08 OTT 2001

Attacco all'Afghanistan: Pannella, «Antipacifisti oggi, come nel '38»

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"Non siamo violenti, non siamo pacifisti".

Conversando con Massimo Bordin, all'indomani dell'attacco americano ed inglese all'Afghanistan e dell'ennesimo fallimento di una votazione referendaria, Marco Pannella spiega perchè va abbandonata ogni equidistanza per opporre "una resistenza di libertà" Roma, 8 ottobre 2001 - Viviamo i tempi di Daladier, Laval e Chamberlain.

Ieri sera un corteo di pacifisti è sfilato vicino a Palazzo Chigi, lungo Via del Corso, per protestare contro l'attacco americano e inglese in Afghanistan.

I manifestanti hanno dato alle fiamme una bandiera americana.

"Altri
bruciano la bandiera americana, noi la alzeremo", ha dichiarato stamani il segretario di Radicali Italiani Daniele Capezzone, fissando per questo pomeriggio alle 15 davanti all'ambasciata americana la risposta radicale.

"Quella posizione - la posizione vistosamente antiamericana di chi arriva a bruciare la bandiera degli Usa, ci spiega ora Marco Pannella - è in diretta discendenza con le posizioni dei comunisti che invitavano i giovani francesi a disertare perchè la guerra tra nazismo e democrazia era tra oppressori, tra popoli capitalisti.

Mentre nel frattempo erano vigenti i patti Stalin-Hitler Molotov-Ribbentrop".

Il fanatismo di BertinottiSi riferisce, il leader radicale, a Fausto Bertinotti che oggi ha "la stessa dose di fanatica buona fede" ed agisce in un "brodo di cultura" simile, che poi è quello della attuale politica italiana, di centrosinistra e di centrodestra.

Questo brodo di cultura, lo notava qualche giorno fa anche Francesco Cossiga, ha sempre avuto un certo sapore anti-americano ed anti-israeliano, il chè rende la posizione di Bertinotti molto più "seria" di quanto potrebbe apparire.

Ruggiero come LalalNon ha i Daladier come rappresentanti, il governo di Centrodestra ed ha in sé solo "qualcosa" di buono.

Pannella fra i migliori ministri mette Marzano, che, pur con un diverso background, attualmente - spiega il leader radicale - "dice quello che avrebbe detto fino ad un anno fa Martino".

Renato Ruggiero no, seppure sia "il più poderoso dei ministri degli esteri" che Berlusconi potesse scegliere, resta della "stessa stoffa di Lalal", il ministro degli esteri di Daladier che firmando nel 1935 il patto di mutua assistenza militare con l'Unione Sovietica e, con l'Inghilterra, il cosiddetto accordo Hoare-Laval, provocò l'indignazione dell'opinione pubblica francese.

Appello ad una resistenza di libertàDi fronte a questa realtà politica, la risposta radicale è di "com-passione".

"Loro seguono la propria moralità antiumanista - solo per motivi di gusto non dicono che Blair è un traditore - che è conseguente alla loro sensibilità, ai loro interessi ed alla loro tradizione.

Io nutro questa com-passione e cerco di fare ogni sforzo perchè quello che loro assassinano prevalga" - dichiara Marco Pannella.

Se l'informazione in Italia langue, tocca a Radio Radicale ricordare che all'epoca delle operazioni in Kosovo a sinistra si parlò anche di "socialdemocratici traditori".

"Continuano i comunisti e i pacifisti a non fare i conti con la loro storia, rendendola sconosciuta" - aggiunge il leader radicale.

A Radicali Italiani tocca il compito di formare "un esercito partigiano" capace di "una resistenza di libertà".Ecco dunque il significato della manifestazione di oggi in Via Veneto.

"Non siamo violenti, non siamo pacifisti".

L'iniziativa americana "è giusta come era giusta in passato l'iniziativa con cui gli Usa hanno combattuto il nazismo ed il fascismo".

"Noi siamo anti-pacifisti oggi - chiude Pannella richiamando l'attenzione anche della comunità ebraica in Italia - come lo eravamo nel '38, quando i pacifisti ostentavano un criterio di equidistanza da tutti". .

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