24 LUG 2002

Per Adriano Sofri: «Un digiuno contro l'oblio» (con Boato, Corleone, Pecorella, Siniscalchi ed altri)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 31 min

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

C'è chi digiuna per il futuro di Adriano Sofri, come Gaetano Pecorella, e chi ricorda anche il passato, il «carico di contraddizioni che il caso presenta».

Tutti chiedono la grazia e in agosto non si fermerannoRoma, 24 luglio 2002 - 1465 persone hanno digiunato chiedendo un provvedimento di grazia per Adriano Sofri.

Una lunga staffetta che ha coperto 3826 giornate.

In agosto l'iniziativa non si interrompe.

Marco Boato, Gaetano Pecorella, Roberto Giachetti, Ermete Realacci e molti altri riceveranno il testimone.

«E' un'iniziativa sulla vita, non sulle sentenze» - affermano alcuni di questi
deputati.

Altri - come il presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, Vincenzo Siniscalchi - sottolineano invece che la richiesta di grazia «si carica non soltanto di una sollecitazione umanitaria ma anche del carico di contraddizioni che il caso presenta».

Un uomo (e una vicenda) che merita la graziaImportante la presa di posizione del presidente della Commissione Giustizia, Gaetano Pecorella.

«Ho meditato a lungo in proposito - confessa - proprio per la carica che ricopro».

«La grazia a Sofri - aggiunge - significherebbe il recupero del senso di umanità e di tolleranza che il nostro Paese sta perdendo».

«Un digiuno contro l'oblio» - è il nome dell'iniziativa - parte da un'idea di Franco Corleone, che digiunò da sottosegretario alla Giustizia, e di Silvio Di Francia, capogruppo dei Verdi al Comune di Roma.

«La nostra non è una pressione indebita né una richiesta ultimativa - spiega Corleone - vogliamo solo mantenere alta l'attenzione.

Sofri compie 60 anni il primo agosto e pensare che debba arrivare a 75 per tornare in libertà è paradossale».In attesa di notizie per Bompressi Il deputato Verde ricorda inoltre che la domanda di grazia inoltrata dalla moglie e dalla figlia di Bompressi sono all'esame del ministro della Giustizia.

«La procura generale di Milano ha già fornito un parere negativo, mentre il magistrato di sorveglianza di Pisa ha trasmesso una relazione piuttosto lunga, di tre pagine.

Ci auguriamo che in agosto si arrivi a una decisione».

Per ulteriori informazioni www.sofri.org.

leggi tutto

riduci