12 MAR 2002

Socialismo: Confronto tra Martelli e Morando su "Il manifesto democratico"

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 9 min

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All'indomani della sconfitta alle ultime elezioni politiche, si anima il confronto le due anime della sinistra, tra massimalismo e riformismo: ne discutono Martelli e Morando  Napoli, 12 marzo 2002 - Quale futuro per la sinistra dopo la sconfitta elettorale del 13 maggio 2001? Ne discutono in un dibattito moderato dal  direttore del Corriere del Mezzogiorno, Marco De Marco, due esponenti che con la sinistra ufficiale hanno un rapporto controverso.

Da un lato Claudio Martelli, erede della diaspora del Psi di Bettino Craxi ed oggi fermo avversario dell'Ulivo, dall'altro Enrico Morando, tra i
più convinti "ulivisti" all'interno dei Ds, leader della corrente "riformista" che - fortemente critica con le posizioni prevalenti nei Ds - nell'ultimo congresso di Pesaro hanno raccolto solo pochi consensi tra i delegati.

Entrambi, sollecitati da De Marco, discutono e commentano la reazione che il centrosinistra sta manifestando alla vittoria di Silvio Berlusconi.

In questo la critica di Martelli a quanti non riconoscono la vittoria del Cavaliere è stata molto decisa, ricordando che "Berlusconi ha vinto dopo quasi 7 anni di dominio politico della sinistra, e dunque ha vinto con le regole o le non regole stabilite dalla maggioranza di centro-sinistra, con una RAI schierata nel modo in cui era schierata, con una legge sulla ‘par condicio’ decisa dalla maggioranza e benedetta da Oscar Luigi Scalfaro, con una situazione della grande finanza e con una serie di spine nel fianco e dal fronte della magistratura e dal fronte sindacale ben note".

Morando ha negato che nel centrosinistra vi sia un'atteggiamento prevalente di disconoscimento della vittoria di Berlusconi, e solo una componente minoritaria ne disconosce la leggittimità.

Quanto al rapporto con i movimenti di critica radicale alle strategie del centrosinistra, da Moretti ai "girotondi", l'esponente riformista della Quercia traccia la propria prospettiva che sarebbe quella di presentare "un progetto politico credibile, dentro cui naturalmente avrebbero spazio ed eserciterebbero funzione positiva tutti i movimenti che nella società stanno crescendo in maniera autonoma, di contestazione ad una maggioranza ad un governo che una parte della società italiana ritiene facciano scelte sbagliate".

Anche se, Morando, non ha potuto fare a meno di ammettere l’oggettiva difficoltà per i riformisti italiani di stare in una sinistra che tende al massimalismo.

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  • Marco De Marco, Direttore Corriere del Mezzogiorno

    <br>Indice
    0:01 Durata: 2 min 52 sec
  • Claudio Martelli su sinistra e sconfitta elettorale

    0:04 Durata: 11 min 15 sec
  • Antonio Enrico Morando (DS-U) su le due anime della sinistra

    0:15 Durata: 13 min 21 sec
  • Martelli su su massimalismo e riformismo

    0:31 Durata: 11 min 15 sec
  • Morando su oggettiva difficoltà per riformisti stare in sinistra che tende al massimalismo

    0:44 Durata: 22 min 50 sec
  • Martelli su leader ideale della sinistra

    1:07 Durata: 1 min 57 sec
  • Intervento del sindaco di Scafati, dal pubblico

    1:10 Durata: 1 min 12 sec
  • Morandi su costruzione soggetto unitario del riformismo in Italia

    1:11 Durata: 1 min 1 sec
  • Martelli sullo stesso tema

    1:12 Durata: 3 min 49 sec