29 APR 2002

Giustizia: Intervista-filodiretto con il ministro Roberto Castelli, «Su razzismo e xenofobia sarà battaglia in Europa»

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Dal ministro «riserbo» sui fatti di Napoli, dove è già in corso un'ispezione.

Critiche a Borrelli e alla sinistra italiana che «in questi mesi ha montato una serie di bugie».

E l'annuncio di una grande battaglia contro il mandato d'arresto europeo per i reati di razzismo e xenofobiaRoma, 29 aprile 2002 - Roberto Castelli, intervenendo a Radio Radicale per un'intervista-filodiretto con gli ascoltatori, usa parole dure per descrivere l'atteggiamento della sinistra italiana ed europea.

Nel nostro paese, «la sinistra in questi mesi ha montato una serie di bugie, creando un clima difficile per
il Governo», mentre «in Europa tende a criminalizzare gli avversari, a combatterli attraverso la magistratura».

Preoccupa il ministro della Giustizia soprattutto la decisione quadro che il Consiglio dei ministri della giustizia Ue si appresta ad esaminare sui reati di razzismo e xenofobia.

Il guardasigilli commenta inoltre la situazione in atto a Napoli in seguito agli arresti di otto poliziotti avvenuti venerdì scorso per violenze compiute ai danni dei manifestanti in occasione del Third Global Forum del marzo 2001, e sottolinea che nel capoluogo campano era già in corso un'ispezione.Il ministro replica all'allarme lanciato ieri dall'ex procuratore di Milano Borrelli: «Se siamo a questo punto, anche lui ha qualche responsabilità», mentre esprime il suo apprezzamento per le posizioni assunte dal presidente dell'Anm Antonio Patrono.A Napoli «una dura contrapposizione»«Oggettivamente esiste a Napoli una dura contrapposizione.

Il fatto che la magistratura metta agli arresti dei poliziotti crea un contrasto».

Il ministro della Giustizia Roberto Castelli commenta così la situazione in atto nel capoluogo campano in seguito agli arresti di otto poliziotti avvenuti venerdì scorso per violenze compiute ai danni dei manifestanti in occasione del Third Global Forum del marzo 2001.

«Lo dico senza voler dare nessuna responsabilità di malafede a una parte o all'altra» - sottolinea il ministro.

«Su questo tema non posso entrare, sarebbe fuori luogo, occorre conoscere bene documenti e vicende.

Ma è indubbio che il fatto che la magistratura metta agli arresti dei poliziotti crea un contrasto».

«E' già in corso un'ispezione»Castelli, comunque, nel merito non esprime alcun parere, scegliendo «il riserbo».

«E' chiaro - rileva il Guardasigilli - che chi fa politica tende a leggere gli avvenimenti attraverso la lente ideologica.

Ma vorrei dire che una cosa è essere uomini di partito, altra cosa è essere uomini di governo, per i quali c'è la necessità assoluta di attenersi ai fatti e al riserbo».

In ogni modo, se di fronte all'evidente «contrasto» in corso, qualcuno ha sollecitato l'avvio di un'ispezione, il ministro ricorda che «a Napoli è già in corso una ispezione di routine».

«Lo abbiamo deciso da tempo, perché a Napoli una ispezione ordinaria non veniva fatta da cinque anni».

Borrelli? Anche lui ha qualche responsabilitàCastelli replica inoltre all'ultimo allarme lanciato da Francesco Saverio Borrelli, che ieri a Monteveglio ha invitato i cittadini a restistere «a questa deriva a cui rischia di abbandonarsi la collettività, a un assetto dove la questione morale non è più centrale, alla tentazione antipolitica della delega, alla chiusura individualistica, familistica, di clan, nazionalistica e di etnia, alla desensibilizzazione della coscienza civica» (Vai al servizio).

«Anche lui ha qualche responsabilità, - afferma l'esponente della Lnp - visto che per 50 anni ha fatto il procuratore.

Se stiamo a questo punto non può essere solo colpa del Governo Berlusconi, che è in carica da appena nove mesi».

«Ho fatto fare dai miei uffici di statistica - prosegue Castelli - alcuni conteggi, ed ho scoperto che nel 1950 un processo durava due volte e mezzo meno che oggi.

Come mai siamo arrivati a questo punto, e perché non si è intervenuto prima?».

La sinistra italiana ha montato una serie di bugie«In realtà - secondo il ministro - la sinistra in questi mesi ha montato una serie di bugie, creando un clima difficile per il Governo.

Ha parlato, riguardo la legge sulle rogatorie, di mafiosi e criminali che sarebbero usciti, e invece non è successo nulla del genere.

Si è anche rivolta all'Onu, tratteggiando un clima ostile all'indipendenza della magistratura.

Peccato che proprio l'inviato dell'Onu, nella sua relazione, ha detto esattamente il contrario».In Europa la sinistra criminalizza gli avversariParole dure anche per la sinistra europea che «non ha idee e tenta di ricorrere alla magistratura», criminalizzando movimenti come la Lega per combatterli su un piano diverso da quello politico.Castelli si riferisce al reato di razzismo e xenofobia, per il quale si propone una definizione piuttosto ampia e la possibilità di emettere un mandato d'arresto europeo.

«E' un piano che stiamo cercando di smontare.

Su razzismo e xenofobia - afferma Castelli - ci sarà una grande battaglia in Europa.

La sinistra non ha ancora abbandonato quell'idea, chiaramente di stampo sovietico, secondo la quale non c'è un avversario politico ma un nemico da abbattere in tutti i modi.

In Unione sovietica i dissidenti del regime venivano messi in manicomio.

In Europa la sinistra tende a criminalizzare gli avversari, a combatterli attraverso la magistratura».

«Vedo benissimo - aggiunge il Guardasigilli - il piano che sta venendo avanti in Europa.

Il mandato d'arresto sui reati di razzismo e xenofobia, la definizione del reato di razzismo e xenofobia che sostanzialmente diventa un reato d'opinione.

Quindi, si combattono gli avversari politici tentando di criminalizzarli.

Nei prossimi mesi - anticipa Castelli - in Europa cercherò di smontare questo piano che è del tutto evidente».Da Patrono «posizione molto responsabile»Apprezzamento, invece, da parte del ministro per la lettera scritta oggi dal presidente dell'Anm Antonio Patrono al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

«Mi pare che Patrono stia cercando di portare avanti una posizione molto responsabile».

«Da un lato - argomenta Castelli - Patrono è pressato dalle ali più oltranziste, che in questo momento sono quelle che determinano la linea politica dell'Anm.

Dall'altro mi pare che lui continui ad esternare la volontà di arrivare ad un accordo.

Io sono disponibilissimo a trattare perché il miglior contratto è quello che scontenta ambedue le parti.

Bisogna che ambedue le parti facciano un passo verso l'altra.

In quesiti giorni inizieremo a confrontarci e vedremo».

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