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Roma, 10 marzo 2002 - «Da decenni, le burocrazie del centrosinistra occupano la Rai, facendo bistecche del cavallo di Messina.
Ma adesso, improvvisamente, i lottizzatori e i lottizzati di ieri hanno scoperto il demone della lottizzazione, e la denunciano.
Invocando libertà e democrazia, gridando al regime, chiedendo legalità e garanzie».
Parole del segretario di Radicali Italiani Daniele Capezzone, con cui stamani dalle colonne di Libero denunciava promotori ed illustri aderenti al «Girotondo intorno alla Rai».
Capezzone, che in quanto radicale conosce bene le quotidiane violazioni della … legalità compiute dagli amministratori del servizio pubblico radiotelevisivo - il ventinovenne segretario radicale è giunto al 22° giorno di sciopero della fame proprio per questa ragione - stamani è in Viale Mazzini.
Da qui, dal tavolo allestito dai militanti per raccogliere firme per le 25 proposte di legge d'iniziativa popolare, ci spiega che se la lottizzazione fino ad oggi si è rivelata una costante, le «nefandezze prossime venture di Baldassarre» possono almeno considerarsi un'incognita.
Qualche malumore tra gli organizzatoriL'iniziativa di Radicali Italiani, per la verità, causa subito qualche malumore tra gli organizzatori, infastiditi dalle bandiere del Partito Radicale Transnazionale.
«Evidentemente - dice Marina Astrologo dei girotondisti- non ci hanno capito.
Noi avevamo detto di lasciare a casa le bandiere perché il girotondo è una manifestazione di liberi cittadini».«Noi eravamo qui con il nostro tavolo semplicemente per raccogliere firme sulle nostre proposte di legge di iniziativa popolare» - è la risposta degli esponenti radicali.
«Ci hanno detto che volevamo provocare.
Ma noi abbiamo fatto ciò che abbiamo sempre sostenuto: raccogliere firme e denunciare il comportamento della Rai che non si è mai comportata in maniera pluralista».
Ma adesso, improvvisamente, i lottizzatori e i lottizzati di ieri hanno scoperto il demone della lottizzazione, e la denunciano.
Invocando libertà e democrazia, gridando al regime, chiedendo legalità e garanzie».
Parole del segretario di Radicali Italiani Daniele Capezzone, con cui stamani dalle colonne di Libero denunciava promotori ed illustri aderenti al «Girotondo intorno alla Rai».
Capezzone, che in quanto radicale conosce bene le quotidiane violazioni della … legalità compiute dagli amministratori del servizio pubblico radiotelevisivo - il ventinovenne segretario radicale è giunto al 22° giorno di sciopero della fame proprio per questa ragione - stamani è in Viale Mazzini.
Da qui, dal tavolo allestito dai militanti per raccogliere firme per le 25 proposte di legge d'iniziativa popolare, ci spiega che se la lottizzazione fino ad oggi si è rivelata una costante, le «nefandezze prossime venture di Baldassarre» possono almeno considerarsi un'incognita.
Qualche malumore tra gli organizzatoriL'iniziativa di Radicali Italiani, per la verità, causa subito qualche malumore tra gli organizzatori, infastiditi dalle bandiere del Partito Radicale Transnazionale.
«Evidentemente - dice Marina Astrologo dei girotondisti- non ci hanno capito.
Noi avevamo detto di lasciare a casa le bandiere perché il girotondo è una manifestazione di liberi cittadini».«Noi eravamo qui con il nostro tavolo semplicemente per raccogliere firme sulle nostre proposte di legge di iniziativa popolare» - è la risposta degli esponenti radicali.
«Ci hanno detto che volevamo provocare.
Ma noi abbiamo fatto ciò che abbiamo sempre sostenuto: raccogliere firme e denunciare il comportamento della Rai che non si è mai comportata in maniera pluralista».
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