27 SET 2001

Consiglio di Stato: Cerimonia di insediamento del nuovo presidente

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Roma, 27 settembre 2001 - Anche la giustizia amministrativa richiede misure straordinarie.

Nel corso della cerimonia d'insediamento alla Presidenza del Consiglio di Stato, Alberto de Roberto ha ricordato che secondo i dati statistici "risultano pensenti oltre 900mila ricorsi presso i tribunali amministrativi regionali (Tar) e quasi 27mila presso il Consiglio di Stato".

Si tratta, ha spiegato il presidente, di un arretrato che si é andato accumulando in 30 anni, da quando cioé é stato istituito negli anni '70 il giudice di primo grado della giustizia amministrativa che "ha comportato per la
sua agevole accessività alla tutela giurisdizionale, una estensione di ampie proporzioni del contenzioso".

La legge di riforma del processo amministrativo (la n°205 del 2000) non basta dunque a risolvere la questione del carico eccessivo per i tribunali amministrativi regionali.

De Roberto ha spiegato che in prospettiva vi dovrebbe essere una riduzione "limitata" dell'arretrato in quanto questo "é di tali dimensioni da rendere impossibile la sua eliminazione in tempi ragionevoli con le nostre attuali forze".

Tra le misure straordinarie che si renderebbero quindi necessarie, de Roberto ne ha indicate tre: l'istituzione di sezioni stralcio con il compito di smaltire l'arretrato di più vecchia data, così come già sperimentato con i processi civili, un incremento del personale della magistratura e del personale amministrativo, più adeguate risorse per poter provvedere alla organizzazione della struttura della giustizia amministrativa e all'espletamento dei compiti che le sono stati assegnati dalla nuova legge.

Si tratta di misure - ha sottolineato il neopresidente del Consiglio di Stato - che erano state previste da un decreto legge della scorsa legislatura non convertito che "il governo sembrerebbe intenzionato a riproporre come disegno di legge".De Roberto si è soffermato anche sulla peculiarità della doppia funzione del Consiglio di Stato: consultiva e giurisdizionale.

"Non sembra, invero, possa essere messo in discussione che il Consiglio di Stato, anche quando si esprime in sede consultiva, operi come soggetto in posizione di neutralità e indipendenza, espressione dello stato-ordinamento e non dello stato-apparato.

Un dato, quello dell'indipendenza e neutralità del Consiglio di Stato anche nella sede consultiva che ebbe a manifestarsi sin dall'indomani dell'emanazione dello Statuto Albertino" quando il consiglio "conquistò, il.

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