06 FEB 2002

Vox populi: dibattito sulla prostituzione

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 20 min

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Puntata di Vox populi dedicata ad un dibattito sulla prostituzione.

Si scontrano e si incontrano diversi indirizzi fondamentali: quello di tipo sanzionatorio, quello proibizionista, e quello che punta ad una regolamentazione, regolarizzazione della prostituzione, sostenuto dal segretario dei Radicali Italiani, Daniele Capezzone.

Roma, 6 febbraio 2002 - Arturo Diaconale espone i termini della questione: "Vi sono oggi in Italia dalle 50000 alle 70000 donne che si prostituiscono nelle strade.

La domanda, invece, oscilla dai 7 milioni ai 9 milioni"; ergo, vi è una grande disparità tra l'offerta e
la domanda, a favore di quest'ultima.

Fenomeno sotto gli occhi di tutti "Si tratta - continua Diaconale - di un fenomeno sotto gli occhi di tutti: riguarda la salute, l'ordine pubblico ed anche l'immigrazione".

Infatti, nel corso degli ultimi 10-15 anni, a causa di fenomeni verificatisi in Africa e della caduta del muro di Berlino, si sono avuti flussi migratori di gente che veniva per lavorare, magari in un altro modo, ma poi si è creata una vera e propria tratta di nuove schiave che vengono sfruttate dalla grande criminalità organizzata.

"Adesso il dibattito - afferma Diaconale - è attorno ai seguenti indirizzi fondamentali: quello di tipo sanzionatorio, quello proibizionista, quello che punta ad una regolamentazione, regolarizzazione, depenalizzazione del fenomeno".

La legge Merlin Roberta Tatafiore, scrittrice che si occupa da lungo tempo di questi temi, ha fatto la prefazione al libro americano dal titolo "Le gambe della libertà: una difesa dei diritti delle prostitute".

Ella ha un approccio non tradizionale al problema.

Parlando della legge Merlin, la Tatafiore afferna: "La legge Merlin non era così male, in quel contesto storico ", ovvero la fine della disciplina legale delle case di tolleranza.

Antonio Guidi, sottosegretario del Ministero della Salute, ha il suo punto di vista sulla legge Merlin: "Il tipo di realtà del periodo pre-Merlin non esiste più, le cosiddette 'signorine' vivevano in un ambiente protetto e davvero c'era un ruolo sociale di questa realtà.

Ma questa è una realtà non riproponibile oggi, perchè la società è profondamente cambiata".

Capezzone, "per la criminalità un clamoroso affare" Daniele Capezzone traccia un bilancio della questione: "tra pochi giorni festeggieremo i 44 anni della legge Merlin.

Quella legge non va criminalizzata, però è un dato di fatto che si sperava di chiudere le case, invece si sono aperte le strade, si sperava di ridurre il perimetro criminale, ma esso si è allargato, si pensava di decriminalizzare la pura e semplice attività, lo si è fatto, ma resta il dato criminale di tuttte le attività connesse; si è consegnato alla criminalità un ennesimo clamoroso affare".

Antiproibizionismo ed immigrazione Capezzone sottolinea che occorre riconoscere la libertà di disporre del proprio corpo.

Da qui il discorso si allarga ai temi dell'antiproibizionismo e dell'immigrazione.

"E' un dato di fatto - afferma Capezzone - che quanto più permangono zone di proibizione, di non regolamentazione, tanto più è probabile che l'immigrato o l'immigrata anzichè arruolarsi nell'esercito 'buono' di chi lavora, pagare le tasse ecc, si arruoli nell'esercito cattivo della criminalità organizzata".

leggi tutto

riduci