26 OTT 2001

Droga: Conferenza stampa di Arlacchi a margine del meeting di San Patrignano dell'oppio

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 40 min 30 sec

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Per il direttore dell'Undccp la campagna antidroga afgana è stata un successo e se ci sono nuove partite sul mercato è solo colpa della guerra.San Patrignano, 26 ottobre 2001 - Nonostante le polemiche e le dimissioni, nonostante le notizie di un ritorno sul mercato di ampie scorte di oppio che pure dovevano essere state cancellate, lo zar antidroga dell'Onu, Pino Arlacchi, continua a rivendicare la propria politica di sostegno alle eradicazioni delle coltivazioni di Oppio in Afganistan, un motivo di orgoglio ed "un risultato straordinario", fino a chiedere al futuro governo di unità nazionale dell'Afghanistan di proseguire nel bando delle coltivazioni.Nella conferenza stampa convocata a margine del meeting di San Patrignano, Arlacchi fornisce nuovamente le cifre per le quali la produzione e la coltivazione di oppio in Afganistan sono pressocchè scomparse grazie ai programmi Onu portati avanti dall'ufficio di cui manterrà la direzione fino al prossimo febbraio.

Coltivazioni cancellate, anzi riprese ...Secondo i dati di Arlacchi, la produzione è calata del 91% e la coltivazione del 94%.

Gli strumenti? Anzitutto facendo leva sul fondamentalismo islamico stesso, dal momento che l'Islam proibisce la coltivazione di droghe, ma anche le sanzioni politiche Onu che hanno costretto i talebani - come riferisce lo stesso direttore Undccp - "ad applicare la proibizione delle coltivazioni nel luglio del 2000".

Sul punto, però, Arlacchi è costretto ad ammettere che la proibizione dei feroci taleban non è stata poi così decisa se rivela che i contadini afghani stanno ripiantando l'oppio.Anche su questo, però, Arlacchi precisa di avere tutto sotto controllo: il proprio ufficio ha identificato le zone e nel prossimo febbraio, al momento della fioritura si procederà alla distruzione e alla sostituzione delle coltivazioni.I taleban hanno perso 50milioni dollari in cambio di nienteQuanto ai finanziamenti che l'Onu destina alle sostituzioni delle coltivazioni, Arlacchi respinge con forza la voce che quei soldi siano finite nelle tasche dei temibili studenti di telologia.

Al contrario, l'Onu interviene solo a dare contributi ai contadini: "Abbiamo solo dato sanzioni ai talebani" ha precisato, mentre ai contadini sono finite "solo risorse in natura" e nemmeno queste "hanno mai raggiunto i talebani" ha ribadito con vigore.

A fronte di questa netta chiusura, Arlacchi ci informa che il sanguinoso e dispotico regime fondamentalista ha perso, senza dunque nulla ricevere in cambio se non sanzioni, oltre 50.000.000 dollari di tasse sulla coltivazione ed il commercio dell'oppio proibito per ordine del Mullah Omar.Ma il prezzo è salito o è sceso?Questa, però, non è l'unica questione controversa che Arlacchi è costretto ad affrontare nel corso della conferenza stampa: ad esempio, ad un certo punto, il direttore Undccp parla di un incremento del prezzo da 27 a 300 dollari al chilo e poi, rispondendo ad una domanda, è costretto ad ammettere che grossi quantitativi sono stati recentemente messi sul mercato nel timore da parte dei trafficanti che l'attacco statunitense bloccasse i canali di commercializzazione.Arlacchi racconta anche che il proprio ufficio era pienamente a conoscenza dei depositi di Oppio che in questi giorni sono stati rimessi sul mercato ed informa di averli fotografati e di aver comunicato la notizia ai membri del Consiglio di Sicurezza.

Ora però, non assicura che questi depositi possano essere bombardati, dal momento che -ammette - saranno stati sicuramente spostati.Ora i traffici sono controllati dall'Alleanza del NordA San Patrignano era presente anche un uomo forte di Arlacchi, il generale Rustam Nazarov, direttore dell'Agenzia per il controllo sui narcotici presso la Presidenza della Repubblica del Tagikistan, che ha parlato anche del ruolo di 'poliziotto di frontiera' riservato dalle Nazioni Unite al suo paese nella lotta contro il traffico di droga«Abbiamo ragione di credere - ha detto il generale - che anche alcuni esponenti dell'Alleanza del Nord siano direttamente implicati nel traffico di stupefacenti in uscita dall'Afghanistan».

Insomma, pronta la strategia antidroga anche per coloro che rappresenteranno con molta probabilità il futuro regime afgano.

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  • Giuseppe Arlacchi, vice Segretario Generale delle Nazioni Unite e direttore Odccp

    <strong>Indice</strong>
    0:00 Durata: 26 min 45 sec
  • Rustam Nazarov, direttore Agenzia Antidroga Tagikistan

    0:26 Durata: 13 min 45 sec