02 OTT 2001

Referendum: La Loggia, "Bossi ha ragione"

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 44 min 32 sec

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Rispondendo alle domande di Roberto Iezzi e degli ascoltatori di Radio Radicale, il Ministro per gli Affari Regionali Enrico La Loggia, affronta alcune delle questioni di immediata attualità.

A partire dal referendum di domenica prossima, rispetto al quale dichiara di condividere le proteste di Umberto BossiRoma, 2 ottobre 2001 - "Bossi ha ragione: questo referendum non è sul federalismo, ma sulla riforma della parte V della Costituzione".

Il ministro per gli Affari Regionali condivide le proteste di Umberto Bossi circa il voto di domenica prossima.

"Com'è noto il governo - osserva - non si
esprime né a favore né contro.

Tuttavia è inutile ricordare che per ben quattro volte la Casa delle Libertà ha bocciato questo testo che resta inidoneo a risolvere il problema del rapporto tra Stato e Regioni".

Secondo La Loggia, indipendentemente dall'esito del voto referendario sarebbe opportuno che ci si concentrasse sul progetto che la maggioranza presenterà dopo il voto.

Il ministro preferisce non polemizzare col presidente della regione Lombardia che ha annunciato il suo sì: "Rispetto il parere di tutti, tuttavia mi permetto di dire che è preferibile attirare l'attenzione su ciò che avverrà all'indomani del 7 ottobre, che é un passaggio procedurale purtroppo inevitabile".Le rogatorieLa Loggia difende nel metodo e nel merito il comportamento della maggioranza in occasione del dibattito sulle rogatorie.

"A chi ci critica di avere eccessiva fretta - dichiara - vorrei ricordare che la scorsa legislatura fui oggetto di critiche pesantissime come capogruppo al Senato perché non si riuscì a mettere all'ordine del giorno questo provvedimento che allora sembrava essere impellente e urgentissimo.

Ora non mi vengano a dire che possiamo rimandarlo a dopo la finanziaria.

La loro - sottolinea il ministro - é una contraddizione enorme".

La Loggia contesta anche l'assurdità della normativa vigente.

"Vi sembra possibile - afferma rivolgendosi agli ascoltatori di Radio Radicale - che possa essere utilizzato come prova non un documento originale o autenticato ma una semplice fotocopia, la cui fedeltà non é dimostrata? Non é immaginabile che sulla base di un documento di questo tipo si possa condannare un imputato.

La verità é che stiamo chiedendo che si ponga fine a una violenza allo Stato di diritto e che l'opposizione sta strumentalizzando la vicenda in maniera inaccettabile, tanto più quando ricorda dei casi specifici senza pensare che si tratta di un provvedimento che riguarda una enorme quantità di cittadini".Il dibattito sulle civiltà"Berlusconi sulla questione della civiltà occidentale é stato di una chiarezza solare".

Il ministro per gli Affari Regionali difende apertamente Berlusconi dalle polemiche che lo hanno investito dopo le dichiarazioni sull'Islam compiute a Berlino.

"Mi sento felice e orgoglioso - aggiunge l'esponente di forza Italia - di appartenere ad una civiltà che ha creato nell'occidente democrazia, tolleranza, libertà.

Altri tipi di civiltà si fondano su principi diversi.

Con tutto il rispetto per quei principi, non c'é niente di male nel dire 'sto bene dove sto' e non mi pare che questo possa essere considerato come una offesa nei confronti di nessuno".

Ad un ascoltatore che gli chiede se forse le parole del premier non siano in questo momento inopportune, il ministro risponde: "Troverei molto più inopportuno programmare nei prossimi giorni una fiction alla Rai dal titolo 'Crociati'.

Spero che qualcuno ci metta mano".

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