28 GEN 2002

UE: Consiglio Affari esteri e presentazione programma della presidenza spagnola

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In mattinata si svolge la prima parte del Consiglio europeo dei ministri degli Esteri dell'Unione, il primo sotto la presidenza spagnola.

Il Ministro degli Esteri della Spagna illustra i sei obiettivi prioritari della presidenza.

C'è anche un intervento lampo di Silvio Berlusconi.

Brussels, 28 gennaio 2002 - Nel corso della mattinata si svolge il dibattito pubblico del Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Unione europea, il primo sotto la presidenza semestrale spagnola.

Oggetto del dibattito è la presentazione del programma della Presidenza spagnola.

Gli obiettivi prioritari della presidenza
spagnola Il Ministro degli Esteri della Spagna, Josep Pique', spiega ai suoi colleghi gli obiettivi prioritari definiti dalla presidenza spagnola per i lavori del Consiglio della Ue.

Lo slogan scelto dalla presidenza spagnola è 'Più Europa'.

6 sono le priorità illustrate da Pique': La prima è rinforzare il terzo pilastro della costruzione europea, quindi portare avanti uno spazio comune di libertà giustizia e sicurezza.

In questo contesto, si inquadra la lotta al terrorismo.

Poi occorre portare a compimento l'introduzione dell'euro, in modo efficace ed adeguato.

"Oggi possiamo dire - ha sottolineato Josep Pique' - che questa operazione è un vero successo: la reazione dei cittadini è positiva".

Secondo il ministro degli esteri spagnolo "occorre che l'euro diventi la valuta di riferimento sui mercati internazionali, come lo è il dollaro attualmente".

In terzo luogo bisogna dare un contenuto preciso e ambizioso al Consiglio europeo di Barcellona: "un Europa concorrenziale - dice Pique' - capace di generare occupazione, che garantisca la coesione sociale ed un futuro di pesperità per i cittadini".

La quarta priorità è l'allargamento.

La Ue - afferma Josep Pique' - mette fine alla decennale divisione dell'Europa.

"Si tratta di incorporare Paesi che fino ad oggi non erano Paesi democratici ad economia di mercato".

Dunque, un obiettivo estremamente ambizioso.

Il quinto obiettivo è l'avvio di un dibattito sul futuro dell'Europa.

Il sesto è rinforzare il II pilastro della costruzione europea, la politica estera e di sicurezza comune.

Intervento lampo di Berlusconi Nel corso del dibattito vi è stato anche un intervento lampo da parte di Silvio Berlusconi.

Nel dargli la parola, il ministro degli Esteri spagnolo Josep Pique' lo ha chiamato Presidente e "collega".

Al suo esordio comunitario nella veste di capo della diplomazia ad interim, il premier italiano si e' limitato ad assicurare che l'Italia offrira' "un contributo positivo e costruttivo alla realizzazione degli obiettivi del programma della presidenza spagnola, obiettivi che - ha concluso Berlusconi - "condividiamo pienamente".

Berlusconi ha anche ringraziato i colleghi dei Quindici per "l'accoglienza cordiale" riservatagli.

Nel frattempo, sul fronte del nodo da sciogliere della composizione della Convenzione sulle riforme e del seggio per Giuliano Amato e Gianfranco Fini, una dichiarazione parzialmente distensiva arriva da Louis Michel, in passato molto critico con il governo Berlusconi.

Il ministro degli Esteri belga ha ribadito che a suo avviso "Amato e Dehaene (i due vicepresidenti della Convenzione) erano stati nominati anche a nome dei governi, ma se si vuole cambiare l'interpretazione" - ha assicurato - "non saro' io che faro' guerre".

Il dibattito è poi proseguito a porte chiuse.

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