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Roma, 14 giugno 2003 - «Il 2003 è un anno decisivo per il successo della campagna di Nessuno tocchi Caino per una moratoria universale delle esecuzioni capitali» - si legge nella lettera-invito all'Assemblea degli iscritti di Nessuno tocchi Caino.
L'obiettivo dell'associazione radicale guidata da Sergio D'Elia, è che l'Italia durante il semestre di presidenza di turno dell'Ue ottenga l'adozione da parte dell'Assemblea Generale dell'ONU della risoluzione per una moratoria universale delle esecuzioni capitali.
«Il Governo italiano si è già espresso in tal senso, - si legge nella nota - ma … noi sappiamo che esistono perplessità a livello europeo.
Eppure, mai come ora, in un mondo dominato da grandi tensioni internazionali, la moratoria rappresenta un punto di incontro tra abolizionisti e mantenitori, una misura capace di salvare migliaia di vite umane e di far progredire il processo abolizionista nel rispetto delle differenze politiche, religiose e sociali che ancora esistono».
L'obiettivo dell'associazione radicale guidata da Sergio D'Elia, è che l'Italia durante il semestre di presidenza di turno dell'Ue ottenga l'adozione da parte dell'Assemblea Generale dell'ONU della risoluzione per una moratoria universale delle esecuzioni capitali.
«Il Governo italiano si è già espresso in tal senso, - si legge nella nota - ma … noi sappiamo che esistono perplessità a livello europeo.
Eppure, mai come ora, in un mondo dominato da grandi tensioni internazionali, la moratoria rappresenta un punto di incontro tra abolizionisti e mantenitori, una misura capace di salvare migliaia di vite umane e di far progredire il processo abolizionista nel rispetto delle differenze politiche, religiose e sociali che ancora esistono».
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