05 MAR 2002

Speciale Giustizia: Berlusconi continua ad essere indagato per strage a Caltanissetta

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Registrazione audio di "Speciale Giustizia: Berlusconi continua ad essere indagato per strage a Caltanissetta", registrato martedì 5 marzo 2002 alle 00:00.

Tra gli argomenti discussi: Giustizia.

La registrazione audio ha una durata di 2 minuti.
  • Lo speciale giustizia di Massimo Bordin

    <p>Roma, 5 marzo 2002 - Si infittiscono le voci sulla prosecuzione dell'indagine su Silvio Berlusconi a Caltanissetta. Il gip Giovanbattista Tona non ha ancora deciso sulla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta il 19 febbraio 2001. Il premier, dunque, è ancora oggi indagato per concorso in strage ed eversione dell'ordine democratico.<p> Tutto nasce dalle dichiarazioni di un pentito, Totò Cancemi, per il quale Berlusconi e Marcello Dell'Utri, sarebbero i mandanti occulti delle stragi mafiose del ’92 in cui hanno perso la vita i magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo e otto agenti delle due scorte. <p><strong>Le accuse del pentito</strong><p>Totò Cancemi collabora con la giustizia dal 22 luglio del 1993 e rende una prima dichiarazione il 18 febbraio del 1994 ad Ilda Boccassini, in quel periodo distaccata a Caltanissetta per le polemiche scoppiate con la Procura di Milano dopo la Strage di Capaci. Il pentito parla di incontri di Totò Riina con «persone importanti». <p>Il 29 gennaio del 1998, il collaboratore specifica che le persone importanti sono Berlusconi e Dell’Utri, da lui definiti come uomini «nelle mani» di Totò Riina.<p>Nel marzo del 2000 sulla questione viene sentito anche Francesco Cossiga. Berlusconi, - racconta l'ex presidente della Repubblica - fino agli inizi del '94, «era disposto anche a devolvere a favore del Partito popolare di Martinazzoli la struttura riconducibile a Forza Italia, che aveva iniziato a creare a far data dall'estate del '93». </strong><p>L'indagine cerca di ricostruire questi primi passi del Cavaliere. Si indaga su un accordo con Totò Riina che precede e predispone le stragi del '92.<p><strong>La richiesta di archiviazione</strong><p>Secondo i magistrati che chiedono l'archiviazione - l'atto viene firmato dal procuratore capo Gianni Tinebra e dall'aggiunto Paolo Giordano - la testimonianza di Cancemi è viziata perché nel '92 il progetto politico di Berlusconi e Dell'Utri era ancora <em>in mente dei</em>.<br> Gli stessi magistrati, tuttavia, includono nella richiesta alcune informative della Dia dove si cita la Coge di Paolo Berlusconi, la Tecnofin di Salamone e Micciché, la Cipedil e la Rt Spa (la società che raggruppa le tre reti dell'attuale Mediaset).<p><strong>La decisione del Gip</strong><p> Il Gip, a questo punto ha di fronte tre possibilità. Innanzitutto, accogliere la richiesta di archiviazione. Potrebbe inoltre decidere di non accoglierla e di andare invece all'udienza preliminare. In questo caso dovrebbe fissare un termine al pubblico ministero affinché formuli un'imputazione. <br>Infine il gip - e secondo le voci diffusesi in questi giorni, sarebbe l'ipotesi più probabile - potrebbe decidere di non accogliere la richiesta e chiedere al pm di espletare ulteriori indagini.<p><strong>Berlusconi denuncia Cancemi per calunnia</strong><p>Ultimo particolare: Berlusconi e Dell'Utri hanno denunciato Cancemi per calunnia. La Procura, tuttavia, il 14 giugno 2001 ha chiesto l'archiviazione delle indagini, con una motivazione molto simile - ricorda il direttore di Radio Radicale, Massimo Bordin - a quella che negli anni '80 prosciolse Gianni Melluso, accusato di calunnia da Enzo Tortora. Il Gip ha accolto la richiesta. <p><strong>Ma l'indagine è presto archiviata</strong><p> «Cancemi - scrivono il procuratore aggiunto Paolo Giordano ed il sostituto Alessandro Centonze nella richiesta di archiviazione - nonostante le numerose domande rivoltegli, non è mai stato in grado di indicare le ragioni per cui Berlusconi avrebbe voluto da Cosa Nostra le stragi del 1992». <br>Per processare Cancemi occorrerebbe «provare processualmente la sussistenza di un intento calunnioso». Per tale regione, non essendoci prove di calunnia viene fatta richiesta di archiviazione.
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