11 MAG 2002

Radicali: Manifestazione a Ponte Garibaldi, Verità su Giorgiana Masi e nessun parallelo con Carlo Giuliani

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Raccoglieva firme per i referendum, fu uccisa da un colpo sparato ad altezza d'uomo dalla polizia il 12 maggio di 25 anni fa.

I radicali ricordano Giorgiana Masi, sottolineando che la verità della sua tragica morte è molto diversa da quella che ha colpito Carlo GiulianiRoma, 11 maggio 2002 - Sono trascorsi 25 anni dalla morte di Giorgiana Masi.

Il 12 maggio del 1977 la giovane studentessa romana fu uccisa da un colpo di pistola mentre partecipava ad una manifestazione organizzata dal Partito Radicale, in occasione dell'anniversario del referendum sul divorzio e per la raccolta di firme su 8
referendum.

Il giorno precedente la manifestazione, un provvedimento governativo dell'allora ministro degli interni Francesco Cossiga aveva tentato di imporre il divieto di manifestare, allora generalizzato, anche a Roma, in palese violazione dell'art.

17 della Costituzione.

Tale provvedimento, secondo i radicali, «divenne pretesto per il pestaggio e l'assassinio dei manifestanti».

Giorgiana raccoglieva firme, non lanciava estintoriQuesta mattina, a Trastevere, i militanti radicali hanno commemorato Giorgiana Masi.

Presente anche il segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone, che ha messo in guardia contro il parallelo, tentato da più parti, tra la morte di Carlo Giuliani in occasione del G8 di Genova di quasi un anno fa e quella di Giorgiana Masi.

Capezzone spiega che «c'è la verità di Carlo, che ha scelto la strada della militanza violenta, e c’è quella di Giorgiana, che non tirava estintori e pietre, ma sorrideva e raccoglieva firme.

Sono verità entrambe da rispettare, ma profondamente diverse.

La pietas, oltre che la storia, imporrebbe di rispettare la verità di due scelte diverse».Era prevista soltanto una manifestazione nonviolentaPer quel 12 maggio 1977 era prevista soltanto una manifestazione radicale.

«Per un nuovo tredici maggio, per una nuova vittoria popolare», la scritta che dominava il palco dal quale avrebbero dovuto parlare Adelaide Aglietta e Gianfranco Spadaccia.

Alle 13 esatte, invece, un reparto di carabinieri smonta gli altoparlanti.

Spadaccia ed altri militanti radicali vengono portati via di peso, mentre la piazza viene man mano assediata dalle forze dell'ordine.

Alle 15 i primi incidenti.

Davanti a Palazzo Madama un primo pestaggio ha come vittima un gruppo di giovani che portavano un tavolo per la racolta delle firme per i referendum.

Viene pestato anche il deputato di Democrazia proletaria Mimmo Pinto.

Alle 15.45 un duro scontro in Piazza San Pantaleo.

Intorno alle 16 a Piazza Campo de' Fiori, per la prima volta, vengono notati agenti in borghese armati di pistola.

Alle 17 sono più di mille i manifestanti riuniti in Piazza Santa Maria Liberatrice, nel quartiere Testaccio.

Si avviano verso Viale Trastevere.

Alle 17.30, nei dintorni di Campo de' Fiori, si sentono i primi spari, ad altezza d'uomo.

Intanto i manifestanti che sono defluiti in Via Arenula si avviano verso Trastevere.

E' qui che, intorno alle 19.55, che parte una nuova carica dei carabinieri e dei poliziotti.

Giorgiana Masi, insieme con Elena Ascione, vengono colpite quasi subito.

Giorgiana stava scappando in direzione di Viale Trastevere, Elena Ascione era in piazza Belli.

Elena si salva, Giorgiana arriva in ospedale già morta.Una commissione d'inchiesta per accertare la veritàIl segretario di Ri rilancia inoltre la proposta, «regolarmente affossata in questi anni», di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta per accertare la verità sulla morte di Giorgiana Masi.

Per Marco Pannella, infatti, «quello del 12 maggio non fu un incidente, ma fu il risultato di un'operazione volta a provocare una strage, ad estendere a tutta l’Italia il divieto anticostituzionale di manifestazione, a criminalizzare i radicali, e, in ultima analisi, ad imporre definitivamente agli italiani l'alternativa tra Brigate Rosse da un lato e governo di unità nazionale Dc-Pci dall'altro».

Ma i radicali ricordano anche «la scientifica opera di insabbiamento» messa in atto dalla magistratura romana.

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  • Deposta una corona di fiori

    <br>Indice</strong>
    0:00 Durata: 30 sec
  • Il video della commemorazione

    0:00 Durata: 10 min 55 sec
  • I cartelli dei militanti radicali

    0:00 Durata: 2 min 36 sec
  • Daniele Capezzone ricorda i fatti del 1997 e aggiunge: «Nessuno osi fare un parallelo tra la morte di Giorgiana e quella di Carlo Giuliani»

    <strong>Video</strong> <strong>12 maggio 1977: La polizia spara ad altezza d'uomo (le menzogne di Cossiga)</strong><strong>Fotodocumento</strong> <strong>12 maggio 1977: Il "libro bianco" sull'assassinio di Giorgiana Masi</strong><strong>Dall'archivio storico sonoro</strong> <strong>La cronaca dei fatti del 12 maggio 1977</strong><strong>Servizi correlati</strong> 29.08.01 - Capezzone e Cossiga, confronto sui fatti di Genova e Giorgiana Masi 20.08.01 - Radicali, "Ladri di verità su Carlo e Giorgiana" 19.08.01 - Pannella: "Giuliani non è morto come Giorgiana Masi" 18.04.01 - Intervista a Francesco Cossiga 11.05.99 - Commemorazione di Giorgiana Masi
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