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Colmare il digital divide delle nostre amministrazioni per portarle allo standard europeo.
E spingere le nostre aziende ad investire, con una nuova Tremonti ad hocRoma, 10 maggio 2002 - Trasformare l'Italia in un Paese «digitale» in linea con lo standard europeo.
Un obiettivo di primaria importanza per il governo italiano, che sta stendendo un programma di massima che ponga solide basi per una legislatura efficace in tal senso.La rivoluzione e-Government interesserà la pubblica Amministrazione locale sia al suo interno, sia nei suoi rapporti con il cittadino e le imprese.
Da un lato … comporterà una riorganizzazione dei processi interni - più semplici e snelli e quindi più veloci, dall'altro offrirà nuove opportunità e modalità per l'erogazione dei servizi ai cittadini ed alle imprese, attraverso l'integrazione dei tradizionali canali di comunicazione con quelli emergenti - Internet in testa - rendendosi più vicina all'utente finale.
Sul tema si confrontano in occasione dell'ultima giornata del Forum p.A., aziende del calibro di Atos Origin, Ericsson, IBM, Italtel, Sun Microsystems e Oracle.
Il convegno, dal titolo «Lo sviluppo della società dell'informazione in Italia», partendo da alcuni temi caldi, si propone di fare il punto sul programma di legislatura che tende a questo risultato.Combinare tecnologia e semplicitàSecondo, Giuseppe De Gregori, amministratore delegato di Atos Origin, «le due principali problematiche da affrontare, allo stato delle cose, sono indubbiamente la mancanza di una reale diffusione di cultura tecnologica e la necessità un effettivo rinnovamento degli strumenti a disposizione della P.A».
Da questo punto di vista - afferma De Gregori - «Atos Origin da sempre ha come obiettivo quello di fornire soluzioni di Information Technology in grado di combinare un'offerta tecnologica all'avanguardia e una reale semplicità di utilizzo».Una Tremonti.net per l'IctMa se è vero - come afferma Luigi Caruso di Ericsson - che l'Italia non è esente dal digital divide, essenziale resta un adeguato meccanismo di incentivi per le azinede che investono nel settore delle telecomunicazioni e dell'informatica.
Il presidente di Federcomin, Alberto Tripi, sul punto è chiaro.
Dopo la Tremonti bis, occorre una Tremonti.net a favore del settore dell'Itc.
«Chiediamo al governo - afferma il presidente degli industriali del settore - una Tremonti.net pensata per incentivare espressamente le aziende che investono nel nostro settore».
Ciò non sottointende che l'Ict sia in crisi.
«Un settore che cresce del 7% all'anno - rileva lo stesso Tripi - non è un settore in crisi.
Non bisogna confondere le oscillazioni di borsa con la solidità della parte industriale del settore.
Anche perché sono poche le aziende del settore quotate.
Alcune aziende poi hanno quotato i propri sogni».
E spingere le nostre aziende ad investire, con una nuova Tremonti ad hocRoma, 10 maggio 2002 - Trasformare l'Italia in un Paese «digitale» in linea con lo standard europeo.
Un obiettivo di primaria importanza per il governo italiano, che sta stendendo un programma di massima che ponga solide basi per una legislatura efficace in tal senso.La rivoluzione e-Government interesserà la pubblica Amministrazione locale sia al suo interno, sia nei suoi rapporti con il cittadino e le imprese.
Da un lato … comporterà una riorganizzazione dei processi interni - più semplici e snelli e quindi più veloci, dall'altro offrirà nuove opportunità e modalità per l'erogazione dei servizi ai cittadini ed alle imprese, attraverso l'integrazione dei tradizionali canali di comunicazione con quelli emergenti - Internet in testa - rendendosi più vicina all'utente finale.
Sul tema si confrontano in occasione dell'ultima giornata del Forum p.A., aziende del calibro di Atos Origin, Ericsson, IBM, Italtel, Sun Microsystems e Oracle.
Il convegno, dal titolo «Lo sviluppo della società dell'informazione in Italia», partendo da alcuni temi caldi, si propone di fare il punto sul programma di legislatura che tende a questo risultato.Combinare tecnologia e semplicitàSecondo, Giuseppe De Gregori, amministratore delegato di Atos Origin, «le due principali problematiche da affrontare, allo stato delle cose, sono indubbiamente la mancanza di una reale diffusione di cultura tecnologica e la necessità un effettivo rinnovamento degli strumenti a disposizione della P.A».
Da questo punto di vista - afferma De Gregori - «Atos Origin da sempre ha come obiettivo quello di fornire soluzioni di Information Technology in grado di combinare un'offerta tecnologica all'avanguardia e una reale semplicità di utilizzo».Una Tremonti.net per l'IctMa se è vero - come afferma Luigi Caruso di Ericsson - che l'Italia non è esente dal digital divide, essenziale resta un adeguato meccanismo di incentivi per le azinede che investono nel settore delle telecomunicazioni e dell'informatica.
Il presidente di Federcomin, Alberto Tripi, sul punto è chiaro.
Dopo la Tremonti bis, occorre una Tremonti.net a favore del settore dell'Itc.
«Chiediamo al governo - afferma il presidente degli industriali del settore - una Tremonti.net pensata per incentivare espressamente le aziende che investono nel nostro settore».
Ciò non sottointende che l'Ict sia in crisi.
«Un settore che cresce del 7% all'anno - rileva lo stesso Tripi - non è un settore in crisi.
Non bisogna confondere le oscillazioni di borsa con la solidità della parte industriale del settore.
Anche perché sono poche le aziende del settore quotate.
Alcune aziende poi hanno quotato i propri sogni».
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