12 LUG 2002

Globalizzazione: «Il valore della solidarietà» secondo Antonio Fazio

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 50 min 37 sec

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Globalizzazione sì o no.

Fazio, come Greenspan, è convinto che qualsiasi sia la risposta bisogna smetterla di fare gli «ipocriti»Roma, 11 luglio 2002 - Antonio Fazio e la globalizzazione.

L'Associazione per il progresso nel Mezzogiorno invita il governatore della Banca d'Italia ad un incontro sul valore della solidarietà nel mondo della globalizzazione.

Fazio non si sottrae e racconta di quando Alan Greespan in riunione con i governatori delle banche centrali, all'improvviso esclamò: «Attorno a questo tavolo siamo tutti degli ipocriti!».

Che voleva dire il presidente della Federal
Reserve? Il governatore di Bankitalia, prosegue.

«Noi - disse quella volta Greenspan -, noi qui abbiamo fatto la liberalizzazione e siamo tutti convinti che il commercio crea sempre ricchezza.

Però, cos'abbiamo realizzato noi nel XX secolo? I prodotti industriali sono completamente liberalizzati.

Sono quelli che produciamo noi, i paesi industrializzati.

I prodotti agricoli, invece, sono ancora fortemente contingentati».

I più grandi predicatori della libertà dei commerci, per i prodotti agricoli sono i massimi protezionistiParole che trovarono concorde Fazio, che stasera afferma senza mezzi termini che «gli Stati Uniti, il Giappone, l'Europa dei 15, i più grandi predicatori della libertà dei commerci, per i prodotti agricoli sono i massimi protezionisti».Ciò detto, da economista e governatore Fazio conosce anche i punti deboli della globalizzazione.

«Pensiamo alla rivoluzione industriale.

Ci ha portato un miglioramento delle condizioni di vita di tutto il mondo, ma alcuni effetti non proprio piacevoli li abbiamo finiti di scontare nel 1989.

Questi grandi sconvolgimenti dovuti alla tecnologia sono gravidi di conseguenze sociali e politiche».Alcuni di questi gravi effetti sono già visibili oggi.

Basti pensare al collasso argentino.

«La congiuntura del mondo - osserva Fazio - è dominata dalla finanza.

Si stabiliscono degli equilibri finanziari, il mercato è globale ormai.

C'è un sitema finanziario mondiale ed ogni paese si deve collegare.

Esempi sono Argentina e Brasile, se non si collegano rischiano grosso».

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  • Pasquale Dell'Aversana, segreterario generale Associazione per il progresso nel Mezzogiorno

    <strong>Indice</strong>
    0:00 Durata: 16 min 24 sec
  • Antonio Pedone, presidente Crediop

    0:16 Durata: 14 min 22 sec
  • Antonio Fazio, governatore della Banca d'Italia

    0:31 Durata: 19 min 51 sec