24 GEN 2002

Authority: Il ruolo dell'authorità di garanzia nell'ordinamento italiano

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Roma, 23 gennaio 2001 - Presso la sala del Refettorio, si svolge il convegno su "Il ruolo dell'authority nell'ordinamento italiano e nella prospettiva europea".

Autorità, un fenomeno recente...

Enzo Cheli, Presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è convinto che, onde valutare il ruolo delle authority in Italia anche alla luce loro riforma, occorre partire da due elementi di fatto.

Il primo è che abbiamo a che fare con un fenomeno molto recente.

Infatti, "a parte l'ipotesi Conso del 1974, tutte le autorità italiane rappresentano un fenomeno che inizia nel 1990, un
fenomeno che si afferma in deroga al principio tradizionale e costituzionale dellla separazione dei poteri". ...e disomogeneo Il secondo elemento individuato da Cheli è la disomogeneità: "le autorità nel nostro Paese si sono sviluppate casualmente e disordinatamente, probabilmente sotto la spinta di esigenze politiche contingenti che in Italia hanno pesato di più rispetto ad altri Paesi europei".

Effetto: si è creato un quadro estremamente variegato, fluido di autorità.

La riflessione su questi 2 dati di partenza - aggiunge Cheli - ha portato a una convinzione, intorno alla quale oggi lavora la Commisssione istaurata dal ministro Frattini: "su questa materia è necessario arrivare ad una razionalizzazione, semplificazione attraverso l'individuazione di alcuni principi comuni: da qui l'idea di una legge quadro che possa essere una legge di riforma, ed ormai - conclude Cheli - siamo alla vigilia delle decisioni politiche.

Secondo Fabio Roversi Monaco, direttore Spisa, nel momento in cui l'ordinamenro sembra caratterizzarsi per una fortissima frammentazione ed esiste la necessità di razionalizzare a livello generale nei rapporti fra pubblici poteri, la presenza delle authority crea nuove prospettive e soddisfa interessi reali, ma crea anche un nuovo tipo di problemi.

San Mauro, una soluzione patrimonio di tutti Cesare San Mauro, capo della segreteria tecnica del ministro della Funzione pubblica, individua il problema davanti al quale si è trovata la Commisione del ministro Frattini: ancora una volta, una grande eterogeneità tra le diverse autorità.

"Ci siamo trovati - afferma San Mauro - in una situazione di produzione legislativa che ha definito con il nomen autorità con situazioni ordinamentali completamente diverse".

"La Commissione - afferma San Mauro - non ha terminato i suoi lavori e quindi non mi sembrerebbe corretto definire conclusioni che non ci sono state.

Così, "quando il ministro porterà la relazione in CdM ed in Parlamento si aprirà un ampio dibattito ed una riflessione nello spirito di costruzione di una soluzione che sia patrimonio di tutti".

Caianiello, non toccare ciò che funziona bene Per la ricerca di questa soluzione Vincenzo Caianiello propone un invito al realismo: "monitorare quello che non funziona, ma non toccare ciò che funziona bene".

La visione del Presidente emerito della Consulta è di realismo e di prudenza: "poichè, come ci insegna Voltaire, il migliore dei mondi possibili non è possibile", Caianiello "invita a coltivare il nostro orticello, togliere le erbacce ma non distruggere tutto, in nome di un astratta sistemazione idealistica". .

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