19 OTT 2001

Gent: Ritorno alla politica del concerto delle potenze europee

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 33 min 32 sec

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Registrazione di "Gent: Ritorno alla politica del concerto delle potenze europee", registrato venerdì 19 ottobre 2001 alle 00:00.

La registrazione ha una durata di 33 minuti.
  • L'intervista a Luciano Violante

    Un incontro a tre fra Gran Bretagna, Francia e Germania, convocato da Chirac un'ora prima dell'inizio delle riunioni del Consiglio Europeo, riaccende le polemiche sulla scarsa considerazione internazionale del nostro paese. Ma la disattenzione francese danneggia maggiormente l'Europa<p>Roma, 19 ottobre 2001 - "Signor Primo Ministro, avrò il piacere di accoglierLa a Gent il 19 ottobre prossimo a partire dalle ore 14.00 per una riunione informale dei Capi di Stato e di Governo. La riunione avrà luogo all'Abbaye Saint-Pierre. Dopo la tradizionale foto di gruppo, prevista per le ore 14.30, procederemo ad uno scambio di idee con la Signora Nicole Fontaine, Presidente del Parlamento europeo" <p>"Successivamente intendo affrontare l'introduzione dell'euro. A tal fine ho chiesto al Presidente del Consiglio Ecofin, Ministro Reynders, al Presidente della Banca centrale europea, Signor Duisenberg e al Commissario Solbes di presentare una relazione sullo stato di preparazione dell'entrata in circolazione delle monete metalliche e delle banconote. Saremo così in grado di valutare le misure adottate in questo settore ed eventualmente di dare l'impulso necessario; avremo altresì l'occasione di valutare la situazione economica dopo gli avvenimenti dell'11 settembre".<p> "Al termine della discussione parleremo del dibattito sul futuro dell'Europa e della Dichiarazione di Laeken. Introdurrò il tema iniziando dalla filosofia che ne è alla base, passando poi ai temi generali di riflessione e alla struttura di tale dichiarazione. Inviterò il Ministro Michel, Presidente del Consiglio "Affari generali", a fare il punto sui progressi compiuti in sede di tale Consiglio, segnatamente per quanto riguarda la Convenzione. Infine mi propongo, a titolo di esempio, di sviluppare un ambito di riflessione sulla questione della ripartizione delle competenze".<p> "Alle ore 20.00, in occasione del pranzo che seguirà l'incontro della Presidenza con la stampa, affronteremo la situazione in Afghanistan e il ruolo dell'Unione europea e delle Nazioni Unite. In questo contesto potremo anche avviare una discussione sulla lotta contro il terrorismo e l'attuazione del nostro piano d'azione in materia. Il Ministro Michel presenterà una relazione al riguardo dopo la riunione speciale del Consiglio "Affari generali" del 17 ottobre".<p> "Infine, ci occuperemo dello stato di avanzamento dei negoziati per l'allargamento sulla base di una nota informativa della Commissione europea concernente l'esame intermedio dell'applicazione della strategia per l'allargamento. In attesa di poterLa ricevere nella città di Gent, voglia gradire, Signor Primo Ministro, i sensi della mia alta considerazione".<p><strong>Un prevertice che vede protagonisti gli stati nazionali</strong><p>Questo il testo della lettera d'invito spedita da Guy Verhofstadt per un vertice informale a Gent. Successivamente a questo invito è arrivato quello di Jacques Chirac con l'effetto di accendere l'ennesima polemica in Europa. Non tutti i colleghi europei hanno infatti partecipato alla ristretta riunione dei capi di governo di Germania, Francia e Gran Bretagna convocata un'ora prima del vertice. <p> Attaccato dalla sinistra che imputava alla politica del governo di Centrodestra il mancato invito dell'Italia, Berlusconi ha minimizzato. "Probabilmente i leader di francia, germania e Gran Bretagna non si sono visti di recenteed hanno qualcosa da dirsi. Io ho incontrato Blair poco tempo fa. E comunque sono già impegnato con i leader del Partito Popolare Europeo". Non scontenta nessuno Romano Prodi. "Non è una riunione ufficiale - dice il presidente della Ce - ma mi dispiace che partecipino solo alcuni paesi". Più critico Buttiglione: "Parleranno della costruzione di un aereo da trasporto militare. Un progetto che abbiamo rifiutato facendo così risparmiare seimila miliardi ai contribuenti italiani". <p>La sconfitta tuttavia va assegnata piuttosto alle istituzioni comunitarie, sorpassate da un prevertice che vede protagonisti gli stati nazionali in quanto tali.<p>Sul punto, Radio Radicale ha sentito i pareri del politologo Sergio Romano, del presidente del Gruppo dei Ds alla Camera Luciano Violante, del vicepresidente della Giunta affari Comunità Europee del Senato Giampaolo Bettamio, del direttore della Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione Angelo Maria Petroni e del responsabile giustizia di Forza Italia Giuseppe Gargani.<p>
    0:00 Durata: 7 min 26 sec
  • L'intervista ad Angelo Maria Petroni

    0:08 Durata: 11 min 45 sec
  • L'intervista a Giampaolo Bettamio

    0:20 Durata: 14 min 21 sec