20 MAR 2002

Verdi: Prestentazione ddl per l'adozione del software libero nella P.A.

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 4 min
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I Verdi presentano un disegno di legge per l'adozione, la diffusione del software libero e la portabilità dei documenti informatici nella P.A.Roma, 20 marzo 2002 - Primi passi concreti verso la regolamentazione del software libero, programma informatico che permette all'utente l'uso, la copia e la distribuzione.

E' orientato decisamente in questa direzione il disegno di legge presentato dai Verdi.

Obiettivi: l'obbligo per la Pubblica Amministrazione di adottare software libero e di pubblicare materiale informatico elettronico in formato libero (dunque non protetto dal copyright delle società
produttrici).«Norme in materia di pluralismo informatico, sulla adozione e la diffusione del software libero e sulla portabilità dei documenti informatici della Pubblica Amministrazione» è il titolo del progetto di legge, presentato stamani da Fiorello Cortiana.I vantaggi Secondo i promotori, questo tipo di programma ha il vantaggio di essere sicuro.

Praticamente immune da virus, non comporta segreti informatici per l'utente, è stabile ed economico in quanto viene spesso distribuito gratuitamente (come per esempio Linux, il software libero più conosciuto).

In base al ddl presentato su iniziativa del senatore Fiorello Cortiana, la Pubblica Amministrazione dovrebbe prediligere il software libero perché non contiene segreti e consente l'analisi totale dei programmi.

Rappresenta, cioè, una garanzia per il cittadino riguardo al trattamento dei dati personali.

Inoltre - sostengono i promotori del disegno di legge - «il software libero consente la modificabilità del programma per adattarlo alle proprie necessità.

Questo consentirebbe alle amministrazione di personalizzare i programmi secondo le proprie esigenze e di correggere rapidamente gli errori».In Gran Bretagna la legge esiste già L'attenzione verso programmi come Linux è crescente in tutto l'ambito comunitario.

Il problema della preferenza da parte delle pubbliche amministrazioni per esso è già stato affrontato in diversi paesi.

In Francia esiste un'agenzia che ha fra i suoi compiti di incoraggiare le amministrazioni al ricorso ai programmi liberi, mentre la Gran Bretagna prevede l'introduzione obbligatoria di software libero nel settore pubblico.Per quanto riguarda l'Italia il comune di Firenze ha già approvato una mozione per l'introduzione e l'espansione di software libero nella Pubblica Amministrazione e il comune di Milano ne sta studiando una analoga.

A livello di istituzioni comunitarie, infine, lo sviluppo di software sicuro con codice liberamente accessibile costituisce un ruolo centrale nell'iniziativa di e-governement della Commissione europea.

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riduci

  • Fiorello Cortiana, senatore Verdi

    <strong>Indice degli interventi</strong>
    0:00 Durata: 19 min 57 sec
  • <strong>Documenti</strong><br> Il progetto di legge
    0:00 Durata: 2 ore 2 min
  • Giampaolo Amadori, responsabile iniziative Linux Ibm Italia

    0:19 Durata: 14 min 44 sec
  • Michele Leidi, responsabile Marketing Strategico FinMatica

    0:34 Durata: 9 min 40 sec
  • Michele Boccaccio, amministratore delegato di Comunicando

    0:44 Durata: 7 min 56 sec
  • Marco Presi, Linux User Group Roma

    0:52 Durata: 8 min 43 sec
  • Simone Piccardi, presidente Associazione Software Libero

    1:01 Durata: 12 min 10 sec
  • Alessio Papini, capogruppo Verdi al Consiglio Comunale di Firenze

    1:13 Durata: 16 min 15 sec
  • Dibattito con il pubblico in sala

    1:29 Durata: 33 min 3 sec