06 AGO 2001

Festa dell'Ulivo: Spunti per il rilancio della coalizione (Con Rutelli e Bindi)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 40 min

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San Savino, 6 agosto 2001 - Prima festa regionale dell'Ulivo, ennesima puntata del dibattito sul futuro del Centrosinistra.

Protagonisti: Francesco Rutelli e Rosy Bindi.

Il congresso dei Ds, la costruzione della Margherita ma soprattutto il rilancio dell'Ulivo, sono invece i temi della serata, anche a dispetto del programma che imponeva un dibattito sulla sanità.

Francesco Rutelli interviene a braccio dinanzi ad oltre 500 persone.

«Il processo in atto nei Ds - afferma - deve essere il più libero possibile, aperto, schietto.

Nessuno pensi che qualcuno si possa rallegrare se i Ds sono in
difficoltà.

Auspico che raggiungano un assetto sereno, forte, con una linea chiara che stia dentro l'Ulivo».

Per questo è importante anche il rilancio dell'intero schieramento.

L'Ulivo - spiega Rutelli - «non sarà un partito ma il modo, l'occasione, per lavorare tutti insieme».

«Faremo un'opposizione serena, incisiva, costruttiva ascoltando gli italiani».

Rutelli fa questa promessa pensando soprattutto alla legge sul falso in bilancio ed ai fatti di Genova.

Il testo approvato dalla Camera dei Deputati, secondo l'esponente della Margherita, «è una legge che vuole colpire la cooperazione, che rappresenta un punto di forza dell'economia italiana».

«Si vuole colpirla - chiarisce - perchè vista troppo vicina all'Ulivo».

In ogni modo, continua l'ex sindaco di Roma, «a settembre la legge torna in Senato e noi ci mobiliteremo insieme ad esperti affinchè questa norma non passi».

Sul G8, un commento secco, per chiarire la posizione dello schieramento di cui fa parte.

«Noi non accusiamo le forze dell'ordine - dichiara Rutelli - ma il governo che non ha saputo controllare piccoli gruppi di estremisti».

«L'Ulivo non è una pianta che nasce spontanea, ha bisogno della cura dell'agricoltura».

Usa una formula chiara l'ex ministro della Sanità, Rosy Bondi, per chiarire che non è possibile occuparsi solamente della ricostruzione dei partiti interni allo schieramento.

«Non ci possiamo permettere di organizzare i Ds e la Margherita e non dare un'organizzazione alla coalizione» - afferma, sottolineando che è importante agire soprattutto a livello locale.

In particolare, è necessaria una cooperazione che provenga anche dall'interno delle varie formazioni politiche.

«L'organizzazione - dichiara Bindi - deve essere fatta da coloro che ci hanno sempre creduto, ma anche dalle persone che esprimono i partiti interni all'Ulivo».

Per il resto, l'Ulivo, secondo l'esponente della Margherita, ha buone possibilità di attecchire nel tessuto sociale.

«C'è un forte collegamento tra la nostra opposizione parlamentare ed un movimento che deve nascere all'interno della società, che può essere efficace per evitare danni a questo Paese, ma soprattutto può essere efficace a ribaltare la situazione».

«Abbiamo per la prima volta al potere un governo di Destra» - rileva ancora l'onorevole Bindi.

Quel che «che è avvenuto in questi primi mesi, in questi giorni è già molto evidente».

Genova è un po' la «punta dell'iceberg».

L'ex ministro della Sanità, a questo punto, pensa soprattutto al vertice della Fao.

Il Governo potrebbe temere le masse pacifiche di manifestanti più che le violenze.

Questo naturalmente, «se davvero non si terrà il vertice della Fao per paura di dare una vetrina, come è stato detto, alla contestazione del movimento pacifico».

A prescindere da quest'eventualità, Bindi però si conferma contraria allo spostamento dell'appuntamento.

«Impedire il vertice Fao per impedire la violenza - spiega - è come dire non siamo capaci di gestire la sicurezza, quella con cui loro (il Centrodestra, n.d.r.) volevano vincere ed hanno vinto le elezioni». .

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