26 FEB 2002

Attentato a Roma: Bomba esplode davanti al Viminale

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Il Ministro degli Interni: è un «fatto gravissimo».

Ciampi riceve Scajola al Quirinale Roma, 26 febbraio 2002 - Sono le 4.03 quando in via Palermo, una strada che costeggia il Viminale, a Roma, si sente una forte esplosione.

I testimoni, abitanti degli edifici sulla strada, raccontano ai giornalisti di essere stati svegliati dallo scoppio e di aver subito pensato ad una bomba.

Le prime informazioni degli inquirenti parlano di un ordigno collocato su uno scooter parcheggiato all'angolo con via Venezia.

Non ci sono feriti.

L'esplosione avrebbe sventrato alcuni cassonetti dell'immondizia ed
avrebbe mandato in frantumi alcuni vetri dello stesso ministero dell'Interno e dei palazzi limitrofi.Prime ipotesi degli inquirentiSul posto giunge il questore di Roma Giovanni Finazzo, mentre sono in corso i rilievi da parte della polizia scientifica ed un sopralluogo dei vigili del fuoco per verificare ulteriori danni.

Tutta la zona è transennata dalle forze dell'ordine.

I vetri sono volati a decine di metri di distanza dal luogo dell'esplosione.

«Potrebbe essere un atto dimostrativo - ipotizza il questore di Roma Giovanni Finazzo - al momento non è pervenuta alcuna rivendicazione, gli artificieri si devono ancora pronunciare sul tipo di esplosivo utilizzato».

Sul posto giungono anche il colonnello dei Carabinieri Gianfranco Cavallo ed i titolari dell'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Roma: il sostituto procuratore della Repubblica Federico De Siervo e il procuratore aggiunto Italo Ormanni.«Un atto dimostrativo gravissimo, in un luogo simbolo della sicurezza dello Stato e dei cittadini».

E' il primo commento del ministro dell'Interno Claudio Scajola, giunto poco dopo le 8 in via Venezia, in compagnia del sindaco Veltroni.Arrivano Scajola e VeltroniProprio Veltroni collega subito l'episodio al terrorismo internazionale.

«Dopo i fatti dell'11 settembre e i diversi allarmi, segnalati da più parti, - dichiara - osservo che si è passati dalle minacce ai fatti.

L'attentato poteva avere delle conseguenze gravi, perché è avvenuto in una strada aperta al pubblico.

Per quanto ci riguarda continueremo a tenere la guardia alta».

I commenti del mondo politico.

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