03 GIU 2002

Assolombarda: Assemblea generale 2002 (con Tremonti e D'Amato)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 50 min

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Parte domani il confronto tra le parti sociali e il governo, senza Cgil.

D'Amato: «Sono stupito e rammaricato».

Tremonti: non seguite gli «alfieri del declino»Milano, 3 giugno 2002 - Da un lato il modello lombardo di sviluppo, dall'altro l'«alfiere del declino», l'innominato Sergio Cofferati.

Non basta l'Inno di Mameli, in omaggio al tricolore del 1848 restaurato grazie all'aiuto degli imprenditori di Milano e Monza, a sedare le polemiche sulla mancata partecipazione della Cgil al tavolo sulla riforma del lavoro fissato per domani pomeriggio al Ministero del Welfare.Gli alfieri dello
sviluppo e l'alfiere del declino Intervenendo all'assemblea generale 2002 dell'Associazione degli industriali milanesi, sia Giulio Tremonti che Antonio D'Amato, esprimono disapprovazione per questa scelta.

Il governo - spiega il ministro dell'Economia - «accorderà sempre la sua preferenza a chi produce, di qualunque dimensione sia, rispetto a chi predica».

Tremonti assicura ad una platea composta, tra l'altro, da Marco Tronchetti Provera, Cesare Romiti, Vittorio Mincato, Fedele Confalonieri, Paolo Cantarella, Gianmarco Moratti, Giancarlo Cimoli, Carlo De Benedetti, che l'Esecutivo ha fatto la sua scelta di campo a favore dello sviluppo.

E' alla sinistra, semmai, che si pone il dubbio: «Seguire l'alfiere del declino o essere alfieri dello sviluppo».

«Il dialogo è un esercizio di responsabilità»A Palazzo Chigi - spiega più tardi Antonio D'Amato - sindacati, imprese e Governo hanno convenuto su un programma di lavoro «molto serrato, con tavoli tutti strettamente uniti l'uno all'altro su mercato del lavoro, sommerso, fisco e Mezzogiorno».«C'è tanto da fare» - afferma il leader di Confindutria.

«Tutti con grande responsabilità, parti sociali e politica, maggioranza e opposizione dobbiamo mettere il meglio in termini progettuali su questi temi».

Suscita dunque stupore e rammarico l'assenza di Cofferati.

«Sono stupito e rammaricato - ripete D'Amato - che una grande organizzazione sindacale, la Cgil, non abbia voluto partecipare ad un confronto importante come quello sul mercato del lavoro.

Sono rammaricato perché penso che il dialogo, il confronto sia un esercizio di responsabilità.

Sono anche rammaricato perché sono convinto che un contributo importante possa venire da una organizzazione così significativa e rappresentativa.

Sono pure stupito perché non so, non capisco come si possa poi intervenire a tavoli che sono strettamente legati l'uno all'altro, senza partecipare a un tavolo centrale come quello della riforma del lavoro».

leggi tutto

riduci