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In una conferenza stampa i Radicali hanno rilanciano la proposta di legge d'iniziativa popolare: "Riforma del testo unico sugli stupefacenti: legalizzazione dei derivati della cannabis, somministrazione controllata di eroina, uso terapeutico della marijuana".
Interviene, tra gli altri, il professor George Leddy, uno dei fondatori e copresidente del Los Angeles Cannabis Resources Cooperative, pioniere dell'uso terapeutico della marijuana negli Stati uniti.Roma, 11 gennaio 2002 - "La conferenza stampa - esordisce Elisabetta Zamparutti, la moderatrice - è relativa ad una delle 25 proposte di … legge di inziativa popolare dei Radicali Italiani, quella sulla legalizzazione della cannabis a fini terapeutici".
Viene presentata l'esperienza del Los Angeles Cannabis Resources Cooperative, un centro americano che in cinque anni ha trattato oltre 1000 pazienti.Il referendum americano Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani afferma: "Molto spesso i Radicali evocano il confronto tra il modello italiano e quello americano.
Lo facciamo rispetto all'assetto istituzionale, lo facciamo rispetto alle scelte economiche, lo facciamo rispetto alla giustizia; la nostra evocazione è costante rispetto alla riforma americana delle istituzioni dell'economia e della giustizia.
Credo che persino circa alcuni aspetti della politica sulle droghe, si debba cominciare a prendere questa strada.
Certo, gli Stati Uniti restano uno dei Paesi guida del proibizionismo".
Però, negli Usa - continua Capezzone - nel '96 "si tiene un referendum che consente l'uso terapeutico della cannabis.
Da allora, 8 stati hanno seguito questo esempio.
E così oggi i pazienti che, con ricetta, usufruiscono di questo tipo di trattamenti sono alcune decine di migliaia".Il referendum italiano"Pure da noi c'e' stato nel '93 un referendum 'antipunitivo' dell'uso della cannabis - ha ricordato Capezzone - e favorevole alla liberta' terapeutica per i medici; ma nessuno, Rosy Bindi in testa, l'ha mai voluto applicare".Capezzone, circa la proposta di legge di inziativa popolare dei Radicali Italiani sulla legalizzazione della cannabis a fini terapeutici, precisa: "Chi firma questa proposta di legge firma anche una polizza di assicurazione sul fatto che il dibattito ci sarà sull'uso terapeutico della droga e sul resto, sulle diverse questioni che ci sono, importanti anche perchè si tratta di riforme di ordine pubblico".L'esperienza del centro californianoAlla conferenza stampa è intervenuto anche il professor George Leddy, uno dei fondatori e copresidente del Los Angeles Cannabis Resources Cooperative, il quale afferma: "Il 30% dei malati di cancro abbandona la chemioterapia perche' non riesce a sopportarne gli effetti collaterali.Ma l'uso della marijuana, che non e' un'erba magica, in combinazione con altre terapie, aiuta sicuramente a far sentire meglio il paziente e i risultati sono evidenti gia' nell'arco di un mese".
Il professore, inoltre, fornisce alcuni dati sull'esperienza del centro californiano: le malattie trattate sono state Aids (70%), cancro (20%) e altre, tra cui glaucoma e anoressia (10%).
Sull'efficacia dell'attività del centro sono in corso due studi, rispettivamente delle Universita' di Los Angeles e di San Diego.Negli Stati Uniti, oltre la California, dove l'uso della cannabis a fini terapeutici e' stato legalizzato nel 1996, altri 8 Stati e il distretto di Washington hanno seguito lo stesso esempio.I radicali annunciano: disobbedienza civile, di nuovoDurante la conferenza stampa, prende la parola anche Rita Bernardini, presidente dei Radicali Italiani, la quale annuncia nuove forme di disobbedienza civile: "Quest'anno sarà sicuramente l'anno in cui torneremo in galera.
Troveremo il modo per farlo.
Vogliamo - ha aggiunto - che vengano modificate le leggi o comunque sollevare, attraverso lo scandalo della galera, un grande dibattito".
Interviene, tra gli altri, il professor George Leddy, uno dei fondatori e copresidente del Los Angeles Cannabis Resources Cooperative, pioniere dell'uso terapeutico della marijuana negli Stati uniti.Roma, 11 gennaio 2002 - "La conferenza stampa - esordisce Elisabetta Zamparutti, la moderatrice - è relativa ad una delle 25 proposte di … legge di inziativa popolare dei Radicali Italiani, quella sulla legalizzazione della cannabis a fini terapeutici".
Viene presentata l'esperienza del Los Angeles Cannabis Resources Cooperative, un centro americano che in cinque anni ha trattato oltre 1000 pazienti.Il referendum americano Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani afferma: "Molto spesso i Radicali evocano il confronto tra il modello italiano e quello americano.
Lo facciamo rispetto all'assetto istituzionale, lo facciamo rispetto alle scelte economiche, lo facciamo rispetto alla giustizia; la nostra evocazione è costante rispetto alla riforma americana delle istituzioni dell'economia e della giustizia.
Credo che persino circa alcuni aspetti della politica sulle droghe, si debba cominciare a prendere questa strada.
Certo, gli Stati Uniti restano uno dei Paesi guida del proibizionismo".
Però, negli Usa - continua Capezzone - nel '96 "si tiene un referendum che consente l'uso terapeutico della cannabis.
Da allora, 8 stati hanno seguito questo esempio.
E così oggi i pazienti che, con ricetta, usufruiscono di questo tipo di trattamenti sono alcune decine di migliaia".Il referendum italiano"Pure da noi c'e' stato nel '93 un referendum 'antipunitivo' dell'uso della cannabis - ha ricordato Capezzone - e favorevole alla liberta' terapeutica per i medici; ma nessuno, Rosy Bindi in testa, l'ha mai voluto applicare".Capezzone, circa la proposta di legge di inziativa popolare dei Radicali Italiani sulla legalizzazione della cannabis a fini terapeutici, precisa: "Chi firma questa proposta di legge firma anche una polizza di assicurazione sul fatto che il dibattito ci sarà sull'uso terapeutico della droga e sul resto, sulle diverse questioni che ci sono, importanti anche perchè si tratta di riforme di ordine pubblico".L'esperienza del centro californianoAlla conferenza stampa è intervenuto anche il professor George Leddy, uno dei fondatori e copresidente del Los Angeles Cannabis Resources Cooperative, il quale afferma: "Il 30% dei malati di cancro abbandona la chemioterapia perche' non riesce a sopportarne gli effetti collaterali.Ma l'uso della marijuana, che non e' un'erba magica, in combinazione con altre terapie, aiuta sicuramente a far sentire meglio il paziente e i risultati sono evidenti gia' nell'arco di un mese".
Il professore, inoltre, fornisce alcuni dati sull'esperienza del centro californiano: le malattie trattate sono state Aids (70%), cancro (20%) e altre, tra cui glaucoma e anoressia (10%).
Sull'efficacia dell'attività del centro sono in corso due studi, rispettivamente delle Universita' di Los Angeles e di San Diego.Negli Stati Uniti, oltre la California, dove l'uso della cannabis a fini terapeutici e' stato legalizzato nel 1996, altri 8 Stati e il distretto di Washington hanno seguito lo stesso esempio.I radicali annunciano: disobbedienza civile, di nuovoDurante la conferenza stampa, prende la parola anche Rita Bernardini, presidente dei Radicali Italiani, la quale annuncia nuove forme di disobbedienza civile: "Quest'anno sarà sicuramente l'anno in cui torneremo in galera.
Troveremo il modo per farlo.
Vogliamo - ha aggiunto - che vengano modificate le leggi o comunque sollevare, attraverso lo scandalo della galera, un grande dibattito".
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