18 APR 2002

Confindustria: Conferenza stampa di Antonio D'Amato al termine della Giunta

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 19 min

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Archiviato lo sciopero generale ed incassata l'approvazione a larga maggioranza del proprio programma di governo, D'Amato è pronto a riprendere il dialogo con il sindacato.

Perché gli obiettivi di Lisbona non sono meno vincolanti di quelli di MaastrichtRoma, 18 aprile 2002 - «Una squadra di imprenditori di successo e impegnati in prima persona nella gestione delle proprie aziende».

In una conferenza stampa al termine della giunta straordinaria che ha votato a grande maggioranza il suo programma di governo, il presidente di Confindustria, Antonio D'Amato, presenta così il suo team che lo
accompagnerà nel prossimo biennio.

Il nuovo teamI nomi scelti da D'Amato e votati dalla Giunta di Viale dell'Astronomia sono: il presidente della Saras, Gian Marco Moratti, nuovo vicepresidente di Confindustria al posto di Andrea Mondello (anche se non ne eredita le deleghe che passano a Nicola Tognana); l'amministratore delegato di Eni, Vittorio Mincato, nuovo consigliere incaricato per il Centro Studi; l'amministratore delegato dell'Arclinea, Silvio Fortuna, nuova responsabile per la Scuola; l'amministratore delegato della Imax (Max Mara), Giuseppe Prezioso, consigliere incaricato per le infrastrutture.

A questi quattro ingressi si aggiunge quello di Anna Maria Artoni, da ieri nuovo presidente dei Giovani imprenditori, che gli assegna di diritto un posto di vicepresidente.

Escono invece dal vertice, oltre a Mondello, Enrico Bondi, Guido Barilla ed Emma Marcegaglia.

«E' prevalsa la linea della continuità - spiega D'Amato - che punta a dare più competitività al Paese e a riformare la nostra associazione.

Abbiamo di nuovi ingressi e abbiamo voluto imprenditori di successo che avessero un impegno forte, in prima persona nelle loro aziende».Il confronto con i sindacati Per D'Amato queste caratteristiche sono un buon viatico «per attuare quel programma di riforme e di modernizzazione di cui il Paese ha bisogno».

Ora che lo sciopero generale del 16 aprile è archiviato, occorre cercare di «ritrovare il filo del confronto con i sindacati».

Serve un dialogo a tutto tondo perché «tutte le riforme sono ugualmente importanti», da portare avanti con «proposte di merito», «sulle cose da fare».

Altrimenti «non ci potrà essere l'Italia del maggiore sviluppo».«Mi auguro - spiega D'Amato rivolto ancora una volta alla Cgil - che anche quella parte del sindacato che ha fatto politica faccia ora una salto di qualità e torni a fare il sindacato con un confronto sulle cose vere, senza pregiudizi né veti.

Così come mi auguro che Cisl e Uil confermino la disponibilità al dialogo fino ad oggi dimostrata».

Lisbona come MaastrichtAl confronto, infatti, nessuno si potrà sottrarre: «Non il governo, non gli imprenditori, ne tantomeno il sindacato che ha una responsabilità fondamentale soprattutto verso i disoccupati».

Come già successo per Maastricht, con tutti i paesi che hanno preso un impegno cogente per il rispetto dei parametri macro-economici, «analogamente oggi tutti dobbiamo puntare a politiche convergenti, come indicato dalle conclusioni del vertice di Lisbona: 6 milioni di posti di lavoro nei prossimi otto anni».

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  • Dopo Parma

    <strong>Indice</strong>
    0:00 Durata: 7 min 42 sec
  • Tutta la conferenza stampa

    0:00 Durata: 39 min 50 sec
  • Lo sciopero generale del 16 aprile ed il confronto con i sindacati

    0:07 Durata: 11 min 6 sec
  • Gli incontri programmati da Maroni

    <strong>D'Amato risponde alle domande dei giornalisti</strong>
    0:18 Durata: 6 min 23 sec
  • Le adesioni allo sciopero e l'iniziativa sul sommerso

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  • Un'ipotesi di soluzione della questione dell'art.18

    0:32 Durata: 7 min 32 sec