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Venezia, 6 aprile 2002 - Qualche decimo di punto, non di più.
Il vice primo ministro spagnolo Rodrigo Rato, presidente di turno dell'Ecofin, ne è convinto: l'impatto della crisi mediorientale e della crescita dei prezzi petroliferi ci sarà, ma non sarà tale da mettere in crisi la tanto attesa ripresa.La conditio sine qua non è che il barile non superi i 27-28 dollari e che i prezzi al consumo restino sotto controllo.
Affinché si realizzi, la Banca centrale europea è pronta a fare tutto il necessario, anche a utilizzare la leva dei tassi.La prima giornata di lavoriPrevale dunque un cauto … ottimismo sul futuro dell'economia europea tracciato nel corso del primo giorno dei lavori dell'undicesima conferenza dell'Aspen Insitute in corso a Venezia presso la Fondazione Cini.Una giornata dedicata anche alla discussione sulle riforme strutturali impostate dal vertice Ue di Barcellona e sul gap tecnologico tra Europa e Usa.«Stiamo vivendo un periodo di aumenti del prezzo del petrolio dovuto alla crescita della domanda da parte dei paesi industrializzati e alla crisi mediorientale», ha detto Rato rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se condivideva i timori espressi dal presidente della Bce, Wim Duisenberg, a proposito dell'impatto della situazione internazionale sulla ripresa.«Attualmente il barile costa 4 dollari in più rispetto a quanto aveva previsto la Commissione Ue - ha aggiunto il ministro dell'Economia spagnolo - ma non credo che siamo in una situazione d'emergenza.
Nel 2000, con i prezzi del petrolio ai livelli più alti degli ultimi 10 anni, l'economia europea ha fatto registrare ottime performance».Certo l'impatto della crisi internazionale sulla crescita sarà limitato, ha osservato il ministro spagnolo, a condizione che i prezzi al consumo restino contenuti.
In altre parole, che non ci sia una ripresa dell'inflazione.Rimuovere le rigidità strutturali dell'economia continentaleMa su questo fronte è stato il rappresentante del direttivo della Bce, Tommaso Padoa Schioppa, a dare un'implicita assicurazione sull'azione che sarà condotta dalla Banca centrale europea.Rato è così tranquillo, ha osservato Padoa Schioppa, perché sa che la Bce farà in modo che l'inflazione non rialzi la testa.Padoa Schioppa ha anche sottolineato che il principale compito che attende ora l'Europa in campo economico è quello di riuscire a sfruttare in pieno le sue potenzialità, specie in termini di crescita dell'occupazione.
E per fare ciò, ha ribadito ancora una volta il componente italiano del direttivo Bce, occorre innzitutto rimuovere le rigidità strutturali dell'economia continentale.Un percorso intrapreso concretamente dal recente vertice europeo di Barcellona dove, ha ricordato Rato, si sono fatti importanti passi in avanti per la liberalizzazione del mercato dell'energia, dei trasporti e per la riforma del mercato del lavoro.
Un percorso che «coincide perfettamente» con l'azione avviata dal governo italiano, ha osservato a sua volta il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
Il vice primo ministro spagnolo Rodrigo Rato, presidente di turno dell'Ecofin, ne è convinto: l'impatto della crisi mediorientale e della crescita dei prezzi petroliferi ci sarà, ma non sarà tale da mettere in crisi la tanto attesa ripresa.La conditio sine qua non è che il barile non superi i 27-28 dollari e che i prezzi al consumo restino sotto controllo.
Affinché si realizzi, la Banca centrale europea è pronta a fare tutto il necessario, anche a utilizzare la leva dei tassi.La prima giornata di lavoriPrevale dunque un cauto … ottimismo sul futuro dell'economia europea tracciato nel corso del primo giorno dei lavori dell'undicesima conferenza dell'Aspen Insitute in corso a Venezia presso la Fondazione Cini.Una giornata dedicata anche alla discussione sulle riforme strutturali impostate dal vertice Ue di Barcellona e sul gap tecnologico tra Europa e Usa.«Stiamo vivendo un periodo di aumenti del prezzo del petrolio dovuto alla crescita della domanda da parte dei paesi industrializzati e alla crisi mediorientale», ha detto Rato rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se condivideva i timori espressi dal presidente della Bce, Wim Duisenberg, a proposito dell'impatto della situazione internazionale sulla ripresa.«Attualmente il barile costa 4 dollari in più rispetto a quanto aveva previsto la Commissione Ue - ha aggiunto il ministro dell'Economia spagnolo - ma non credo che siamo in una situazione d'emergenza.
Nel 2000, con i prezzi del petrolio ai livelli più alti degli ultimi 10 anni, l'economia europea ha fatto registrare ottime performance».Certo l'impatto della crisi internazionale sulla crescita sarà limitato, ha osservato il ministro spagnolo, a condizione che i prezzi al consumo restino contenuti.
In altre parole, che non ci sia una ripresa dell'inflazione.Rimuovere le rigidità strutturali dell'economia continentaleMa su questo fronte è stato il rappresentante del direttivo della Bce, Tommaso Padoa Schioppa, a dare un'implicita assicurazione sull'azione che sarà condotta dalla Banca centrale europea.Rato è così tranquillo, ha osservato Padoa Schioppa, perché sa che la Bce farà in modo che l'inflazione non rialzi la testa.Padoa Schioppa ha anche sottolineato che il principale compito che attende ora l'Europa in campo economico è quello di riuscire a sfruttare in pieno le sue potenzialità, specie in termini di crescita dell'occupazione.
E per fare ciò, ha ribadito ancora una volta il componente italiano del direttivo Bce, occorre innzitutto rimuovere le rigidità strutturali dell'economia continentale.Un percorso intrapreso concretamente dal recente vertice europeo di Barcellona dove, ha ricordato Rato, si sono fatti importanti passi in avanti per la liberalizzazione del mercato dell'energia, dei trasporti e per la riforma del mercato del lavoro.
Un percorso che «coincide perfettamente» con l'azione avviata dal governo italiano, ha osservato a sua volta il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
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