05 FEB 2002

Osservatorio parlamentare: Quale nuovo scenario geopolitico?

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 13 min

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Roma, 5 gennaio 2002 - Roma, 5 febbraio 2002 - Durante la mattinata, presso l'Osservatorio parlamentare di via del Seminario, si svolge il convegno per il quinquennale, dal titolo" Lo scontro delle civilta'? Quale nuovo scenario geopolitico del pianeta", con Francesco D'Onofrio, Gianni De Michelis, Sabino Acquaviva, Virgio Ilari, tra gli altri.Interazioni tra politica interna ed internazionaleFrancesco D'Onofrio apre il dibattito parlando delle interazioni tra politica interna ed internazionale: "Nel decidere l'indirizzo della nostra politica (Ccd-Cdu, ndr) in Italia abbiamo scelto di riferirci esplicitamente ad un quadro politico sovranazionale, all'evoluzione dell'internazionale democristiana, ai problemi politici che vengono posti dal processo di globalizzazione in corso".Partendo da ciò De Michelis afferma che "occorre capire che oggi la politica avviene al livello internazionale.

E' finito il tempo della dimensione nazionale, delle scaramucce domestiche,oggi la politica è solo politica internazionale; il quadro di riferimento è quello europeo ed anche più alto".

I 10 anni dalla fine guerra fredda all'11 settembre hanno rappresentato "l'era della disattenzione e della disinvoltura" perchè questi sono stati i tratti comuni dei 10 anni delle leadership e delle opinioni pubbliche rispetto ai nuovi compiti che la fine della guerra fredda poneva drammaticamente di fronte.Secondo De Michelis, i teorizzatori massimi di questa fase sono stati Huntington (Lo Scontro di civiltà) e Fukuyama (La fine della storia): il messaggio è che con la fine della guerra fredda prevale sul pianeta il modello di civiltà 'democrazia rappresentativa ad economia di mercato', irreversibilmente.

"Clinton - continua De Michelis - è stato l'espressione per otto anni dell'applicazione di questo principio alle relazioni internazionali, con grande disinvoltura, sulla base della propria convenienza e non di principi e di regole".

De Michelis ritiene che essendo finito un ordine mondiale si tratta ora di costruirne uno nuovo, "altrimenti avremo il disordine di Bin Laden, dei Balcani, della Somalia".Una visione imperialeVirgilio Ilari, prof.

all'Università Cattolica di Milano, afferma che la vittoria del Polo in Italia ha delle importanti conseguenze per l'Europa per lo stesso concetto espresso da De Michelis sulla interdipendenza tra politica nazionale ed internazionale.

"L'aspetto decisivo è stata la vittoria di Bush negli Usa, la sconfitta dell'Ulivo mondiale, la sconfitta dell'isolazionismo nazionalista negli Usa e la possibile ripresa di una visione imperiale dei futuri assetti mondiali, che è alla base dell'interventismo militare di 'Bush II'.

Percui nel 2002 potrebbe esserci la guerra contro Iran e Iraq, e forse contro la Corea del Nord".Conflitto di civiltàSabino Acquaviva approfondisce il discorso sul conflitto di civiltà: "Il mondo è cambiato meno nei precedenti 10000 anni che negli ultimi 10 anni, dal 1989 alla fine del secolo, nel senso che noi abbiamo distrutto la nostra antica identitità e ne è nato un grande conflitto di civiltà, però noi equivochiamo su questo conflitto; non è tra l'occidente e l'Islam ma esso è interno all'occidente, fra una società tradizionale, antica, legata a certi sistemi di valori ed il nuovo che sta emergendo.

Insomma - secondo Acquaviva - sta nascendo una nuova civiltà: questo accade nella storia dell'umanità ogni 500-1000 anni, adesso però siamo dinanzi ad un cambiamento radicale quale mai verificatosi nella storia".

"Però - prosegue Acquaviva - la democrazia è in crisi, l'involucro sopravviverà ma il sistema di governo mondiale diventa un'altra cosa, passa attraverso i grandi organismi internazionali, i sistemi tecnologici"; andiamo sempre di più verso un sistema di società governato da "sistemi esperti informatici".

"E - conclude Acquaviva - quando il pianeta sarà governato da un gigantesco 'sistema esperto' il concetto di rappresentanza politica non avra più nessun senso".

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