08 APR 2002

Radicali: Daniele Capezzone denuncia il 'caso Italia' alla Commissione diritti umani dell'Onu

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 min 21 sec
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Registrazione audio di "Radicali: Daniele Capezzone denuncia il 'caso Italia' alla Commissione diritti umani dell'Onu", registrato lunedì 8 aprile 2002 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Area radicale.

La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
  • Il testo integrale dell'intervento

    <strong>Nuova denuncia radicale in sede internazionale della situazione di illegalità istituzionale in Italia</strong><p>Ginevra, 8 aprile 2002 - Per il terzo anno consecutivo i radicali hanno preso la parola a Ginevra di fronte alla Commissione Diritti Umani dell’Onu per denunciare «il caso Italia», espressione nella quale i radicali sintetizzano le denuncie sull'illegalità delle istituzioni in Italia, e sulla lesione continuata dei fondamentali diritti civili e politici dei cittadini, a cominciare da quello a «conoscere per deliberare».<p>Dopo gli interventi di Emma Bonino nel 2000 e di Olivier Dupuis l'anno successivo, è stato questa volta assegnato al segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone il compito di porre all'attenzione della commissione di Ginevra le vicende italiane. <p>Il monito del ministro ceceno<p>Capezzone nell'esordire davanti al consesso internazionale ha preso in prestito le parole pronunciate dal ministro Ceceno Omar Khanbiev nel corso di un'intervento ad un'assise radicale il 13 aprile 2001 (vai al servizio d'archivio).<br>&nbsp;"Da noi - disse Khanbiev e ha ripetuto Capezzone - &nbsp;è in corso un massacro di vite umane. Ma da voi è in corso un massacro di informazione, di conoscenza. E se non ci fosse questa strage da voi, si sarebbe già potuta impedire quella che è in corso da noi". <p>Queste parole - ha poi aggiunto Capezzone - "rappresentano il filo che lega la negazione del diritto a conoscere per scegliere e deliberare in Occidente, e le più gravi violazioni dei diritti umani perpetrate in tutto il mondo". <p><p>Istituzioni fuorilegge<p>Proprio la lesione continuata dei fondamentali diritti civili e politici dei cittadini, a cominciare da quello a «conoscere per deliberare» è uno dei tratti salienti del 'caso Italia' che Capezzone ha esposto alla Commissione Onu. "Per quanto possa apparirvi incredibile - ha aggiunto Capezzone -&nbsp;il mio paese, l’Italia, conosciuto come uno stato in cui sono forti e radicati i principi della democrazia e della libertà, vive il dramma di istituzioni che sono esse stesse fuori-legge". <p>L'imminente sciopero della sete di Pannella <p>Ed il segretario di Radicali Italiani non ha lesinato alla Commissione Onu l'elenco delle illegalità italiane: giurisprudenza della Corte costituzionale in materia di referendum, referendum traditi, esiti referendari determinati da morti e fantasmi, liste elettorali presentate con firme false o irregolari, perdurante mancanza di plenum alla Camera dei deputati e alla Corte costituzional questione sulla quale Marco Pannella ha preannunciato un tremendo sciopero totale della fame e della sete a partire dal 12 aprile (venerdi).<br> "Pannella - ha riferito Capezzone ai membri della Commissione - non chiede null’altro se non che sia reso completo il numero dei membri della Corte Costituzionale e della Camera dei Deputati" (vai al servizio correlato).<p>Monitoraggio delle democrazie reali<p>La richiesta dei radicali alle Nazioni Unite è quella di attivare con la massima urgenza "strumenti di monitoraggio del reale rispetto dei fondamentali diritti civili e politici" anche dei cittadini del mondo occidentale, delle cosiddette "democrazie reali" a partire da questo "caso Italia".
  • Audio dell'intervento di Capezzone (in inglese, qualità non ottimale)

    I testi delle precedenti denuncie radicali a Ginevra</strong> 2001: L'intervento di Olivier Dupuis 2000: L'intervento di Emma Bonino
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