Sbarre, celle, oscurità: agonia di una voce che si spegne.
Ne parla Radio Radicale.
Roma, 7 maggio 2002 - Comincia oggi, con Radio Carcere, un tour desolante,degradato, con un'unica destinazione: la cella di una galera italiana.
Vi porteremo all'ufficio matricola a immergere le vostre dita nell'inchiostro per il rilievo delle impronte digitali o dentro la fitta oscurità di una cella soffocata da sporcizia e acri odori.
Ascolterete il suono delle chiavi rollare nella serratura ed il pulsare del metallo percosso nelle sbarre: "Signori, benvenuti davvero!" L'ingresso nell'oscurità Radio Carcere, … in questa prima trasmissione, ha chiesto ha due ex detenuti di raccontare la propria esperienza da carcerato.
Salvatore Ferraro ha ripercorso nel dettaglio le fasi del suo arresto focalizzando poi il racconto sulle sensazioni provate il primo giorno di carcere: dall'oscurità della cella alla sporcizia, il tutto con il ricordo lacerante dei suoni brutali dei blindati sbattuti L'umiliazione della flessione La procedura, all'ingresso, è sempre la stessa: il detenuto viene invitato a spogliarsi e a fare una flessione per dimostrare che non nasconde nulla di illecito all'interno dell'orifizio anale.
Mario, ex detenuto, racconta come questa pratica rappresenti la prima di una serie di inutili vessazioni a cui il carcerato verrà di continuo sottoposto Senza più parole Il fine della pena è la risocializzazione del detenuto.
Ma, in carcere, il linguaggio, la capacità di comunicare del carcerato vengono inaridite del tutto.
La "domandina" è quel foglio di carta attraverso il quale il detenuto può inoltrare richieste, chiedere aiuto, acquistare beni, vivere: il tutto con solo nove parole a disposizione Le cose possono essere migliorate Radio Carcere ha, in questa puntata, intervistato autorevoli personalità dell'universo carcerario: Il dott.
Massimo Di Rienzo, direttore del carcere di Vasto, la dott.ssa Lorena Orazi, direttrice dell'area educativa del carcere di padova, Patrizio Gonnella, coordinatore nazionale dell'associazione Antigone.
Nei loro contributi è presente la speranza di possibili cambiamenti della situazione.
L'abolizione della domandina, una maggiore trasparenza del carcere alla società, sono gli ingredienti minimi per avviare questo cambiamento.
Ne parla Radio Radicale.
Roma, 7 maggio 2002 - Comincia oggi, con Radio Carcere, un tour desolante,degradato, con un'unica destinazione: la cella di una galera italiana.
Vi porteremo all'ufficio matricola a immergere le vostre dita nell'inchiostro per il rilievo delle impronte digitali o dentro la fitta oscurità di una cella soffocata da sporcizia e acri odori.
Ascolterete il suono delle chiavi rollare nella serratura ed il pulsare del metallo percosso nelle sbarre: "Signori, benvenuti davvero!" L'ingresso nell'oscurità Radio Carcere, … in questa prima trasmissione, ha chiesto ha due ex detenuti di raccontare la propria esperienza da carcerato.
Salvatore Ferraro ha ripercorso nel dettaglio le fasi del suo arresto focalizzando poi il racconto sulle sensazioni provate il primo giorno di carcere: dall'oscurità della cella alla sporcizia, il tutto con il ricordo lacerante dei suoni brutali dei blindati sbattuti L'umiliazione della flessione La procedura, all'ingresso, è sempre la stessa: il detenuto viene invitato a spogliarsi e a fare una flessione per dimostrare che non nasconde nulla di illecito all'interno dell'orifizio anale.
Mario, ex detenuto, racconta come questa pratica rappresenti la prima di una serie di inutili vessazioni a cui il carcerato verrà di continuo sottoposto Senza più parole Il fine della pena è la risocializzazione del detenuto.
Ma, in carcere, il linguaggio, la capacità di comunicare del carcerato vengono inaridite del tutto.
La "domandina" è quel foglio di carta attraverso il quale il detenuto può inoltrare richieste, chiedere aiuto, acquistare beni, vivere: il tutto con solo nove parole a disposizione Le cose possono essere migliorate Radio Carcere ha, in questa puntata, intervistato autorevoli personalità dell'universo carcerario: Il dott.
Massimo Di Rienzo, direttore del carcere di Vasto, la dott.ssa Lorena Orazi, direttrice dell'area educativa del carcere di padova, Patrizio Gonnella, coordinatore nazionale dell'associazione Antigone.
Nei loro contributi è presente la speranza di possibili cambiamenti della situazione.
L'abolizione della domandina, una maggiore trasparenza del carcere alla società, sono gli ingredienti minimi per avviare questo cambiamento.
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