06 GIU 2002

Francesco Cossiga: L'ex presidente ne ha per tutti (Intervento all'Assemblea degli eletti nelle regioni e nelle provincie)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 16 min 41 sec

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Cossiga: «L'Italia non si trasformerà mai in uno Stato federale.

Anzi, stanotte ho fatto un sogno: che tutti noi, riuniti qui, saremmo finiti in galera»Roma, 6 giugno 2002 - Sono le 10:55.

Al Teatro Argentina è in corso l'Assemblea degli eletti e delle elette delle Regioni e delle Province.

Fuori programma, l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga chiede la parola.

Dinanzi agli oltre mille consiglieri riuniti dirà che Aznar è un «fascista», spiegherà che i sardi sono «più italiani degli italiani» e racconterà di aver fatto un sogno...

«Tutti noi, riuniti qui, in
galera».

«Tutti in galera»Premette di aver titolo a parlare solo in quanto democratico liberale, azionista e «sardo».

«Sardo», vale a dire «più italiano degli italiani».

Spiega Cossiga: «Voi siete solo nati in Italia, mentre noi abbiamo scelto di aderire alla Repubblica, rinunciando alla nostra sovranità».Poi racconta.

«Stanotte ho fatto un sogno: che tutti noi, riuniti qui, saremmo finiti in galera.

E in Italia, di questi tempi, si finisce in galera molto spesso».

«Saremmo finiti in galera - ripete il senatore a vita - perché vi sareste trasformati, e io associato a voi, nell'unica assemblea costituente del Paese».Parole che introducono il tema della riforma federalista.

Il nostro paese - secondo Cossiga - non sarà mai uno Stato federale.

«L'Italia è il Paese delle mode, ora c'è quella del federalismo.

Se un mio studente - afferma l'ex presidente - avesse illustrato il federalismo secondo la riforma del Titolo V della Costituzione approvata dal centrosinistra, l'avrei invitato a ritirarsi.

Se invece lo avesse fatto secondo le linee del centro-destra lo avrei bocciato».

La 'moda del federalismo', secondo Cossiga, si accompagna a quella delle riforme istituzionali.

«Tutti i governi le avevano nel programma, ora non se ne parla più.

Mi chiedo perché ora la riforma dello Stato non possa partire solo da un'attività costituente dei Consigli regionali».

«Aznar puzza di caserma marocchina di Franco»Infine il duro attacco al premier spagnolo José Aznar, colpevole di aver tacciato di «perversione morale e intellettuale la pastorale dei vescovi baschi contro il terrorismo».

«Nemmeno Hitler e Goebbels erano arrivati ad offendere in questo modo la santità dei vescovi».

«Aznar è un fascista.

Chiamiamolo per nome: fascista.

Ho detto 'fascista' - ripete Cossiga, - ma forse dovrei chiamarlo 'falangista', anche se quello era un movimento troppo nobile, mentre Aznar puzza di caserma marocchina di Franco».

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  • L'intervento dell'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga

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