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L'intervista è stata registrata martedì 30 ottobre 2001 alle ore 00:00.
La registrazione ha una durata di 11 minuti.
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Le dichiarazioni di Arlacchi
«In Afghanistan abbiamo dimostrato che in quattro anni si possono eliminare le coltivazioni di oppio e coca e non c'è dubbio che ciò si possa fare nel resto del mondo» - dichiara in un'intervista a Radio24 il direttore dell'Undcp. «Arlacchi gioca con tre carte ed a seconda delle situazioni tira fuori quella giusta» - é la replica di Maurizio Turco. E intanto l'Undcp stacca un assegno di 15.000.000 $ per il regime comunista del Laos<p>Roma, 30 ottobre 2001 - Quindici milioni di dollari al Laos. Si tratta dell'ennesima somma data ad un regime non propriamente democratico nel mare di aiuti elargiti dall'Undcp, l'agenzia antidroga dell'Onu. <p>Dopo i finanziamenti concessi ai talebani, ancora una volta la fallimentare politica proibizionistica portata avanti da Pino Arlacchi non guarda in faccia nessuno. Poco importa se la Repubblica Popolare del Lao oltre ad essere tra i tre maggiori produttori di oppio nel mondo, tra i tre maggiori paesi per abuso degli oppiacei, é anche governata da un regime comunista che riduce ai minimi termini diritti civili e libertà individuali.<p> «Vorremmo capire come mai regimi non democratici come quello del Laos e dei talebani afghani riescono a controllare tutto ma proprio tutto fuorché queste migliaia di ettari di coltivazioni. Questi regimi sanno benissimo di queste coltivazioni,servono a mantenerli in piedi» - osserva il capogruppo al Parlamento Europeo della Lista Bonino Maurizio Turco.<p><strong>15.000.000 $ al Laos</strong><p>Il 9 ottobre scorso il quotidiano laotiano Vientiane Times ha pubblicato il lancio della campagna contro la droga supportata dalla comunità internazionale. Nel comunicato si spiega la gravità del problema droga nel paese (l'uso di anfetamine si sta diffondendo rapidamente tra i giovani delle aree urbane, e sta nascendo nei villaggi rurali) e si ammette che il traffico di eroina, oppio e anfetamine in Laos é una questione piuttosto seria. <p>Soprattutto, però, si annuncia che «l'Agenzia Antidroga dell'Onu di Vientiane ha, a tutt'oggi, un budget approvato di oltre 15 milioni di dollari, grazie al generoso aiuto della comunità mondiale, soprattutto degli Stati Uniti d'America, del Lussemburgo, dei paesi scandinavi e dell'Italia».<p> «L'Undcp - si legge ancora - ha in cantiere progetti per 35 milioni di dollari da realizzarsi nei prossimi 5 anni. Ed Usa e Germania hanno programmi bilaterali di controllo della droga, che aggiungono a queste cifre molti milioni di dollari». <p>I dati diffusi dall'Onu dicono che negli ultimi tre anni vi é stata una riduzione dell'area coltivata ad oppio del 36% e, lo scorso anno, il numero dei consumatori si é ridotto da 63.000 a 58.000. <p>Eppure, nonostante tutti gli sforzi, la battaglia contro la droga in Laos non é affatto vicina ad una conclusione positiva. Le anfetamine si stanno diffondendo velocemente a dispetto degli sforzi di prevenzione e riabilitazione. Lo stesso Maurizio Turco, ai microfoni di Radio Radicale, spiega che i dati apparentemente positivi non devono trarre in inganno.<p>«Arlacchi gioca con tre carte ed a seconda delle situazioni tira fuori quella giusta»<p>Ma partiamo dal principio. Stamani, in un'intervista concessa a Radio24, il direttore dell'Agenzia antidroga delle Nazioni Unite Pino Arlacchi ha affermato che in Afghanistan é stato dimostrato che in quattro anni si possono eliminare le coltivazioni di oppio e coca, per cui non v'é dubbio che questo si possa fare nel resto del mondo. <p>«Pino Arlacchi gioca con tre carte ed a seconda delle situazioni tira fuori quella giusta» - commenta Maurizio Turco. Il trucco usato da Arlacchi insomma é dei più banali. <p>«Innanzitutto - spiega l'europarlamentare radicale - questo é un periodo di semina, quindi é sicuro che se ci sono piantagioni sono sotto terra e quindi non sono visibili. In secondo luogo vi sono stati problemi meteorologici. Ma soprattutto i depositi di oppio grezzo sono pieni». La dimostrazione è nel fatto che invece, checché ne dica il sociologo calabrese la produzione di oppio é raddoppiata. <p> Il 17 maggio del 2001 é stato proprio Bush che per premiare la collaborazione dei talebani ha elargito aiuti per 43.000.000 di dollari. Ricordare questo episodio, all'indomani del crollo delle Torri Gemelle, aiuta a comprendere la proposta radicale. Ben vengano gli aiuti, ma prima di concederli servono «clausole tassative» che vincolino i governi che ne beneficiano al rispetto dei diritti civili e democratici. <p>A questo elementare principio, Maurizio Turco aggiunge quello di un necessario confronto delle politiche sulle droghe. Anche considerati gli scarsi risultati della scelta proibizionista, non si può, a questo punto, evitare «un confronto sui dati». <p>«Il fallimento della politica proibizionistica sulle droghe é totale. Per noi l'antiproibizionismo non é un precetto ideologico ma ci dispiace non poter avere un confronto sui dati» - afferma l'europarlamentare della Lista Bonino.<p> E ricorda che era sempre Arlacchi il vicesegretario dell'Onu e direttore esecutivo dell'Undcp, quando il governo russo alla Nu chiese l'espulsione del Partito Radicale». Tra le varie imputazioni c'era quella di trafficanti di droga, un'accusa assurda. «Il suo silenzio é stato eloquente».<p> -
L'intervista a Maurizio Turco
Il dossier Arlacchi di Radioradicale.it<br>0:01 Durata: 11 min 46 sec