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Dall'Accademia della Crusca il Capo dello Stato invita a combattere le intolleranze tra le civiltà e sottolinea il processo di unità europea quale strumento di pace Firenze, 9 aprile 2002 - Continua il viaggio nelle città italiane del Presidente della Repubblica.
Carlo Azeglio Ciampi, oggi in visita a Firenze, ha incontrato il Corpo accademico dell'Accademia della Crusca che gli ha conferito il titolo di «Accademico honoris causa».
Più tardi il presidente si è recato alla sede del quotidiano fiorentino «La Nazione».Parlando all'Accademia della Crusca, Ciampi ha sottolineato che «molte … delle lingue europee si sono costituite come espressioni della capitale di uno Stato, imposte talora attraverso la forza delle armi».
«L'italiano, invece, è la lingua di un libro, la Commedia, divenuto riferimento per i letterati di tutta Italia, dal nord al centro, al sud, alle isole».
«La lingua di un poeta - ha detto il Capo dello Stato - ha unificato la gente italiana nel crogiolo di una medesima cultura, poi di una nazione.
La lingua italiana è stata strumento di cultura straordinario.
E' una lingua che ha la capacità di rinnovarsi per aderire alla realtà in continuo divenire e che, al tempo stesso, sa esprimere passioni, sentimenti e stati d'animo in forme immutate».Dopo avere ricordato l'impegno dell'Accademia della Crusca con le altre istituzioni linguistiche di tutti i Paesi dell'Unione Europea nell'elaborazione di un programma per una politica linguistica comune, Ciampi ha concluso sottolineando che «l'Italia ha molto da offrire».
«Chi ha a cuore il progresso e la pace può e deve ispirarsi ai principi del dialogo, del rispetto di chi è diverso da noi.
Può e deve adoperarsi per spegnere le intolleranze e le contrapposizioni tra civiltà in nome di una solidarietà fra tutti i popoli che trova la sua ragion d'essere nobile e profonda nella comune condizione umana».Il testo integrale del discorso di Ciampi.
Carlo Azeglio Ciampi, oggi in visita a Firenze, ha incontrato il Corpo accademico dell'Accademia della Crusca che gli ha conferito il titolo di «Accademico honoris causa».
Più tardi il presidente si è recato alla sede del quotidiano fiorentino «La Nazione».Parlando all'Accademia della Crusca, Ciampi ha sottolineato che «molte … delle lingue europee si sono costituite come espressioni della capitale di uno Stato, imposte talora attraverso la forza delle armi».
«L'italiano, invece, è la lingua di un libro, la Commedia, divenuto riferimento per i letterati di tutta Italia, dal nord al centro, al sud, alle isole».
«La lingua di un poeta - ha detto il Capo dello Stato - ha unificato la gente italiana nel crogiolo di una medesima cultura, poi di una nazione.
La lingua italiana è stata strumento di cultura straordinario.
E' una lingua che ha la capacità di rinnovarsi per aderire alla realtà in continuo divenire e che, al tempo stesso, sa esprimere passioni, sentimenti e stati d'animo in forme immutate».Dopo avere ricordato l'impegno dell'Accademia della Crusca con le altre istituzioni linguistiche di tutti i Paesi dell'Unione Europea nell'elaborazione di un programma per una politica linguistica comune, Ciampi ha concluso sottolineando che «l'Italia ha molto da offrire».
«Chi ha a cuore il progresso e la pace può e deve ispirarsi ai principi del dialogo, del rispetto di chi è diverso da noi.
Può e deve adoperarsi per spegnere le intolleranze e le contrapposizioni tra civiltà in nome di una solidarietà fra tutti i popoli che trova la sua ragion d'essere nobile e profonda nella comune condizione umana».Il testo integrale del discorso di Ciampi.
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