomparsa 15 secondi».
Nel corso della manifestazione vengono premiati, tra gli altri, «per un giornalismo trasparente», Luca Giurato, conduttore della trasmissione "Unomattina", il quotidiano "l'Avvenire" ed Enrico Mentana, direttore "TG5".
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