27 FEB 2002

FIEG: Assemblea Generale (con Berlusconi, Veltroni e Cordero di Montezemolo)

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Montezemolo si insedia alla guida della Fieg e ribadisce la necessità per l’editoria di rimanere ancorata alla logica della competizione e del mercato.

Berlusconi sottoscrive.Roma, 27 febbraio 2002 - Si è tenuta presso la Sala della Protomoteca l’Assemblea della Federazione Italiana degli Editori dei Giornali che ha proceduto al rinnovo della cariche per il biennio 2002-2004.

La nuova composizione degli organi della Fieg vede quale Presidente Luca Cordero di Montezemolo e quali Vice Presidenti: Carlo Perrone (Il Secolo XIX) e Maurizio Costa (Arnoldo Mondadori Editore).

Il comunicato sul
sito della Fieg“L'editoria italiana è oggi un settore moderno, pluralista, profondamente radicato nella cultura della competizione e del mercato”.

Luca Cordero di Montezemolo apre la sua relazione davanti agli editori analizzando i numeri del settore negli ultimi anni di attività.

Un settore che si pone l'obiettivo di garantire al Paese “quella stampa di qualità che esso merita e della quale ha bisogno”.L’attività negli ultimi anni“Negli ultimi anni – precisa Montezemolo - il settore editoriale ha lavorato sodo per mettere ordine nei propri conti.

Dal 1995 al 2000 il margine operativo lordo del settore dei quotidiani è aumentato di dieci volte e l’utile operativo (ricavi meno costi e ammortamenti) è passato da un deficit di 143 miliardi ad un risultato positivo di 405 miliardi.

Nel 2000 l’utile al netto delle tasse è stato di 578 miliardi, con un rapporto sul fatturato in linea con quanto rilevato da Mediobanca per le principali imprese italiane”.

Il passo fondamentale per l’ammodernamento della carta stampata in Italia è stato “l’aver ripristinato l’utile nell’attività editoriale che ha anche significato eliminare quella sorta di monopolio di fatto che rendeva l’attività stessa appannaggio esclusivo di chi poteva permettersi di pagarne il passivo”.I vantaggi del mercatoIn questo senso “i bilanci in utile sono la migliore garanzia di giornali indipendenti: mantenerli in utile è il primo obiettivo che la Federazione si prefigge, per difendere la libertà dei giornali e la loro indipendenza da ogni condizionamento esterno”.Se sul piano della gestione economica “la crescita è stata molto positiva, non altrettanto può dirsi sul piano della diffusione dei quotidiani che, pur avendo invertito negli ultimi quattro anni l’andamento dei quattro anni precedenti, è ancora lontana dal livello massimo toccato nel 1990 di quasi 7 milioni di copie vendute al giorno”.Il confronto con l’UeTale divario che divide “il nostro Paese dall’Inghilterra o dalla Germania è fortemente influenzato dalla diffusione, in quei paesi, di giornali popolari sui cui contenuti è meglio non esprimere giudizi di valore”, e che trovano nel nostro Paese pochissima diffusione.Montezemolo in conclusione ricorda che ad oggi occorre “tenere presente che si è nel pieno di una congiuntura negativa, per effetto della flessione degli investimenti pubblicitari”.

Per i quotidiani “il 2001 si è chiuso con una riduzione complessiva del fatturato pubblicitario del 6,1%.

In questa prima parte del 2002 le indicazioni sono ancor più negative con una flessione che a gennaio viene stimata nell’ordine del 10”.Di fronte a una possibile crisi gli editori, ricorda Montezemolo, avevano proposto “una misura di incentivazione, attraverso un beneficio fiscale, dell’investimento pubblicitario su tutti i mezzi”.

Il Governo però “non ha ritenuto di poter accogliere quella proposta preoccupato per l’equilibrio di bilancio”.

Il problema “è ancora aperto e ci permettiamo, quindi, di attirare nuovamente l’attenzione del Governo sulla proposta che riteniamo possa avere un effetto positivo sotto molti profili”.Il governo raccoglie l’invito alla modernizzazione“Questo governo ha la possibilità di lavorare per 5 anni e continuerà a lavorare come sta facendo.

Tutti gli impegni annunciati nel primo periodo dell’attività del nostro esecutivo sono già stati mantenuti stiamo addirittura in anticipo rispetto ai tempi che ci eravamo dati con un piano di governo che vogliamo assolutamente rispettare”.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenuto all’Assemblea, raccoglie l’invito di Montezemolo di seguire la via della modernizzazione del paese.Berlusconi ammette di non esser riuscito a seguire il consiglio della signora Thatcher cioè di leggere solamente le rassegne stampa con i soli articoli che parlano bene del premier.

“In questo modo - confessa il presidente del Consiglio mi accorsi che non riuscivo più a leggere nemmeno un giornale”.Comunque un rapporto ad oggi non idilliaco con la carta stampata non distoglie Berlusconi dal porsi l’obiettivo di “modernizzare l'Italia per rendere il Paese competitivo con gli altri europei, senza essere costretto a 'galleggiare', come è toccato quasi sempre ai governi italiani dal dopoguerra ad oggi”.

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  • Introduzione di Luca Cordero di Montezemolo

    <strong>Indice degli interventi</strong>
    0:00 Durata: 2 min 55 sec
  • Valter Veltroni, sindaco di Roma

    0:02 Durata: 7 min 19 sec
  • Luca Cordero di Montezemolo, presidente Fieg

    0:10 Durata: 34 min 48 sec
  • Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dei Ministri

    0:45 Durata: 17 min 47 sec