23 OTT 2001

Difesa: Inaugurazione anno accademico Centro Alti Studi Per la Difesa. Martino, «Siamo chiamati a più missioni contemporaneamente»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 7 min

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Al Centro Alti Studi per la Difesa si inaugura il nuovo Anno Accademico.

In un momento «straordinario» per la Difesa italianaRoma, 23 ottobre 2001 - «Gli assassinii di massa perpetrati a New York e a Washington segnano una tappa epocale.

Una minaccia incombente forse sottovalutata è diventata una realtà.

Il terrorismo é una sfida in atto che tutte le nazioni non possono non raccogliere.

Lotteremo con ogni mezzo politico, economico, militare per sconfiggere la peste terroristica.

Non sono stati colpiti solo gli Stati Uniti ma la comunità internazionale.

Il terrorismo internazionale produce
conseguenze devastanti, sia dirette sia indirette.

E forse queste ultime sono più nocive delle prime: il terrore suscitato dai terroristi può costituire la conseguenza peggiore della loro matta bestialità.

E nessuno si illude che la guerra al terrorismo possa essere breve, incruenta, limitata».Sono giorni «straordinari» questi per Antonio Martino.

Il neo Ministro della Difesa, nuovo anche per la competenza del ministero affidato ad un liberale liberista quale il professore messinese si è sempre dichiarato, si trova ora a gestire un momento che egli stesso definisce «una tappa epocale» («Sembrerebbe una sorta di nemesi storica, quasi come quella di Adam Smith che finì la sua vita come ispettore delle dogane, costretto ad applicare provvedimenti che aveva criticato tutta la vita, perchè il Ministero della Difesa, per sua natura, è il più statalista dei ministeri» dichiarò lo stesso Martino a Radio Radicale poche settimane dopo il giuramento).

«Si va delineando un nuovo assetto delle relazioni internazionali»Dopo l'11 settembre «nulla sarà più come prima».

L'hanno detto in molti, Martino traccia a grandi linee le forme di questo cambiamento.

«Si va delineando un nuovo assetto delle relazioni internazionali, in cui spicca la posizione della Russia che presenta oggettive convergenze di interessi con gli Stati Uniti e il mondo occidentale in genere.

Mosca appare maggiormente propensa a rafforzare la ricerca di prospettive stabili di cooperazione politica, militare, economica, con la Nato e le democrazie liberali.

E grandi paesi come l'India e la Cina si confermano protagonisti di primo piano degli equilibri globali».

Più complesse le valutazioni degli atteggiamenti del mondo islamico, di cui quello arabo costituisce solo la parte più importante.

«Le azioni terroristiche, con il loro impatto mediatico, tendono a dimostrare la vulnerabilità della società americana, emblema dell'Occidente, che certi settori islamici percepiscono come avverso e addirittura moralmente condannabile.

L'amministrazione Bush ha però dato prova di grande saggezza, la Nato ha dimostrato coesione politica e disponibilità militare a supportare l'alleato americano; e anche la maggior parte dei paesi musulmani, pur a prezzi di gravi travagli, é oggi a fianco degli Usa, come nella guerra del Golfo».

Il ruolo dell'ItaliaL'Italia non si tirerà indietro.

Questo sostanzialmente il messaggio lanciato dal ministro della Difesa più volte in questi giorni.

«L'Italia ha fatto e farà la sua parte.

Non tentennerà, non arretrerà, non si sottrarrà ai doveri che le derivano dalla sua storia civile, dalla sua posizione geografica, dalla sua tradizione cristiana, dai suoi obblighi europei, dalle sue consolidate alleanze».

Ma - soggiunge Martino - alla lotta senza quartiere ai terroristi tutti i popoli che li combattono dovranno «affiancare il dialogo con l'Islam ragionevole, tollerante, aperto, civile».«Siamo chiamati a più missioni contemporaneamente»Più specificamente il ministro della Difesa spiega che noi italiani «siamo chiamati a più missioni contemporaneamente».

«Dobbiamo avere uno strumento militare in grado di rispondere con efficacia ed efficienza sia alle necessità poste dalle operazioni di 'peace keeping' e di proiezione delle forze armate oltre i nostri confini, sia alle necessità connesse alla difesa dello Stato, inteso come spazio terrestre, aereo, navale e come libere istituzioni».

Soprattutto, «la protezione dello spazio aereo rappresenta una priorità assoluta, non tanto perché abbiamo un nemico intenzionato a bombardarci, quanto perché il terrorismo internazionale ha dimostrato di saper fare un uso spregiudicato e criminale dei vettori aerei».Martino non si nasconde dietro la ristrettezza degli stanziamenti in bilancio destinati al suo ministero, che pure in tempi non sospetti aveva provveduto a segnalare, anzi, afferma: «Non vorrei che si riducesse tutto a una pur vera limitatezza delle risorse finanziarie».

«Esiste anche un problema qualitativo - spiega -, legato alla necessità di definire nuove esigenze e priorità per le forze armate, in un quadro di rinnovata politica militare dell'Italia.

I comandanti e il personale operativo devono avere un alto livello professionale, frutto di un'ampia preparazione e non di improvvisazione o capacità di autodidatta, che va raggiunto attraverso un misto di esperienza e formazione».I buoni risultati nel 'peace keeping' non garantiscono altrettanta efficacia in missioni di combattimentoaggiunge qualcosa di nuovo in merito alla prima delle due missioni descritte dal ministro, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Rolando Mosca Moschini, nel corso del suo intervento.

Qualora si renda necessario - afferma Mosca Moschini - «le forze armate sono pronte a intensificare ulteriormente l'impegno nei Balcani».

Tuttavia, se questo impegno dovesse protrarsi «troppo a lungo nel tempo», «produrrebbe inevitabilmente sensibili effetti di logoramento sulle capacità operative».

Secondo il capo di Stato Maggiore della Difesa, «i buoni risultati fin qui conseguiti in attività di 'peace keeping' non garantiscono che lo strumento possa operare con altrettanta efficacia in missioni di combattimento».

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riduci

  • Ugo De Carolis, presidente CASD

    <strong>Indice degli interventi</strong>
    0:00 Durata: 11 min 54 sec
  • Rolando Mosca Moschino, capo di Stato Maggiore della Difesa

    0:11 Durata: 34 min 17 sec
  • Antonio Martino, ministro della Difesa

    0:46 Durata: 21 min 24 sec