29 GEN 2002

Ds: «Per una causa giusta», presentazione del programma per la giustizia

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Ragionevole durata dei processi, costruzione di uno spazio giuridico europeo, un nuovo patto tra lo Stato e le professioni per gravare il meno possibile sull'istituto processuale.

Questo, in sintesi, il programma per la giustizia che i Ds hanno presentato oggi.

Titolo: «Per una causa giusta»Roma, 29 gennaio 2002 - In una sala affollatissima, alla presenza del segretario della Quercia Piero Fassino e dei vari esperti di Giustizia del partito, Anna Finocchiaro ha presentato le proposte di riforma «per una giustizia dalla parte dei cittadini».Il programma dei Ds, che si basa in sostanza su
nove punti, ha due obiettivi: rendere ragionevole i tempi dei processi e contribuire a costruire lo spazio giuridico europeo.

Vediamo.Innovazioni per il processo civilePer quanto concerne il processo civile e fallimentare, i Ds sostengono che «in un mercato in cui i rapporti economici si velocizzano e in un contesto europeo in cui il funzionamento della giustizia diventa un fattore di competitività di ciascun sistema paese», è indispensabile lavorare per rendere ragionevoli i tempi dei processi.

Con le riforme operate dai governi di centrosinistra, spiega Anna Finocchiaro, già si è fatto molto.

Per dire no alla privatizzazione della giustizia che chiede la maggioranza, i Ds propongono di riformare la fase esecutiva dei processi e il rito fallimentare.In questo contesto, le professioni legali «possono svolgere un ruolo efficace di controllo e garanzia, esonerando la magistratura da una serie di compiti che ne ostacolano il rapido procedere».

I Ds propongono un nuovo «patto tra Stato e professioni fondato su un'etica pubblica condivisa che garantisca gli esiti e i diritti in gioco fuori dall'intervento obbligatorio del giudice».

Da qui l'idea di affidarsi al notaio per «registrare» un separazione consensuale tra coniugi senza figli.Depenalizzazione e obbligatorietà dell'azione penaleE poi, il processo penale.

Molto è stato fatto - spiega Finocchiaro - dai governi di centrosinistra, ma molto, per i Ds, resta ancora da fare.

La legge di riforma del 'giusto processo' non ha infatti risolto tutti i problemi che si sperava potesse risolvere.

La Quercia intende quindi aprire un dibattito in Italia sui gradi di giudizio e sulla depenalizzazione 'sinora compiuta'.

Bisogna infatti «ridimensionare l'ambito di intervento del diritto penale» e occorre «adeguare il codice ad una nuova realtà».

Via libera quindi alla proposta di riforma elaborata dalla Commissione Grosso insistendo sul principio dell'obbligatorietà dell'azione penale.

«I magistrati saranno nelle condizioni di lavorare - si legge nel programma - su tutti i casi senza essere costretti a scegliere fra di essi».

Le questioni relative all'esecuzione della pena e alle carceri vanno, invece, affrontate con pene certe e una vera riforma dell'intero sistema sanzionatorio.La criminalità organizzata va combattuta senza danneggiare «i diritti dei terzi incolpevoli».

Va utilizzato in questo senso il lavoro compiuto dalla Commissione Fiandaca per razionalizzare e riorganizzare il sistema legislativo contro la criminalità organizzata.La riforma del CsmLa riforma del Csm deve contemplare le stesse proporzioni di ora tra 'togati' e 'laici'.

Al Csm vengano lasciate solo le funzioni di governo della giurisdizione e si separi l'esercizio delle funzioni disciplinari da quello delle funzioni amministrative sul modello proposto a suo tempo in Bicamerale.Occorre valorizzare il ruolo dei magistrati ordinari e vanno riformati i Consigli Giudiziari ai quali dovrebbero essere delegate alcune funzioni oggi esercitate dal Csm come il governo della magistratura onoraria.

Temporaneità degli incarichi direttivi e limitazione degli incarichi extragiudiziari dei magistrati, sono due requisiti fondamentali.Infine, occorre sviluppare uno spazio giuridico europeo e un'efficace cooperazione giudiziaria in campo civile e penale.

Occorre favorire nel modo più ampio la cooperazione di polizia e quella giudiziaria sviluppando Europol ed Eurojust, fino ad istituire il Pm europeo. .

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