24 LUG 2002

Farnesina: Quarta conferenza degli ambasciatori e dei consoli d'Italia (Sessione inaugurale con Berlusconi)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 12 min

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Non c'è un nuovo ministro degli esteri, ma è pronta la riforma del Ministero.

Berlusconi: «Porterò la Russia nell'Unione Europea»Roma, 24 luglio 2002 - Almeno per il momento non c'è un nuovo ministro degli Esteri.

In vista della quarta conferenza degli ambasciatori e dei consoli d'Italia, «stamattina - racconta ai diplomatici lo stesso Silvio Berlusconi - i giornali davano per certo che avessi un annuncio da fare, ma presiedo un governo di coalizione, e nella coalizione non sono ancora maturate le condizioni per esprimere il nome del nuovo ministro».E' invece pronta la riforma della
Farnesina.

Oggi pomeriggio il premier ha portato il testo al consesso degli ambasciatori e dei consoli italiani, che avrà modo di esaminarlo nel corso della conferenza che si chiude il 30 luglio.Tra i diplomatici presenti nella sede del Ministero degli Esteri per la sessione inaugurale, anche il responsabile della Politica estera europea Javier Solana («Il mio amico Javier Solana» - afferma Berlusconi presentandolo e chiedendo l'applauso dell'assemblea), i presidenti della Camera e del Pier Ferdinando Casini e Marcello Pera, i presidenti delle commissioni parlamentari per gli affari esteri, ed i sottosegretari della Farnesina.

«Chi verrà alla Farnesina sarà in stretto contatto con me»A questa platea il premier assicura un rilancio degli Affari Esteri.

«Cercherò di fare tesoro dell'esperienza di questi sei mesi per essere più presente, più all'altezza del compito, secondo le vostre aspettative» - afferma il presidente del Consiglio.

«Vedremo nei prossimi mesi.

Il cambiamento non significherà una modifica in assoluto della nostra politica perché chi verrà qui alla Farnesina - aggiunge Berlusconi - sarà in strettissimo contatto con il presidente del Consiglio che, ormai, è il responsabile primo della politica estera.

Come tale avrò ancora modo di disturbarvi, di intrattenermi con voi in modo molto piacevole.

Quando non avrò più questo interim ne sentirò la mancanza».

Non manca una battuta: «Mi sono dotato di una serie di gilet che mi ricorderanno, guardandomi nello specchio, questo mio passaggio alla Farnesina».Presidenzialismo e federalismoPassando in rassegna gli impegni presi all'insediamento a palazzo Chigi, Berlusconi tocca anche la questione delle riforme istituzionali, ribadendo di voler cambiare l'architettura costituzionale del Paese.

Tra gli obiettivi citati c'è quello di dare la possibilità di «scegliere il capo del governo tramite l'elezione diretta da parte dei cittadini».Il presidente del Consiglio parla anche di federalismo, un federalismo «di buon senso», che necessita di «lungo lavoro di cambiamento».

Tra questi cambiamenti Berlusconi enumera la riduzione del numero dei parlamentari di Camera e Senato, la trasformazione di palazzo Madama in Camera delle autonomie, o delle regioni, ma anche la messa a punto di testi unici, l'avvio di grandi opere infrastrutturali per colmare il gap che divide l'Italia da paesi come la Francia e la Germania in questo settore.La riforma deve coinvolgere anche la pubblica amministrazione.

Anche qui - osserva Berlusconi - serve un lavoro profondo, che la crisi economica mondiale sta rallentando (il deficit di bilancio «rallenta le riforme»).

La riforma della FarnesinaE veniamo alla Farnesina.

«Durante il mio interim agli Esteri - dice Berlusconi - mi sono accorto che ci sono tante lacune e manchevolezze che rendono difficile il lavoro di chi è in trincea.

Anche per la Farnesina quindi ho notato che occorre mettere mano ad un riorientamento della diplomazia.

Non uso la parola riforma perché le riforme non si fanno con i fichi secchi».

Il premier preferisce parlare di «riorientamento» del dicastero degli esteri.

Tra i punti principali la creazione della figura di un «manager nelle ambasciate», proveniente «dall'amministrazione pubblica» o assunto dal libero mercato, per promuovere l'Italia nel mondo.

Ai paesi più importanti, come gli Stati Uniti o la federazione russa, sarà riservata una quadra di esperti, chiamata dal premier «Team Italia».

Anche la promozione culturale potrebbe essere orientata all'economia, osserva il premier, magari abbandonando argomenti «di nicchia» e spostando l'attenzione su quelli che hanno più appeal per il grande pubblico.

Due gli obiettivi principali: promuovere il made in Italy e lo sviluppo economico di aziende italiane all'estero e attirare più investimenti dall'estero.«L'Italia deve essere considerata»Berlusconi mette a frutto l'esperienza maturata nei primi incontri internazionali cui partecipò come ministro degli Esteri ad interim.

Allora - ricorda - «mi sentii in qualche modo offeso, addolorato» dalla considerazione mostrata nei confronti dell'Italia.

Inizialmente Francia, Germania e Gran Bretagna «pensavano di poter preparare tra loro un Consiglio europeo» senza l'Italia.

C'è stato però un cambiamento, aggiunge Berlusconi, in occasione della riunione del direttorio a Londra: «Con un colpo d'orgoglio decisi di dire basta: l'Italia deve essere considerata».

E fu così che anche l'Italia partecipò a quella riunione.La Russia nell'Unione EuropeaUn parte importante dell'intervento di Berlusconi è dedicato all'amicizia col premier russo, Vladimir Putin ed all'opportunità dell'ingresso della Russia nell'Unione Europea.

«Non dico che possa avvenire nel giro di uno, due o tre anni - precisa il premier - ma si può trovare un modo per arrivare a questo risultato, magari anche cambiando le regole per l'elezione dei deputati e quindi bilanciando il criterio degli abitanti con quello del prodotto interno lordo».

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  • Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Esteri

    <strong>Indice</strong>
    0:00 Durata: 1 ora 1 min
  • La sessione inaugurale

    0:00 Durata: 2 ore 6 min
  • Giuseppe Baldocci, segretario generale Ministero degli Esteri

    1:01 Durata: 3 min 58 sec
  • Fiorello Provera, presidente Commissione esteri del Senato

    1:05 Durata: 14 min 59 sec
  • Berlusconi, sugli aiuti ai paesi poveri

    1:20 Durata: 3 min 12 sec
  • Gustavo Selva, presidente della Commissione esteri della Camera

    1:23 Durata: 22 min 10 sec
  • Berlusconi, ringrazia Selva

    1:45 Durata: 2 min 8 sec
  • Xavier Solana, Alto Rappresentante dell'unione per la Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC)

    1:47 Durata: 16 min 8 sec
  • Berlusconi, sull'Europa

    2:03 Durata: 2 min 28 sec