31 LUG 2002

Giustizia: Conferenza stampa della Casa delle Libertà (con Nania, Schifani, D'Onofrio)

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La maggioranza replica alle accuse dell'Ulivo e fa quadrato intorno al Presidente del Senato Pera.

Schifani: Con il «no» al ddl Cirami, l'Ulivo mostra di «non avere alcuna fiducia nella magistratura»Roma, 31 luglio 2002 - Dopo il colpo di scena a Palazzo Madama, la mancanza del numero legale provocata dalla stessa maggioranza sul decreto «Omnibus» sul quale il governo aveva posto la questione di fiducia ed il conseguentemente aggiornamento dei lavori al pomeriggio, la Casa delle Libertà convoca una conferenza stampa per replicare alle accuse del centrosinistra.

Per l'opposizione,
infatti, il comportamento in aula della maggioranza è evidentemente uno stratagemma per lasciar spazio ai lavori della Commissione Giustizia che sta esaminando il disegno di legge Cirami sul «legittimo sospetto».

I capigruppo della minoranza ritengono il ddl un provvedimento scritto per il processo Imi-Sir/Lodo Mondadori che si sta svolgendo a Milano e che vede implicati Silvio Berlusconi e Cesare Previti.

Alcuni esponenti dell'Ulivo manifestano dubbi sulla «imparzialità» del presidente del Senato, che quest'oggi durante la tradizionale Cerimonia del Ventaglio, ha replicato alle accuse.

L'opposizione ha 'avvertito' il presidente Pera«L'opposizione ha 'avvertito' il presidente Pera» - spiega il capogruppo di An Domenico Nania.

«Sui giornali già da qualche giorno ci si rivolgeva alla seconda carica dello Stato.

Ma la partita fino ad oggi non lo riguardava, la partita si svolgeva in Commissione».

Analogo errore da parte della minoranza nel voler coinvolgere il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

«Il premier e il governo hanno la loro posizione, questa maggioranza parlamentare ha preparato questo ddl perché la ritiene necessaria per risolvere problemi che - afferma Nania - sono anche di qualcuno ma sono soprattutto di tutti i cittadini.

Si tratta di un tema urgente che vuole difendere i diritti di tutti i cittadini italiani».

Anche Renato Schifani, capogruppo di Fi, difende l'operato di Pera.

«Il presidente del Senato ha sempre rispettato il regolamento e ha sempre mostrato grande equilibrio nei rapporti tra maggioranza e opposizione.

In questa vicenda del ddl Cirami è stato in tutto e per tutto arbitro.

L'opposizione lo attacca per ragioni politiche.

Evidentemente non sanno ancora vestire l'abito della corretta opposizione parlamentare, come invece abbiamo fatto noi quando non eravamo maggioranza: abbiamo sempre rispettato l'allora presidente Mancino anche in presenza di alcune ombre».Schifani aggiunge che con il «no» al ddl Cirami, l'Ulivo mostra di «non avere alcuna fiducia nella magistratura», visto che la decisione sull'imparzialità dei giudici dovrà essere presa da magistrati della Cassazione.

«Ma l'Ulivo - rileva - quando parla di giustizia parla a senso unico.

Evidentemente non è stata abbandonata l'idea di dare una spallata giudiziaria alla maggioranza.

E per raggiungere i loro obiettivi hanno trasformato l'Aula del Parlamento in una gazzarra, in un ring.

Ma noi no ci stiamo e andremo avanti».Nessun riferimento a Casini Francesco D'Onofrio, capogruppo del Ccd, accusa l'opposizione di «aver cercato in ogni modo di non far funzionare il Parlamento da un anno a questa parte».

«C'è una violenza antidemocratica di fondo: secondo l'opposizione il potere di decidere su un tema come questo è di tutti tranne che del Parlamento».

L'esponente del Ccd aggiunge di non vedere nelle parole pronunciate da Pera davanti all'Associazione stampa parlamentare alcuna critica al presidente della Camera Casini (Pera, secondo le agenzie di stampa, avrebbe parlato del rischio che «velleità centriste» interrompano il bipolarismo).

Il capogruppo della Lega Nord Francesco Moro ha sostenuto che il centrodestra «vuole il confronto ed è pronto al dialogo, nonostante le chiusure del centrosinistra».

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