01 OTT 2002

Giustizia: Intervista-filodiretto con Luciano Violante

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 55 min
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L'Afghanistan come la Corte Costituzionale.

Luciano Violante rivendica la coerenza delle scelte dei Ds.

E aggiunge: voto segreto per nominare Massimo D'Alema quale speaker unico dell'Ulivo a MontecitorioRoma, 1 ottobre 2002 - Favorevoli ad Enduring freedom un anno fa, contrari oggi alla missione degli alpini in Afghanistan.

Nessuna contraddizione - spiega Luciano Violante.

Per il capogruppo Ds a Montecitorio, sarebbe sbagliato in questo momento rafforzare la campagna Usa.

«Bisogna - afferma Violante - rafforzare invece la missione Isaf», che fa capo all'Onu.

La decisione presa ieri dal direttivo
della Quercia, è dunque perfettamente «coerente».

«Noi - rileva l'ex magistrato - siamo coerenti nel dire che vogliamo che le truppe italiane garantiscano la sicurezza e lottino contro il terrorismo sotto l'egida dell'Onu».

Se è questa la posizione comune nella Quercia, meno definita appare quella dell'Ulivo.

E se domani è previsto il voto alla Camera, Violante non si sbilancia: «Vedremo...

Se è necessario faremo il gruppo dell'Ulivo.

Se invece riterremo di avere una posizione comune ciascuno nel proprio gruppo faremo diversamente.

Queste sono cose che si vedono volta per volta secondo le esigenze».D'Alema, «una cosa antipatica» ritenerlo in cerca di cariche Problemi che in futuro potranno essere superati anche attraverso la figura dello speaker unico dell'Ulivo.

A proposito della candidatura del presidente dei Ds, Massimo D'Alema, Violante osserva: «Spero che accetti di fare il portavoce.

E' la personalità più adatta e qualificata».

Ma il capogruppo dei deputati Ds dice di più.

E' stata - secondo Violante - «una cosa antipatica» il fatto di porre la questione di D'Alema speaker come «se lui fosse alla ricerca di cariche».

«Se a voto segreto - aggiunge - si deciderà, come io spero, che è il portavoce credo che sarebbe una cosa positiva per tutti».

Violante spiega anche che la vicenda dei portavoce «si inserisce nel quadro della scelta del gruppo di direzione complessivo dell'Ulivo» che, a suo avviso, bisogna fare «entro ottobre».

La scelta di un nuovo gruppo dirigente è demandata «a una assemblea degli eletti costituita da parlamentari, consiglieri regionali, sindaci di grandi città, eccetera».

Il capogruppo dei Ds alla Camera insiste sulla necessità di realizzare il portavoce unico e definire il gruppo dirigente che dovrà guidare l'Ulivo in questa fase perché ritiene che il governo Berlusconi si avii a «un rapido declino».

«Non so quanto dureranno, presentano cifre economiche assolutamente inattendibili e, in questa situazione l'apposizione deve attrezzarsi a uno scontro politico duro.

Per questo dobbiamo scegliere un gruppo di direzione che abbia proposte alternative per il paese».Mezzanotte e Vaccarella decideranno senz'altro per il meglio Violante si occupa anche del processo Imi-Sir/Lodo Mondadori, in cui è imputato Cesare Previti, sostenendo che si è assistito ad una «apologia dell'evasione fiscale».

«Ci sono milioni di italiani che faticosamente pagano le tasse e sentire un ex ministro fare l'apologia dell'evasione è come minimo singolare».

Secondo Violante le chiamate in causa dei professori Carlo Mezzanotte e Romano Vaccarella, eletti dal Parlamento alla Corte Costituzionale, «hanno un effetto intimidatorio».

«Ho l'impressione - dichiara l'ex presidente della Camera - che la posizione di Previti sia: se cado io cade anche un pezzo del sistema di potere di Forza Italia«.

«Il richiamo di Mezzanotte e Vaccarella - aggiunge - mi è sembrato improprio, come mi è sembrato improprio e allusivo il richiamo alla Fininvest dove è venuto fuori, con chiarezza, che alcuni fondi erano fondi neri.

Ho l'impressione - conclude Violante - che ci sia una certa continuità tra le accuse che l'onorevole Mancuso ha lanciato nell'aula del Parlamento e il comportamento che Previti ha avuto in un'altra aula, quella di giustizia a Milano».

A questo punto è logico chiedersi perché i Ds hanno tanto insistito per non eleggere l'ex ministro Filippo Mancuso alla Corte Costituzionale privilegiando infine un collaboratore di Previti come Vaccarella.

«Abbiamo fatto bene a votare Vaccarella e non Mancuso» - risponde il capogruppo Ds.

Secondo Violante, Mezzanotte e Vaccarella, che in qualità di giudici costituzionali saranno chiamati a decidere quando la Corte Costituzionale esaminerà la questione del legittimo sospetto, sollevata nel processo Imi-Sir/Lodo, «decideranno autonomamente cosa fare e decideranno senz'altro per il meglio sia per la Corte Costituzionale che per il loro prestigio personale».

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