Strasburgo, 4 marzo 2003 - Prima udienza davanti alla Corte europea dei diritti umani per Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani.
Oggi i giudici della quarta sezione della Corte europea dei diritti dell'uomo ascolteranno le parti, gli avvocati Alessandro Gamberini e Bruno Nascimbene in rappresentanza dei ricorrenti, ed il legale del Governo italiano, in rappresentanza dello Stato.
L'oggetto di questo giudizio - Per il momento la Corte è chiamata a pronunciarsi sulla ricevibilità del ricorso che denuncia la violazione da parte dell'Italia dell'art.6 della Convenzione europea … dei diritti dell'uomo, la norma che contiene il diritto ad un giusto processo.
I tre ricorrenti denunciano l'iniquità della procedura penale diretta contro di loro ed il difetto di imparzialità degli organi della giurisdizione nazionale chiamati a giudicarli.
Denunciano inoltre l'iniquità del procedimento di revisione e l'impossibilità in questo ambito di far interrogare la signora Antonia Bistolfi, la compagna del pentito Leonardo Marino.
I possibili scenari - Se i giudici, presumibilmente nelle prossime due settimane, dovessero decidere la ricevibilità del ricorso, si dovrebbero poi esprimere nel merito.
In quest'ultima ipotesi, se la domanda venisse accolta e l'Italia dunque fosse condannata potrebbero aprirsi diversi scenari.
Lo Stato sarebbe condannato ad una pena pecuniaria, ma la Convenzione prevede che il danno debba essere «concretamente riparato» nei confronti dei ricorrenti, uno dei quali è attualmente in detenzione.
Ciò dovrebbe implicare una revisione del processo.
Tuttavia, il nostro paese (contrariamente, ad esempio, a Francia e Spagna) non ha una norma ad hoc: in sostanza un vuoto giuridico non permetterebbe la revisione.L'assenza di Adriano Sofri - Nonostante una convenzione del 1996 affermi il diritto del ricorrente a partecipare alle udienze, Adriano Sofri, su decisione dei tribunali di sorveglianza di Pisa e Firenze, non potrà essere presente.
Assisterà invece all'udienza il leader radicale, Marco Pannella.
Oggi i giudici della quarta sezione della Corte europea dei diritti dell'uomo ascolteranno le parti, gli avvocati Alessandro Gamberini e Bruno Nascimbene in rappresentanza dei ricorrenti, ed il legale del Governo italiano, in rappresentanza dello Stato.
L'oggetto di questo giudizio - Per il momento la Corte è chiamata a pronunciarsi sulla ricevibilità del ricorso che denuncia la violazione da parte dell'Italia dell'art.6 della Convenzione europea … dei diritti dell'uomo, la norma che contiene il diritto ad un giusto processo.
I tre ricorrenti denunciano l'iniquità della procedura penale diretta contro di loro ed il difetto di imparzialità degli organi della giurisdizione nazionale chiamati a giudicarli.
Denunciano inoltre l'iniquità del procedimento di revisione e l'impossibilità in questo ambito di far interrogare la signora Antonia Bistolfi, la compagna del pentito Leonardo Marino.
I possibili scenari - Se i giudici, presumibilmente nelle prossime due settimane, dovessero decidere la ricevibilità del ricorso, si dovrebbero poi esprimere nel merito.
In quest'ultima ipotesi, se la domanda venisse accolta e l'Italia dunque fosse condannata potrebbero aprirsi diversi scenari.
Lo Stato sarebbe condannato ad una pena pecuniaria, ma la Convenzione prevede che il danno debba essere «concretamente riparato» nei confronti dei ricorrenti, uno dei quali è attualmente in detenzione.
Ciò dovrebbe implicare una revisione del processo.
Tuttavia, il nostro paese (contrariamente, ad esempio, a Francia e Spagna) non ha una norma ad hoc: in sostanza un vuoto giuridico non permetterebbe la revisione.L'assenza di Adriano Sofri - Nonostante una convenzione del 1996 affermi il diritto del ricorrente a partecipare alle udienze, Adriano Sofri, su decisione dei tribunali di sorveglianza di Pisa e Firenze, non potrà essere presente.
Assisterà invece all'udienza il leader radicale, Marco Pannella.
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