01 NOV 2001

Medio Oriente: Blair soddisfatto dei colloqui

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 min 55 sec

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2 novembre 2001 - Tony Blair è ritornato oggi dal viaggio diplomatico in Medio Oriente.

Il primo ministro ha visitato la Siria, L'Arabia Saudita, la Giordania, Israele e la Palestina per incoraggiare la ripresa dei colloqui di pace e raccogliere sostegno per la campagna antiterrorismo.

Il primo ministro inglese ritiene che sia possibile uno sblocco della situazione, ed il segretario agli esteri Jack Straw ha spiegato che il viaggio è stato «molto, molto significativo» per far ripartire il processo di pace.

Blair prenderà un Concorde per Washington la prossima settimana dove incontrerà il
presidente George W.

Bush.

Piena sintonia tra Berlusconi e BlairTotale identità di vedute tra il presidente del Consiglio berlusconi e Tony Blair su Medio Oriente, Afghanistan e ruolo della Russia nella lotta al terrorismo, nel corso della cena alla Prefettura di genova di ieri.

«Sul Medio oriente - hanno riferito il portavoce ed il consigliere diplomatico di Berlusconi, paolo Bonaiuti e Giovanni Castellaneta - si è avuta un'ampia conversazione, alla fine della quale si è registrata una totale identità di vedute che si è formata sia in seguito al giro che Blair ha fatto in questi giorni nelle varie capitali, sia dopo i contatti del presidente Berlusconi».«La posizione di entrambi - hanno aggiunto - è che occorre uno sforzo da parte dell'Ue, degli stati Uniti e della stessa Russia nei confronti delle parti in causa per portarle nuovamente al tavolo del negoziato e rimettere in moto il processo di pace.

Non c'è nessun'altra soluzione diversa da questa.

E perciò Unione Europea, Usa e Russia dovranno usare il loro peso politico-diplomatico ed economico per cercare di arrivare ad una soluzione in Medio Oriente».

«Questo - hanno concluso Bonaiuti e Castellaneta - per evitare che quella ferita nel Medio Oriente, di cui ha parlato Berlusconi, possa infettare di ulteriori germi di terrorismo un orizzonte già preoccupante».Dichiarati morti i soldati rapiti in LibanoL'esercito israeliano ha dichiarato che i tre soldati rapiti un anno fa dai guerriglieri Hezbollah al confine settentrionale del Libano sono morti.

Il rabbino capo dell'esercito, Israel Weiss, stamani ha informato le famiglie dei soldati della sua decisione.

Nei giorni scorsi, l'esercito aveva dichiarato di ritenere probabilmente morti i soldati, ma aveva lasciato la decisone finale al rabbino.

Le famiglie di due degli uomini - Binyamin Avraham e Adi Avitan - hanno fatto sapere che non accettano la decisione dell'esercito.

Ricordiamo che Israele ha accusato le Nazioni Unite di aver soppresso le prove, dopo che lo scorso luglio era emerso che membri delle forze di pace Onu in Libano (Unifil) avevano videoregistrato la scena del rapimento. .

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