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Il processo sulla morte della studentessa Marta Russo costituisce un caso emblematico di malagiustizia.Roma, 14 gennaio 2002 - Incapacità investigativa, errori procedurali, violazione delle norme di giudizio, contraddittorietà delle prove testimoniali.
Il processo sulla morte della studentessa Marta Russo costituisce un caso emblematico di malagiustizia.
Radicali Italiani ed il Comitato per la difesa di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro gli hanno dedicato una tavola rotonda.
Presenti, tra gli altri, gli stessi imputati, condannati il 30 novembre scorso, a conclusione del secondo processo … di appello, rispettivamente a sei anni e a quattro anni e sei mesi di reclusione.
Tra gli intervenuti anche il giudice Corrado Carnevale che ha criticato gli organi inquirenti per aver configurato, per ragioni strumentali, il reato di omicidio volontario pur essendo convinti che si trattasse di omicidio colposo.
Sorprendente poi - secondo Carnevale - il comportamento della Corte di Cassazione quando, annullando la prima sentenza d'appello, ha indicato ai giudici come dovessero valutare le prove.
Il giornalista Giovanni Valentini ha detto che, rispetto ai mali italiani, il processo Marta Russo costituisce un esempio di scuola.
Non c'è la prova di dove sia partito il proiettile - ha aggiunto Marco Taradash - non c'è la pistola e neanche un movente.
Sono state arrestate due persone colpevoli solo di non avere un alibi.
Salvatore Ferraro ha espresso soddisfazione per l'equilibrio dei giudizi espressi dai partecipanti alla tavola rotonda, sottolineando che continuerà la battaglia per dimostrare la sua innocenza.
Il nostro è un caso limite - ha concluso Scattone - non tutti i casi giudiziari sono come il nostro, per fortuna.
Il processo sulla morte della studentessa Marta Russo costituisce un caso emblematico di malagiustizia.
Radicali Italiani ed il Comitato per la difesa di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro gli hanno dedicato una tavola rotonda.
Presenti, tra gli altri, gli stessi imputati, condannati il 30 novembre scorso, a conclusione del secondo processo … di appello, rispettivamente a sei anni e a quattro anni e sei mesi di reclusione.
Tra gli intervenuti anche il giudice Corrado Carnevale che ha criticato gli organi inquirenti per aver configurato, per ragioni strumentali, il reato di omicidio volontario pur essendo convinti che si trattasse di omicidio colposo.
Sorprendente poi - secondo Carnevale - il comportamento della Corte di Cassazione quando, annullando la prima sentenza d'appello, ha indicato ai giudici come dovessero valutare le prove.
Il giornalista Giovanni Valentini ha detto che, rispetto ai mali italiani, il processo Marta Russo costituisce un esempio di scuola.
Non c'è la prova di dove sia partito il proiettile - ha aggiunto Marco Taradash - non c'è la pistola e neanche un movente.
Sono state arrestate due persone colpevoli solo di non avere un alibi.
Salvatore Ferraro ha espresso soddisfazione per l'equilibrio dei giudizi espressi dai partecipanti alla tavola rotonda, sottolineando che continuerà la battaglia per dimostrare la sua innocenza.
Il nostro è un caso limite - ha concluso Scattone - non tutti i casi giudiziari sono come il nostro, per fortuna.
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