13 FEB 2002

Ds: Convegno «La Rai che verrà»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 1 min
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Piero Fassino interviene al Convegno dei Ds sulla ''Rai che verra'', dove si parla di servizio pubblico, privatizzazione della Rai e nomina del nuovo presidente.Roma, 13 gennaio 2002 - Convegno dei Ds sulla ''Rai che verra'', con la partecipazione di dirigenti, sindacalisti Rai di area Ds, e la chiusura affidata al segr.

Fassino.

Il servizio pubblico Fabrizio Morri, responsabile Ds per l'informazione, ha svolto l'introduzione del convegno.

Questi alcuni dei concetti espressi da Morri: il rilancio del servizio pubblico come produttore di cultura e motore principale dell'innovazione; il progetto
unitario di rilancio della Rai; inoltre, il protagonismo di nuovi, seri attori di un processo di liberalizzazione.

Roberto Morrione, direttore Rai News, parte proprio dall'introduzione di Morri, e dichiara che questi ha svolto "un'introduzione interessante, che può segnare la riapertura di dialogo".

Morrione, nel suo intervento, punta a fare "valutazioni politiche": "Il punto politico è molto semplice: non possiamo permetterci di fare di quel terzo concetto espresso da Morrione, il punto di partenza di un processo, nel momento in cui Berlusconi vuole distruggere il servizio pubblico.

Privatizzare una rete Rai Il segretario dei Ds Fassino, chiude il convegno.

Circa la proposta di Rutelli di privatizzare una rete Rai, dichiara: "Va bene, ma non e' un punto di partenza"; per Piero Fassino ''bisogna partire dall'idea di mettere in campo una Rai che sia piu' forte".

Fassino spiega che bisogna tenere nello schema di lavoro la cessione di una rete, ma dentro una strategia.

"Bisogna prima costruire un disegno organico''.

Ripartire dal disegno di legge 1138 Secondo il segretario Ds occorre ripartire dal disegno di legge 1138 di riforma del sistema radiotelevisivo, naufragato nella scorsa legislatura.

Da qui, per Fassino, si puo' ripartire "per ridefinire una proposta forte e organica per un'azienda che affronti le sfide del mercato globale e sia piu' pluralista".

E su questo, per il segretario Ds, "non e' indifferente il Cda che verrà.

Fassino dice anche che il servizio pubblico non e' una nozione che appartiene al passato, ma un punto fermo per il futuro, perche' soltanto un servizio pubblico radiotelevisivo puo' garantire la qualita', puo' fare ricerca, e valorizzare il territorio".

Il nuovo presidente della Rai Infine, il segretario dei Ds ha dichiarato: "Mi dicono che il portavoce di Berlusconi, Bonaiuti, non esclude che il nuovo presidente della Rai possa essere anche offerto all'opposizione.

Vediamo.

Non sono chiuso a nessuna esperienza.

Vediamo come andra' a finire.

Quello che noi abbiamo detto a Casini e a Pera e' che debba essere nominato un presidente che creda nell'azienda, prima ancora di essere garante del pluralismo.

E queste stesse garanzie debbano riguardare anche il Cda, che deve assicurare lo sviluppo dell'azienda e quindi la garanzia di pluralismo.

Vediamo quali saranno le scelte".

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