13 MAR 2002

Mani Pulite: Presentazione del libro di Paolo Pillitteri, «Evito dos pesos y dos misuras»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 11 min

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Milano, 13 marzo 2002 - Si può ridere di Tangentopoli? Paolo Pillitteri, scrittore, autore teatrale, sindaco di Milano negli anni '80, cognato di Bettino Craxi e condannato in via definitiva nell'inchiesta Mani Pulite, è convinto di sì.

Stamattina a Milano, la presentazione di «Evito dos pesos y dos misuras».

Davide Mengacci spiega che Pillitteri «ha fatto un viaggio all'inferno» e che qui racconta com'è andata.

«Usando un tono leggero, come si conviene a un musical».

Sotto, però, c'è «una quantità impensabile di lacrime», quelle di tutti coloro che da qualunque parte «hanno
vissuto Tangentopoli».

Questi personaggi nel romanzo sono a volte estremente riconoscibili, altre volte no, mascherati dalla lingua usata: un sorprendente spagnolo maccheronico, che ha precedenti illustri in Carlo Emilio Gadda e Woody Allen.Amici di Pillitteri, l'editore Armando Verdiglione (Ed.

Spirali), Emilio Fede e Vittorio Feltri, intervengono al dibattito.Per il direttore di Libero, si tratta di «un libro di satira».

Vittorio Feltri, oggi ammette di essere stato «per un lungo periodo anche un tifoso di Di Pietro».

Finché comprese che Mani Pulite era un'operazione meramente politica.

Parole analoghe da Emilio Fede ed Armando Verdiglione, editore, quest'ultimo di una serie di libri sulla malagiustizia degli ultimi trenta anni.Pillitteri spiega invece l'origine dei personaggi che affollano il romanzo.

Dalla scelta dell'appellativo di «Evito» per il protagonista, alla trovata dei «Miracolados de la Mano Izquierda», ai personaggi Pasflores e Bananaimer (leggi: Paolo Flores D'Arcais e Renato Mannheimer), al musical messo in scena dai resistenties e dal titolo «Evitamos Evito».Ed oggi? Secondo l'ex sindaco di Milano siamo un paese in mano ad un intelligentia intollerante.

Dice Pillitteri: «Basta che uno si proclami intellettuale di sinistra che fa come Evito.

Ti battesima.

'Tu sei buono, tu sei cattivo'».La quarta di copertina "Talìas, paese del Sud America dalla lingua maccheronicas, vive le sue ore più eccitanti.

Evìto Dos Pesos Y Dos Misuras sta per essere proclamato «El Supremo Capataz» della Secondina Repubblica «De Los Dacteros y Pomodoros» dopo aver sciolto (o disciolto) todos los partidos, compreso, di lì a poco, quello «De Los Miracolados de la Mano Izquierda».Il Nuevo qui avancia ha definitivamente il sopravvento in virtù de los sondaggios eticos imposti al paese da Bananaimer, in combutta con Pasflores, potentissimo director general de los palinsestos unidos.

Il nuovo partito, unico y exemplar, è il mistico pul (Partido Universal Legal) in nome del quale Evìto sottopone a los battesimos purificador y sbiancador los vecchios che non resiston più.

Nella Talìas ormai normalizzadas, sopravvivono sacche di resistencia ispirata da Grande Testa, il leader incontrastato ma esiliato i cui fedeli, arrestati ma non domi, vagano per la Isla de Las Mulas prospiciente la Guiana Valtellinensis, sotto l’insegna di un Grande Piede (fasciato)...

Un regista, Pablito el Drito, resiste pure lui con la rappresentazione prohibida, ne Las Cantinas de los Smandrappados, di un musical dal titolo «Evitamos Evìto».

È qui che scatta l’idea, ovviamente genial, di mettere in moto un Sosia di Evìto, che raggiunga la Casa Sbiancada, residencia ufficiale dove il Capataz vive in mezzo ai simboli della sua irresistibile ascesa: manettas, foto recuerdo, Bambin Gesù a sua immagine ma ammanettati.

E con la sua mogliera, Donna Violante, da troppo tiempo desmentegada, persino nel talamo matrimonial...

Minimos, Veltros e soprattutto i dioscuros ideologicos Peck e Yoli (attenti a quei due!), col loro Partido de Los Miracolados, stanno riuniti a Negotios Buios perché hanno capito che qualcosa non va in Evìto...

Un arcano potere veglia su di noi: è il tormentone di Pablito, nella cui Cantina le scene antievitiane si snodano fra cantos, ballos y parodias, nonché irruzioni del Convitato di Pietra interrotto dallo spot di Arbore «Segafredo moment» con tanto di fiamme dell’Inferno...

E intanto spunta un giovane misterioso, Garibaldos...".

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