14 FEB 2005

Conversazione settimanale con Marco Pannella

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 53 min
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Roma, 13 febbraio 2005Consueta intervista della domenica sera con Marco Pannella.

A cura di Massimo Bordin. .

Registrazione di "Conversazione settimanale con Marco Pannella", registrato lunedì 14 febbraio 2005 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Area radicale.

La registrazione ha una durata di 1 ora e 53 minuti.
  • Berlusconi porta con sé gli anticorpi

    Il confronto con il centrodestra e con il centrosinistra. Gli episodi come Berlusconi, spiega Panenlla, contengono «i loro anticorpi». «E' il confronto delle <em>diverse appassionate soggettività</em> di cui parla Croce». A Roma, nel Lazio, alla vigilia delle scelte per le elezioni regionali e non solo, se Storace e gli amici di Storace contattano i radicali, magari criticandoli apertamente, Marrazzo, dopo l'occasione della sua candidatura in cui pure incontrò Pannella, non ha fatto una telefonata. Analogamente il sindaco Veltroni che ha negato con una scusa «un po' indecente» la sua firma alla richiesta referendaria (non poteva firmare come un comune cittadino perché era sindaco). Probabilmente, dice Pannella, Sant'Egidio, <em>comunità gemella</em> a quella insediata al Campidoglio, avrebbe mostrato maggiore disponibilità. Parentesi: domattina il pregiudicato Pannella, con Bernardini, Caforio, Camici, Pugliese e Zanella sarà presente al processo in Corte d'appello per distribuzione di hashish. Prosegue, dice Pannella, la lotta antiproibizionista. Tornando al silenzio del centrosinistra, Pannella spiega agli ascoltatori <em>come si fa ad andare con quell'altro</em>. «Berlusconi porta con sé gli anticorpi. E' un po' brutto e cattivo, lo si vede. Si mette le dita nel naso continuamente, fa peti, eccetera. Dall'altra parte abbiamo invece la rispettabilità di coloro che ci stanno tenendo all'addiaccio da nove giorni, ma in realtà da anni e soprattutto da mesi, durante la lunga campagna della raccoltà delle firme». Pannella usa anche la metafora del villaggio con i due ricchi ai quali i viandanti possono chiedere ospitalità. «Uno dei due ricchi dice <em>no, l'ospitalità non dovete chiederla all'altro, solo a me</em>, e il viandante ribatte <em>sì, ma allora, dimmi dove mi metti?</em> e il ricco risponde <em>quando avrai rinunciato all'altro, solo allora ti dirò dove ti metto</em>». Berlusconi invece non solleva veti né pone condizioni. Per Fassino e Prodi vale una vecchia storia, Pannella sa che «ogni applauso al congresso dei Ds l'avrebbero vissuto come una stilettata». Il fronte del no, dunque, sta stringendo d'assedio l'unico leader di coalizione che dice di volere l'accordo di ospitalità con i radicali. Pannella parla inoltre di questi <em>splendidi giovani nuovi democristiani</em> dell'Udc, da Casini a Follini, epigoni che nulla hanno a che vedere con De Gasperi e Sturzo, e che sono piuttosto dei dossettiani di destra e meritano di essere dominati da Buttiglione. «A Roma, conclude Pannella, non vogliono le liste radicali. Marrazzo che le vorrebbe non può volerle. Ecco cosa interferisce con il fatto che siamo tenuti all'addiaccio da Prodi e Fassino, ai quali si rassegnano per realismo politico gli altri leader, tranne Mastella. Costoro non si rendono conto di quanto la cosa sia grave e riguardi tutto. Alla fine sono loro l'anima del fronte bipolare del no ai radicali». <strong>Indice</strong>
    0:00 Durata: 17 min 37 sec
  • Il riflesso condizionato verso il centrosinistra

    Se Pannella potesse decidere solo <em>con il cuore</em> dove andrebbe? «Sul piano dei sentimenti, dei riflessi condizionati, in termini di atmosfera preferirei di gran lunga essere accolto dal centrosinistra. Intanto perché farebbero un po' meno schifo, letteralmente. In questo momento, dico, con questo atteggiamento pauroso stupido vile ipocrita e traditore della propria base. D'altro canto perché ho in me qualcosa di conforme come riflesso, un riflesso che devo dunque governare. Dopo quindici-venti anni di dittatura degli intellettuali progressisti, degli intellettuali perbene, un modo di essere un radicale conforme è stare con il centrosinistra. Ora tra il conforme e il conformista il passo non è così arduo da fare». Pannella replica poi ai compagni che indicano in Berlusconi un fascista, spiegando che «i fascismi nascono e vivono e trionfano solo con quelli che fascisti non appaiono». Ricorda le esplorazioni che da sempre costituiscono la realtà dei radicali, «esplorazioni che aprono sentieri nella giungla e diventano la terra suilla quale gli altri cammineranno».
    0:17 Durata: 4 min 26 sec
  • I radicali perbene

    Berlusconi, dunque, resiste al fronte del no. Pannella lo incontrerà domani. Ancora sul centrosinistra Pannella chiede ai <em>radicali conformi</em>, <em>ai radicali perbene</em>, come mai a Roma, dove la sinistra è potente, i radicali devono essere assenti. «In fondo, dice Pannella, hanno paura di quello di cui Berlusconi non ha avuto paura, di aprirci la porta». Pannella ha chiamato oggi Fassino, la segreteria ha detto che era occupato. Probabilmente era offeso per le cose dette nella odierna conferenza stampa a Torre Argentina. Se sul piano nominalistico è Berlusconi a parlare di <em>bene</em> e <em>male</em>, questa secondo Pannella è però la realtà che viene vissuta contro di lui. E' possibile allearsi con Prodi nonostante o proprio perché è l'ex dirigente democristiano dell'Iri mentre sparivano miliardi, non è possibile invece allearsi con Berlusconi. In fondo, dice Pannella, a Berlusconi gli sputano tutti adosso, ma se dico che Prodi è noto ai radicali da quando lottavano contro il rapporto tra i ministri democristiani, socialisti eccetera e la corruzione dilagante, è lesa maestà. Pannella sottolinea ancora che l'accordo nazionale con il centrosinistra non si può fare perché costoro a Roma non si possono permettere di fare liste con i radicali. A Roma c'è il potere Vaticano, le migliaia di miliardi che vengono trasferite dalle tasche degli italiani per farne ricchezza della classe politica che domina il Vaticano. Non a caso, continua Pannella, la prima preoccupazione del centrosinistra era che i radicali rinunciassero all'accordo con il centrodestra. C'erano evidentemente delle possibilità con Berlusconi, il centrosinistra è stato di vista lunga e ha cercato di annullarle. D'altra parte i radicali possono dire a Berlusconi tante cose che loro non potranno mai dire perché sono complici del peggior Berlusconi (di come hanno bisogno che sia Berlusconi, vale a dire peggio di come è per suo conto).
    0:22 Durata: 10 min 57 sec
  • La linea antiradicale del centrosinistra

    Ancora sulla <em>spocchia</em> del centrosinistra di cui ha parlato nella conferenza stampa di oggi Emma Bonino. L'opposta situazione dei due schieramenti, con la contrarietà dei leader del centrosinistra a fronte di un largo fronte interno favorevole ai radicali e il favore del leader del controdestra a fronte di un largo fronte interno contrario ai radicali. D'altra parte, Pannella sottolinea il tempo che stringe e il problema della regolare presentazione delle liste. In questo senso, rispetto alla riforma del centrosinistra in Toscana, la situazione criminale del 2000 può guardarsi quasi con nostalgia. Parlando dell'accordo del 1994 come atto di liberalità di Berlusconi, piuttosto che come intesa con l'intera coalizione, Bordin insiste nel chiedere un'opinione in merito ad un eventuale accordo, a una confluenza dei radicali, con la sola Forza Italia. Pannella ricorda che nel 1994 la coalizione era nata da venti giorni, che le coalizioni erano due e non una, e che comunque in questo caso Berlusconi difficilmente potrebbe compiere un atto di liberalità (e come? offrendo ai radicali dei candidati presidenti?). Pannella ritiene che Forza Italia abbia <em>due forni</em>, in uno cuoce tutti gli altri e in uno cuoce noi. Poi ricorda che la relatrice della legge 40 è passata dall'Udc alla Margherita. «Insomma, conclude Pannella, le nequizie di Berlusconi sono denunciate ogni giorno. Dall'altra parte, invece, sotto la legittima attesa di una forza progressista e laica, ha preso corpo come non mai una linea antiradicale, di guida e di animazione del grande riflesso del no ai radicali e del no ad uno scontro referendario del tipo di quelli sull'aborto e sul divorzio».
    0:33 Durata: 14 min 20 sec
  • La data del referendum

    I colloqui con Berlusconi sulla data del referendum. Bordin sottolinea che un eventuale accordo con il centrodestra potrebbe consentire anche al popolo di centrosinistra che ha firmato i referendum di potere votare in data utile. Pannella ribatte che il fatto che sia stato sottolineato dal leader che la questione posta dal referendum è un problema di coscienza e che entrambe le posizioni sono legittime, questo neanche con i girotondi e le barricate sarebbe stato possibile. Nel centrosinistra c'è il dibattito iniziatico sulle primarie e sull'Iraq (con i guai che capitano a Kofi Annan tutti i giorni). Dall'altra parte invece Berlusconi con l'apertura ai radicali rischia un danno di immagine, magari esasperando le divisioni interne, lasciando crescere il dibattito. Il comprensibile silenzio di Francesco Rutelli, se si eccettua l'accanimento di <em>Europa</em>, che non appare come parte attiva. Il probabile scoraggiamento di Franco Marini, che ha lavorato in solitudine e con grande coraggio. Pannella rammenta il merito di Franco Marini nell'evitare l'unità burocratica e padronale del sindacato italiano, un elemento positivo perché l'unità sarebbe stata fatta sulle posizioni della Cgil e non su quelle del sindacalismo di Mario Romani, del sindacalismo occidentale.
    0:47 Durata: 8 min 59 sec
  • Le liste Luca Coscioni

    La disponibilità degli scienziati a candidarsi nelle liste radicali sotto il nome di Luca Coscioni. Pannella ritiene che quando i radicali saranno presenti, e comunque lo saranno, metteranno l'accento su liste Luca Coscioni, con una posizione referendaria evidente e che può coinvolgere di più il mondo dei credenti silenziati e vilipesi (di cui il <em>Corriere della Sera</em> sta cominciando a consentire l'espressione). Pannella spera di potere coinvolgere candidati di prestigio anche del mondo dei credenti. D'altra parte, l'invito inaspettato fatto a Pannella a partecipare a <em>Batti e ribatti</em> lunedì sera, con l'occasione di potere parlare seppure in differita. L'influenza di Berlusconi sulla Rai e quella dei socialisti, da De Martino a Craxi e Martelli. Dice Pannella che Craxi metteva dentro socialisti e si ritrovava comunisti. Bordin dice che questo accadeva prima, con De Martino, e che Craxi invertì questa tendenza. Ad ogni modo, senza gli investimenti del 1999 e senza violare la normativa attuale per la presentazione delle firme, i radicali da soli non possono candidare proprie liste. Pannella sostiene che presentarsi al di fuori dei due poli è divenuta ormai una truffa al cittadino. I radicali hanno sempre detto che il Mattarellum era peggio della proporzionale pura. Il regime di monopartitismo imperfetto articolato in due poli dal '49 e '50, dopo cinquant'anni è regime. Il richiamo ai <em>palermitani</em> e ai <em>corleonesi</em> da parte di Pannella e le lettere dei siciliani offesi da questa immagine. Tornando al centrosinistra, Pannella spiega che a Roma Marrazzo non può volere le liste Coscioni.
    0:56 Durata: 17 min 26 sec
  • L'importanza di queste elezioni regionali

    Il dibattito nel centrodestra. L'atteggiamento di Casini, che non si è fatto più vivo, forse per una forma di lealtà. Pannella spiega che da filoradicale come può essere un degasperiano, questo tipo di cattolico, adesso vuole fare concorrenza a Pera, se non su Ratzinger su altre cose, e perciò è arrivata la secca smentita dell'ufficio stampa sul pronunciamento di Casini (il pronunciamento tuttavia è stato confermato da Verderami). D'altra parte, il lodo Calderoli, così come lo chiama Capezzone. L'importanza di non saltare il turno di queste elezioni regionali per i radicali che già da tempo sono scomparsi, con la conseguente mancata partecipazione ai mezzi per fare la battaglia (i radicali per le europee hanno speso più di quanto avranno come rimborso, la maggior parte degli altri partiti ha fatto una cresta del 60%), ma anche per gli spazi di comunicazione (con l'Udc, per esempio, che vuole il garante di qua e altro di là, eccetera). Sempre più diventa potere vitale di alimentazione, di accesso al mercato il non partecipare, soprattutto per un piccolo partito.
    1:13 Durata: 10 min 33 sec
  • Il forum radicale

    Il forum radicale che nelle intenzioni dovrebbe essere a disposizione di migliaia di persone, è fatale quando per limiti tecnici nella realtà è a disposizione di poche centinaia di persone. La moneta cattiva, dice Pannella, scaccia la buona. Se l'aria della strada si potesse respirare online, il riflesso sarebbe quello della strada. Pannella spiega che l'esperimento già fatto con Radio Radicale, occorrerebbe riproporlo adesso con il forum, anche se è difficile.
    1:24 Durata: 2 min 51 sec
  • La capacità del centrosinistra di costruire ghetti

    Le dichiarazioni di alcuni esponenti di An sulla legittimità di tutte le posizioni rappresentano un riconoscimento anche sul fronte della lotta alla droga. Anche su Sofri, dice Pannella, il centrosinistra è molto peggio che Gasparri stesso. A Roma, ribadisce Pannella, di tutto parlano tranne dei radicali e della loro tradizione nella capitale. Burlando ha ricordato ultimamente di essersi accostato a temi nazionali che riguardavano i radicali riprendendo la proposta di Pannella delle liste Nathan. Il silenzio romano sui radicali attiene alla grande capacità del centrosinistra di costruire ghetti. Pannella cita il testamento di Pasolini, scritto poche ore prima di essere ucciso.
    1:27 Durata: 7 min 49 sec
  • Forattini, Giannelli e Vincino

    Le posizioni di Clemente Mastella ed Alessandra Mussolini, la risposta di Pannella all'accusa di vendersi, il riferimento alle parole di Assunta Almirante e alla vignetta di Forattini con Fini e il cadavere di Mussolini. La radicalità di Forattini, la crescita di Giannelli, la bravura di Vincino.
    1:34 Durata: 4 min 31 sec
  • La questione di Roma come essenza del comportamento di Prodi e Fassino

    La questione di Roma come essenza del comportamento di Prodi e Fassino (l'Unione italovaticana in luogo dell'Unione europea), nonostante l'amicizia del padre di Marrazzo, giornalista noto, con i radicali. Le lettere dei radicali che minacciano di non votare e la pericolosità di dovere considerare angeli gli altri da Berlusconi.
    1:39 Durata: 4 min 36 sec
  • Il riflesso della comunità ebraica

    La questione della giustizia ed il problema delle nomine alla Corte Costituzionale. La speranza di Pannella che il presidente della Repubblica provveda a nominare Giuseppe Di Federico. La proposta fatta da Pannella a Ciampi di nominare Toaff senatore a vita, Toaff che non fu mai con la maggioranza sociale e politica della comunità. Adesso, dice Pannella, la comunità continua ad essere se stessa, cambia soltanto il referente politico, ma il riflesso è della stessa qualità. L'incontro di domattina con Berlusconi, nonostante la febbre, all'inizio del pomeriggio. L'invito rivolto al centrosinistra a fare tesoro dell'iniziativa radicale, così come ha fatto Berlusconi.
    1:44 Durata: 9 min 41 sec