15 MAR 2002

Censis: «Primo rapporto annuale sulla comunicazione in Italia»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 20 min

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Una ricerca sull'utilizzo dei media da parte degli italianiRoma, 15 marzo 2002 - La più consistente è la middle class radiotelevisiva: 19,4 milioni di italiani che guardano la televisione, ascoltano la radio, e leggono i quotidiani, più altri 16,3 milioni che, ai quotidiani preferiscono i libri.

Cresce la futura classe dirigente (6,9 milioni di giovani onnivori di tutti i mezzi di comunicazione).

Crescono gli esperti (1,5 milioni di pionieri dei new media).

Ma resta alto anche il numero di quanti restano nella periferia del grande impero mediatico: 5 milioni di persone, per lo più donne, che
usano la sola tv.E' lo scenario che emerge dall'ultima edizione del Rapporto Censis e Ucsi sulla comunicazione in Italia.

Nell’uso dei media, gli italiani si ripartiscono in cinque gruppi principali di comportamenti a seconda del numero e del tipo di media in genere utilizzati nell’arco di una settimana.

Ciascun gruppo, poi, a seconda della diversa combinazione di media preferiti, si suddivide in sottogruppi, o tribù, e di queste ne sono riconoscibili almeno undici.5 milioni usano un solo mezzo di comunicazione Raffaele Pastore, responsabile comunicazione, spiega: «Al primo gruppo appartengono 5 milioni di italiani, pari al 10,2% della popolazione fra 14 e 85 anni.

Questi in base al proprio atteggiamento nell’uso dei media possono essere definiti i poveri di media, alla periferia dell’impero mediatico.

Sono soprattutto donne (64,7%), per lo più anziane (37%), con nessuno o un elementare livello di istruzione (50,7%), nella maggior parte dei casi risiedono al sud (48,9%) e sono pensionate (42,4%).

Usano solo ed unicamente un mezzo di comunicazione e questo nel 90,9% dei casi è ovviamente la televisione.

In questo gruppo la tribù riconoscibile è solo una, ed è rappresentata dalle anziane tele-dipendenti».Televisione, radio e quotidiani per 19,4 milioni Del secondo gruppo fanno parte, invece, 19,4 milioni di italiani, pari al 39,6% della popolazione fra 14 e 85 anni.

Questo gruppo per la sua predilezione per i quotidiani, dopo la spiccata e scontata familiarità con la televisione e la radio, costituisce una sorta di classe media radiotelevisiva, che legge anche i quotidiani.

Tutti gli altri media a disposizione hanno un peso molto relativo.

E' un gruppo costituito in tendenziale maggioranza da donne (55,8%).

La maggior parte ha 45-65 anni, ha un grado di istruzione al livello dell’obbligo (41,2%), è residente un po' più al sud (39,1%) ma anche al nord-ovest (25,6%) e al nord-est (19,7%), in maggioranza ha un'occupazione lavorativa (43%).

I media che in genere usano gli appartenenti a questo categoria possono essere due o al massimo tre, e i primi tre sono appunto la televisione, la radio e i quotidiani, l’ultimo, con una percentuale pari allo 0,4%, è internet; nel gruppo sono riconoscibili due principali tribù, quella di chi combina essenzialmente la televisione con la radio (16,4%) e quella di chi predilige invece l’accoppiata televisione e quotidiani (9,1%).16,3 milioni usano quattro-cinque mediaAl terzo gruppo, consistente quasi quanto il secondo, appartengono 16,3 milioni di italiani, pari al 33,1% della popolazione di 14-85 anni.

Ha caratteristiche simili a quello precedente ma solo per quanto riguarda la centralità dell’accoppiata televisione e radio, mentre si differenzia molto data la propensione per i libri e tutto ciò che da questo consegue, quindi può essere definito la classe media radiotelevisiva, che non rinuncia ai libri.

Innanzitutto questo gruppo di italiani usa in genere un numero di media fra quattro e cinque, quindi più consistente.

In secondo luogo: sono più giovani dato che i 30-44enni rappresentano il 32,1% e i giovani fino a 29 anni il 31,8%; sono più istruiti, con il 46,4% in possesso un diploma medio superiore; sono per oltre la metà dei casi occupati (52,7%).

Dopo la televisione e la radio per il 57,4% sono i libri il terzo mezzo più utilizzato, e i quotidiani sebbene al quarto posto non sono lontani costituendo la quarta scelta per il 57,4% del gruppo.

Le tribù individuabili anche se piccole sono tre: quella che premia la combinazione di televisione, radio, libri e cellulare (6,3%), quella che, invece, al posto del cellulare, nella stessa combinazione precedente preferisce i quotidiani (5,2%), e quella che, infine elimina i libri per combinare televisione e radio con quotidiani e cellulare (5,2%).Sei-sette media per 6,9 milioni di italianiIl quarto gruppo è nettamente più piccolo e raccoglie 6,9 milioni di italiani, pari al 14% della popolazione di 14-85 anni.

E' questo il gruppo della futura classe dirigente, giovane e onnivora di media.

I media che utilizzano possono essere sei o sette.

In questo gruppo i maschi sono maggioritari (55,3%), così come la percentuale di giovani sotto i 29 anni è più alta rispetto ai gruppi definiti finora e pari al 42,9%.

Il livello d’istruzione è piuttosto alto, con il 16,7% di laureati.

La collocazione geografica è abbastanza distribuita, con una concentrazione relativa al nord-ovest (27,9%) ma anche una significativa presenza al centro e al sud (26,9%).

Gli occupati sono la maggioranza (56,3%) e gli studenti sono numerosi (27,1%).

Il terzo media più usato, anche in questo caso dopo televisione e radio, sono i libri e ciò per una percentuale molto elevata di essi pari all’81,2%.

Due le tribù osservabili nel gruppo: quella che somma televisione, radio, quotidiani, settimanali, libri e cellulare (8,4%), e quella che invece esclude i settimanali/mensili ed usa pc e internet (6,1%).1,5 milioni di 'esperti'Infine, il quinto e ultimo è un gruppo quasi d’élite, una nicchia composta da 1,5 milioni di italiani che per la grande quantità di media utilizzati (otto o più) e per le loro caratteristiche socioanagrafiche possono essere definiti la nicchia degli esperti, pionieri dei new media.

Si tratta di una classe quasi prettamente maschile (64%), giovanile (sotto i 29 anni sono il 46,5% e fra 30 e 44 anni sono il 41,9%), colta (la percentuale di laureati, pari al 27,3%, è la più alta rispetto agli altri gruppi), e composta di persone che hanno già un’occupazione (63,9%), nonostante la giovane età.

La caratteristica più evidente del loro rapporto con i media, oltre che nella grande quantità di media usati, consiste nel computer al terzo posto (per il 95,3% dei membri del gruppo) nella graduatoria dei mezzi più utilizzati, subito dopo l’immancabile accoppiata televisione–radio.

Forse si tratta di un gruppo abbastanza omogeneo (certo non quanto il primo delle anziane tele-dipendenti), dato che delle tre tribù rintracciabili la prima raccoglie il 25% del gruppo ed è rappresentata da coloro che hanno un preciso menù mediatico: oltre a televisione e radio, tutti i media a stampa, cioè quotidiani, settimanali/mensili e libri, e i tre new media, computer, internet e cellulare.

Le altre due tribù, entrambe del 6% dell’intero gruppo, si differenziano la prima per una preferenza del videoregistratore/dvd che sostituisce i settimanali/mensili, e la seconda per la stessa preferenza che però soppianta l’uso del cellulare.

leggi tutto

riduci

  • Emilio Rossi, presidente Ucsi

    <strong>Indice degli interventi</strong>
    0:00 Durata: 14 min 53 sec
  • Raffaele Pastore, responsabile comunicazione Censis

    0:14 Durata: 21 min 56 sec
  • Giuseppe De Rita, segretario generale Censis e presidente Nemetria

    0:36 Durata: 15 min 24 sec
  • Interventi dalla sala

    0:52 Durata: 1 ora 5 min
  • Raffaele Pastore, conclude

    <strong>Links:</strong> Il rapporto del Censis Il rapporto in formato Pdf
    1:58 Durata: 22 min 18 sec