05 DIC 2001

Conferenza afghana di Bonn: Cerimonia conclusiva con i rappresentanti delle delegazioni

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In occasione della cerimonia di chiusura della Conferenza di Bonn, l'inviato speciale delle NU illustra il contenuto dell'accordo raggiunto.

Un'autorità ad interim, e successivamente, la Loya Jirga guideranno l'Afganistan verso una nuova costituzione ed un governo pienamente rappresentativo.

Continua la lotta contro il terrorismo Bonn, 5 dicembre 2001 - Dopo la firma dell'accordo da parte delle delegazioni afghane presenti alla Conferenza di Bonn, si svolge la cerimonia ufficiale di chiusura dei lavori, alla presenza di Gerhard Schroeder, cancelliere tedesco, e del suo ministro degli Esteri
Joschka Fischer.

Il contenuto dell'accordoLakhdar Brahimi, inviato speciale delle Nazioni unite, dopo aver ringraziato Schroeder , Fischer e tutto il governo tedesco per aver ospitato la conferenza, spiega: "L'accordo che è stato raggiunto prevede l'instaurazione di un'autorità ad interim per il prossimo 22 dicembre.

L'autorità consisterà di un'amministrazione ad interim che sarà responsabile dell'amministrazione quotidiana del Paese per sei mesi, e di una speciale commissione indipendente incaricata di indire la Loya Jirga 'di emergenza'.

Questa deciderà sulla formazione di un'autorità transitoria che governerà l'Afghanistan per due anni, fino a che non sarà adottata una nuova costituzione ed un governo pienamente rappresentativo potrà essere eletto attraverso elezioni libere e corrette".

L'ONU in Afghanistan Brahimi ha poi aggiunto: "I partecipanti hanno richiesto che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite consideri il celere dispiegamento in Afghanistan di una forza con mandato dell'Onu.

All'inizio questa forza aiuterà a preservare la sicurezza in Kabul e nelle aree limitrofe; in seguito essa potrebbe essere estesa progressivamente ad altre aree e centri urbani".

La Germania vuole mantenere un ruoloSoddisfatto Gerhard Schroeder: "Questo è un gran giorno per l'Afghanistan e per le Nazioni Unite, le quali hanno decisamente dimostrato di saper assumere un ruolo di leadership in situazioni come questa.

Noi, la Germania, vorremmo essere utili nel processo di ricostruzione, insieme ai nostri partner europei".

I rappresentanti afghani in nome di Dio Molti rappresentanti delle delegazioni afghane alla conferenza iniziano il loro intervento con espressioni tipo: "Nel nome di Dio onnipotente".

Ad esempio, Hamayoun Jareer, del Gruppo di Cipro, il quale si augura che "la nuova amministrazione porti a libere elezioni", e si dice convinto che "l'accordo può funzionare solo con il supporto della comunità internazionale".

Il Gruppo di Cipro, pur non partecipando all'amministrazione ad interim, si impegna a rispettare l'accordo.

Da parte sua, Abdul Sattar Sirat, della delegazione del re in esilio, per alcune ore candidato alla guida del Paese, dichiara: "Spero che questo sia l'inizio della costruzione di un nuovo Afghanistan".

I diritti delle donne afghane Yunus Qanooni, ministro degli Interni dell'Alleanza del nord, è l'unico a menzionare le donne afgane: "Siamo venuti alla conferenza al fine di aprire un nuovo periodo per l'Afghanistan.

Pace, democrazia, rispetto dei diritti umani, dei diritti delle donne, e delle regole della comunità internazionale: questi saranno i principi dominanti.

Continua la lotta contro il terrorismo "Noi - prosegue Qanooni - ci siamo impegnati a continuare la lotta contro il terrorismo , insieme alla comunità internazionale .

L'accordo raggiunto è la prova che gli afghani, fieri guerrieri, sanno anche come fare la pace.

"Infine, anche Qanooni promette che la sua delegazione aiuterà a far funzionare l'accordo.

Lakhdar Brahimi chiude la cerimonia con un augurio: "Inshallah, ci incontreremo tutti a Kabul, molto presto". .

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