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Roma, 25 novembre 2002 - Novantatré disegni di legge, cinque obiettivi, diciannove punti.
Così articolate le proposte dei Ds in materia di giustizia, presentate questa mattina dal segretario Piero Fassino, insieme ai capigruppo Luciano Violante e Gavino Angius, la responsabile del partito Anna Finocchiaro e il capogruppo in commissione Giustizia al Senato, Guido Calvi.
«La riforma del settore non può esaurirsi in un dibattito generico, un po' nervoso e frettoloso sull'onda di questa o quella sentenza» - afferma Fassino.
Dunque, i Democratici di sinistra intendono instaurare un «confronto … alla luce del sole».
Si tratta, osserva ancora il segretario, di «distinguere la propaganda dalle cose serie», «smettere di parlare di accordi, tavoli, sessioni, perché non servono a nulla», per tornare a discutere nella «sede istituzionale propria», il Parlamento, dove ciascuno si assume le proprie «responsabilità di fronte ai cittadini».
«Piuttosto che appassionarci a un dibattito astratto, vogliamo ragionare di problemi reali della giustizia» - conferma Anna Finocchiaro.
«L'obiettivo - assicura Guido Calvi - è quello di avere una posizione comune» come Ulivo: ci sono già «posizioni concordate» e «posizioni fortemente unitarie».
Così articolate le proposte dei Ds in materia di giustizia, presentate questa mattina dal segretario Piero Fassino, insieme ai capigruppo Luciano Violante e Gavino Angius, la responsabile del partito Anna Finocchiaro e il capogruppo in commissione Giustizia al Senato, Guido Calvi.
«La riforma del settore non può esaurirsi in un dibattito generico, un po' nervoso e frettoloso sull'onda di questa o quella sentenza» - afferma Fassino.
Dunque, i Democratici di sinistra intendono instaurare un «confronto … alla luce del sole».
Si tratta, osserva ancora il segretario, di «distinguere la propaganda dalle cose serie», «smettere di parlare di accordi, tavoli, sessioni, perché non servono a nulla», per tornare a discutere nella «sede istituzionale propria», il Parlamento, dove ciascuno si assume le proprie «responsabilità di fronte ai cittadini».
«Piuttosto che appassionarci a un dibattito astratto, vogliamo ragionare di problemi reali della giustizia» - conferma Anna Finocchiaro.
«L'obiettivo - assicura Guido Calvi - è quello di avere una posizione comune» come Ulivo: ci sono già «posizioni concordate» e «posizioni fortemente unitarie».
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