14 DIC 2001

Consiglio Europeo di Laeken: UE unita solo su Arafat, Berlusconi difende Ruggiero

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Registrazione di "Consiglio Europeo di Laeken: UE unita solo su Arafat, Berlusconi difende Ruggiero", registrato venerdì 14 dicembre 2001 alle 00:00.

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  • h.12:30 - Conferenza stampa di Michele e Solana

    L'Europa trova unità solo nella difesa di Arafat, divergenze su tutto il resto. Fronte Italiano: Berlusconi scarica Amato e difende Ruggiero che avrebbe minacciato le dimissioni dopo gli attacchi di Buttiglione.<p>Laeken, 14 dicembre 2001 (<em>Dal nostro inviato David Carretta</em>) - Si sono aperti questa mattina al castello di Laeken i lavori del Consiglio europeo, il vertice dei capi di Stato e di governo che chiude il semestre belga di presidenza dell'Unione europea.<p>La situazione internazionale e in particolare il Medio Oriente, sono stati stati al centro del dibattito di questa mattina fra i capi di Stato e di governo.<p>In difesa di Arafat<p>Secondo alcune fonti diplomatiche, confermate successivamente dal ministro degli esteri belga, Luis Michel, l'Unione europea si appresta a redigere una dichiarazione comune sul Medio Oriente in cui si darà un chiaro sostegno all'Autorità palestinese e a Yasser Arafat. <p>I 15 capi di Stato e di governo ritengono che ogni tentativo di indebolire Arafat vada contro il processo di pace. Il forte appoggio dell'Unione sarebbe motivato con il fatto che Arafat resta l'unico interlocutore e il rappresentante legittimo del popolo palestinese. <p>"Il presidente Arafat è stato eletto democraticamente", ha affermato Luis Mischel, che ha aggiunto che lui e l'autorità palestinese "rimangomo gli unici interlocutori per Israele."<p>"L'alternativa all'Autorità palestinese, è l'anarchia palestinese", ha invece affermato il commissario europeo alle relazioni esterne, Chris Patten. Patten, che ha ricordat che nel 2001 l'Unione europea ha versato 250 milioni di EURO all'Autorità palestinese, ritiene che "sostenere Arafat finanziariamente significa garantire un negoziatore affidabile per Israele".<p>La presidenza belga ha sottolineato che l'Unione deve uscire con una posizione forte, ma che al contempo è necessaria una stretta cooperazione con le Nazioni Unite, gli Stati Uniti e la Russia. Per questa ragione è stato deciso che Javier Solana, alto rappresentante della politica estera, si recherà a Washington la prossima settimana.<p>Forza europea in afghanistan<p>Altro soggetto di discussione, sul quale si è trovato un rapido accordo è stato l'Afghanistan. L'Unione ha deciso l'invio in Afghanista di una forza di sicurezza composta da tutti gli stati membri. La forza europea, che avrà come leader il Regno Unito, rientrerà nella forza multinazionale che il consiglio di sicurezza delle nazioni unite dovrà decidere nei prossimi giorni.<p>L'opposizione greca alla forza di reazione rapida<p>Resta invece bloccata, per l'opposizione delle Grecia, la costituzione di una forza di reazione rapida composta da 60.000 uomini. La Grecia si oppone a una cooperazoine con la NATO, di cui fa parte la Turchia, con la quale ha un contenzioso su Cipro.<p>La Turchia, negli scorsi mesi aveva posto il proprio veto su un accordo Nato-Ue che consentisse ai Quindici di usare parte delle strutture alleate per operazioni militari europee, ed aveva chiesto, senza successo, di poter partecipare alle decisioni dell'Unione. L'intesa con la Nato è indispensabile per garantire l'operatività della forza militare di reazione rapida che l'Ue si è impegnata a costituire entro il 2003.<p> Un tentativo di compromesso è stato formalizzato due settimane fa tra la Turchia e il Regno Unito in vista del superamento del veto di Ankara.<p>In cambio del via libera all'accordo Ue-Nato, la Turchia ha chiesto l'impegno dei Quindici a non intervenire nel conflitto fra la stessa Turchia e la Grecia. Questa richiesta ha innescato una contro-riserva della Grecia che ha dunque bloccato l'implementazione della forza di reazione rapida.<p>E' possibile che questo dossier si possa sbloccare nelle prossime ore, se alla Grecia venisse assegnata la sede di una delle agenzie europee di cui si sta discutendo a Laeken.<p>Divergenze su tutto il resto. <p>La presidenza belga ha presentato questa mattina una seconda bozza, dopo che un primo testo era stato giudicato troppo federalista dalla Francia, dal Regno Unito e dai paesi scandinavi.<p>Anche questo testo è stato respinto da questo fronte anti-federalista e la presidenza ha presentato una terza proposta, che verrà discussa alla cena di questa sera.Secondo questa terza bozza, la Convenzione sarà composta da 15 rappresentanti dei governi, 30 membri dei parlamenti nazionali, 16 membri del PE e uno della Commissione. I paesi candidati parteciperanno ai lavori e alle deliberazioni della Convenzione "senza tuttavia poter impedire la formazione di un consensus". (frase un po' ambigua).<p>Sulla presidenza non vi sono novità sostanziali se non che la Spagna aveva presentato una proposta intesa a superare la questione del nome. La delegazione capeggiata da Aznar voleva che il presidium fosse formato da rappresentanti di più stati membri, e più precisamente uno spagnolo, un danese e un greco, oltre al presidente. Spagna, Danimarca e Grecia sono i paesi che presiederanno l'Unione europea per la durata della convenzione.<p>Verso il rinvio sulle agenzie?<p>Strettamente legata alla scelta del presidente della convenzione, ma non solo, è la decisione sulle sedi delle varie agenzie europee. Guy Verhofstadt, per cercare di far quadrare i conti del mercato degli interessi nazionali, ha estratto dal cappello altre 2 agenzie, quella per la protezione civile e quella per la sicurezza ferroviaria, portando il numero totale di sedi da assegnare da 8 a 10.<p>Secondo alcune indiscrezioni, la ripartizione delle sedi delle agenzie potrebbe essere rinviata a un altro Consiglio europeo.<p>Berlusconi scarica Amato<p>Sul fronte italiano, sembra delinearsi la strategia di Silvio Berlusconi. Durante una conferenza stampa che si è conclusa nel tardo pomeriggio, il presidente del Consiglio ha affermato che "l'obittivo principale dell'Italia è il calendario per la convenzione". <p>Il governo italiano vuole che i lavori si concludano entro il marzo del 2003, per far in modo che la Conferenza intergovernativa che dovrà effettivamente riformare i Trattati si tenga sotto presidenza italiana. "Vogliamo avere la regia per le nuove istituzioni europee", ha detto ancora Berlusconi. <p>L'Italia sarebbe quindi pronta a rinunciare alla presidenza Amato della convenzione e a Parma quale sede dell'agenzia per la sicurezza alimentare, in cambio della garanzia che la CIG si concluda durante il semestre di presidenza italiana.<p>Su questo, però, non tutto sembra andare secondo i piani del governo. La terza bozza della dichiarazione di Laeken presentata dalla presidenza belga, indica una data diversa per la fine dei lavori della Convenzione (giugno 2003) e, cosa forse più grave, non indica date per la fine dei lavori della Conferenza intergovernativa. <p>Alcuni Stati membri, infatti, vorrebbero che la CIG si concludesse nel 2004, così come previsto dal una dichiarazione approvata con il Trattato di Nizza.<p>Berlusconi difende Ruggiero<p>Infine da registrare una dichiarazione di Berlusconi in cui smentisce categoricamente l'intervista rilasciata dal ministro per gli affari europei Rocco Buttiglione al Corriere della Sera quest'oggi. Buttglione aveva accusato Ruggiero di non aver aiutato il presidente del Consiglio sulla questione del mandato d'arresto europeo. <p>Secondo diverse indiscrezioni, questa smentita avrebbe una ragione ben precisa. Si parla, infatti, di una minaccia di dimissioni da parte del ministro degli esteri Renato Ruggiero che si trova sempre più isolato nel governo del polo.
    0:00 Durata: 25 min 37 sec
  • h.19:00 - Conferenza stampa di Romano Prodi, Guy Verhofstadt, Annemie Neyets, Louis Michel, Javier Solana

    0:00 Durata: 45 min 49 sec