15 APR 2002

Consulta: Niente seduta-fiume (Le interviste di Radio Radicale)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 36 min 34 sec
Organizzatori: 

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Registrazione di "Consulta: Niente seduta-fiume (Le interviste di Radio Radicale)", registrato lunedì 15 aprile 2002 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Area radicale.

La registrazione ha una durata di 36 minuti.
  • Filippo Mancuso, candidato della Casa delle Libertà

    0:00 Durata: 13 min 58 sec
  • Daniele Capezzone, segretario Radicali Italiani

    0:00 Durata: 4 min 19 sec
  • <p><strong>La riunione dei gruppi della maggioranza termina con una fumata nera, seppure «con un accenno al grigio». Domani non ci sarà alcuna «seduta-fiume». Imminente l'inizio dello sciopero della sete di Marco Pannella</strong><p>Roma, 15 aprile 2002 - "Una fumata nera con accenno al grigio". Sono le parole con cui Ignazio La Russa definisce l'esito dell'incontro informale dei gruppi della maggioranza e dell'opposizione svoltosi quest'oggi a Montecitorio. Oggetto della riunione, ancora una volta, il problema dell'elezione dei due giudici costituzionali che da due anni affligge la Corte Costituzionale. <p>Per Ugo Intini, come La Russa intervistato da RR, "si è trattato di un incontro positivo". Tanto positivo e incoraggiante che il deputato dello Sdi ritiene che, "anziché le votazioni ad oltranza domani, converrebbe dare un po' di respiro per vedere se si riesce a trovare una soluzione".<p>La situazione descritta da Intini e La Russa era stata in qualche modo preannunciata dal segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone. "Con il conforto della consistente coltre di silenzio assicurata dalla "stampa libera", proseguono e si aggravano le manovre volte -e temo, ancora una volta, atte- ad impedire al Parlamento di adempiere in modo tempestivo ed efficace ai suoi obblighi costituzionali" - aveva dichiarato poco prima Capezzone ai microfoni di RR.<p><strong>Per i radicali è una situazione grave</strong><p>Per i radicali si tratta di una situazione "grave". Lo sciopero della sete più volte preannunciato da Marco Pannella sembra a questo punto imminente. Con un comunicato diffuso giovedì scorso i presidenti delle camere avevano assicurato a partire da domani, martedì, l'avvio di una seduta continua del Parlamento. E solo dopo una conversazione telefonica con il Presidente Casini, preso atto della "grande attenzione" che il presidente della Camera aveva avuto nei confronti dell'iniziativa radicale, il leader radicale soprassedeva dall'avviare l'estrema misura non violenta.<p><strong>Lo sciopero della sete? Ce ne siamo dimenticati</strong><p>Contrariamente ad ogni rassicurazione dei presidenti della camere, domani, invece, non ci sarà alcuna seduta-fiume. Lo ammette sinceramente La Russa, lo chiederà puntualmente lo Sdi di Intini, facendo "osservare ai presidenti che ci sono i margini per una soluzione" . Tra l'altro, il deputato di An, fa anche osservare che il satyagraha che con Pannella in questo momento coinvolge almeno 1.000 cittadini che manifestano contro il grave inadempimento del Parlamento, non è entrato affatto in questa riunione. "Quello ce lo siamo dimenticato" - riferisce La Russa. "Io non lo sapevo nemmeno". <p><strong>La sinistra continua a non esprimere un candidato</strong><p>E se Intini rassicura il leader radicale, augurandogli di poter bere domani stesso "una birra", il rappresentante dell'Opposizione è molto più pessimista. "Non credo che domani ci sarà la soluzione. Resta il fatto - osserva La Russa- che la sinistra continua anche in questo clima di maggiore fiducia a non esprimere un nome di un candidato. E' quindi difficile trovare un criterio per l'elezione di un candidato, finché non ce ne sono due. Un criterio si fa su tutti i nomi che si devono votare altrimenti significa un veto. E noi veti non ne accetteremo mai". <p><strong>Berlusconi non rinuncia a Filippo Mancuso</strong><p>La Cdl, dunque, non abbandona il suo candidato, né l'ex ministro della Giustizia, Filippo Mancuso, esprime alcuna volontà di rinunciare alla Corte Costituzionale. "Non ho né il diritto, né il desiderio, né l’autorizzazione" - dichiara ai microfoni di RR. Un comunicato di venerdì di Berlusconi ribadisce la candidatura di Mancuso a giudice costituzionale, smentendo qualsiasi ipotesi di abbandono. E nonostante si moltiplichino le voci sulla possibile entrata in gioco di Violante - preannunciata da Marco Pannella in tempi non sospetti - Mancuso aggiunge: "Violante personalmente ha incredibilmente negato questa ipotesi, io deve stare alle sue parole".
    0:00 Durata: 11 min 19 sec
  • Ugo Intini, deputato Sdi

    0:04 Durata: 3 min 52 sec
  • Ignazio La Russa, capogruppo An alla Camera

    0:08 Durata: 3 min 6 sec