26 GIU 2002

Abi: Assemblea generale 2002 (con Tremonti e Fazio)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 14 min

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Tremonti cita Marx ed annuncia: la riforma delle pensioni solo dopo la liberalizzazione dei fondi pensione.

Fazio applaudeRoma, 26 giugno 2002 - L'opposizione dichiara che era lui il destinatario della «energica denuncia» compiuta stamani dalla Corte dei Conti nel suo giudizio sul rendiconto generale dello Stato.

Eppure, il discorso tenuto da Giulio Tremonti questa mattina all'assemblea dell'Abi, piace al Governatore della Banca d'Italia.Il ministro dell'Economia difende la politica economica del Governo.

«Possono sembrare microinterventi - osserva - in realtà si tratta di importanti
interventi».

E sulle pensioni aggiunge: «Non si può fare la riforma del primo pilastro se non c'è il secondo pilastro in grado di completare, integrare e sviluppare il mercato finanziario.

E' il coté finanziario della riforma che noi abbiamo impostato e che avrà uno sviluppo nei prossimi tempi con velocità e consenso crescente».

Fazio, da parte sua, parlando all'assemblea dell'Associazione bancaria italiana, ribadisce che i conti previdenziali sono fuori linea.

Ma il Governatore è ottimista: la ripresa sarà evidente nel secondo semestre.La doppia corsia di BarcellonaTremonti registra «con enorme piacere il crescente consenso sulle linee di politica economica del Governo da parte di autorevoli istituzioni».

Il ministro ricorda che questo esecutivo «ha chiesto e ottenuto nella formulazione dei principi di Barcellona la doppia corsia».

Ovvero: incentivi alla permanenza degli anziani nel mercato del lavoro ed al secondo pilastro della previdenza integrativa.

«E' anche questo - aggiunge il ministro - il contenuto della delega che abbiamo chiesto in dicembre».Sul secondo pilastro - osserva Tremonti - «il ragionamento, se volete, è un po' marxista».

«In società che sono sempre più vecchie, ma sempre più ricche è fondamentale l'equilibro tra fattore lavoro e fattore capitale.

Ed è questa la logica del secondo pilastro, la logica della devoluzione del flusso futuro di Tfr ai fondi pensione».Nel 2030 più pensionati che lavoratoriIn ogni modo, come spiega il governatore della Banca d'Italia, la riforma si rende sempre più urgente.«L'andamento della spesa pensionistica non appare sostenibile nel lungo termine.

In assenza di riforme, in base alle previsioni ufficiali, il rapporto tra il numero degli occupati e quello delle pensioni scenderebbe fino a 0,8 nel 2030».

Preoccupa il Governatore anche il calo del risparmio.

Gli italiani risparmiano la metà di quello che mettevano da parte 10 anni fa: oggi, ricorda Fazio, «il rapporto tra risparmio e reddito delle famiglie è molto più basso rispetto a 10 anni fa.

Da poco più del 24% del 1991 è sceso al 12,4% nel 2001».«Vanno poste - osserva il Governatore - le condizioni perché una quota maggiore del risparmio degli italiani trovi impiego nelle nostre imprese».

Occorre inoltre «favorire l'accesso delle imprese al mercato azionario».

«Un maggior ricorso delle imprese al mercato azionario sarà favorito dalla rimozione dei vincoli alla loro crescita, che derivano dalla elevata pressione fiscale e dalla ancora scarsa flessibilità nell'uso dei fattori produttivi».In difesa della politica economica del governoPiù in generale - lo assicura Tremonti - il Governo sta compiendo passi importanti.

In breve: 1) Problema Patrimonio Spa.

Tremonti, con riferimento alle recenti polemiche, afferma che «tentare una valorizzazione del patrimonio pubblico, è civile: incivile è non averlo fatto prima».

La vicenda è «stata drammatizzata nella prospettiva emotiva di una rivoluzione culturale».

Ma «l'idea non è di vendere il patrimonio pubblico, ma di valorizzarlo con una migliore gestione».

2) Scudo fiscale.

«Questa mattina alle 8 - annuncia Tremonti - i capitali rientrati sotto lo scudo fiscale» consistevano di «55 miliardi di euro».

«Credo - aggiunge - che questa cifra possa crescere ancora».

3) Obiettivi europei.

Grazie al piano di riforme stilato, il Governo è convinto «che gli obiettivi europei saranno assolutamente centrati».

Nel piano di stabilità presentato all'Ue - ricorda Tremonti - non c'è solo una previsione di crescita 2002 del Pil del 2,3%, ma anche quella dell'1,2%.

Per il futuro è necessario «porre mano con urgenza a una riforma» del diritto fallimentare, perché è «un obiettivo che si inquadra nella più generale esigenza di velocizzare il processo civile».

«La proposta del Governo verrà integrata da una riforma organica della materia allo studio di una commissione tecnica». .

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