10 NOV 2000

L'unico "imputato" è la legge sulla droga

[NON DEFINITO] | di Roberto Spagnoli - 00:00 Durata: 31 min 3 sec
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Puntata di "L'unico "imputato" è la legge sulla droga" di venerdì 10 novembre 2000 condotta da Roberto Spagnoli .

La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 31 minuti.
  • L'arringa dell'avvocato Giandomenico Caiazza

    <strong>L'arringa dell'avvocato Giandomenico Caiazza al processo per la cessione gratuita di hashish compiuta da Marco Pannella il 28 dicembre 1995 durante la trasmissione "L'Italia in diretta" condotta da Alda D'Eusanio su Rai Due</strong><p>Il 10 novembre 2000 la seconda sezione penale del tribunale di Roma ha assolto Marco Pannella dai reati di cessione gratuita di stupefacenti e di istigazione a delinquere. I fatti per i quali Pannella è stato processato risalgono al 28 dicembre del 1995 quando il leader radicale fu invitato a partecipare alla trasmissione "L'Italia in diretta" per sollecitare la firma dei referendum tra i quali vi era quello sulla legalizzazione delle droghe leggere. Nel corso del programma annunciò che il giorno seguente a piazza Navona avrebbe compiuto un'azione analoga a quella dell'agosto precedente al mercato romano di Porta Portese cosa che avvenne effettivamente e per la quale Pannella è già stato condannato in un altro processo. Al termine del suo intervento Pannella consegnò alla conduttrice Alda D'Eusanio un "regalo" che si rivelò essere un "panetto" di hashish del peso di circa 250 grammi. Inizialmente il p.m. Pasquale Lapadula richiese l'archiviazione del caso, tenuto conto delle modalità in cui si era svolta l'azione che non rappresentavano alcun pericolo per la salute pubblica anche perché gli agenti di polizia in servizio nello studio tv erano prontamente intervenuti per impedire la cessione e la stessa D'Eusanio aveva rifutato decisamente il regalo rivolgendosi agli spettatori affermando con forza che la droga "è morte". Di diverso avviso fu il g.i.p. Russo che ordinò al p.m. l'imputazione coattiva di Pannella sollecitandone il rinvio a giudizio.A conclusione del dibattimento il p.m. Polidori ha chiesto per Pannella la condanna a un anno e mezzo di reclusione e otto milioni di multa. <br>L'arringa dell'avvocato Caiazza, in maniera chiara e precisa va direttamente al cuore della questione dimostrando l'incostituzionalità dell'articolo 73 della legge sulla droga che sanziona la cessione di droghe "a qualunque titolo" sulla base della violazione del principio di ragionevolezza e di determinatezza, la mancanza delle quali hanno provocato il totale impazzimento della giurisprudenza in materia che è diventata una giungla di sentenze contrastanti e contraddittorie. Sulla base della perizia tossicologica e farmacologica disposta dalla seconda sezione penale che ha giudicato Pannella proprio per la cessione di hashish annunciata durante la trasmissione e acquisita agli atti di questo processo, l'avvocato Caiazza ha dimostrato nuovamente anche la mancanza di un criterio obiettivo per la determinazione delle "dosi droganti singole" sulla base delle quali vengono formulate le condanne. "Qui c'è un solo, vero imputato, ha detto l'avvocato Caiazza, ed è la norma, che va processata nella sede della Corte Costituzionale". <br>La corte, presieduta dal dottor Cavallo non ha accolto la richiesta e ha deciso l'assoluzione di Marco Pannella dall'accusa di cessione perché il fatto non costituisce reato e da quella di istigazione perché il fatto non sussiste. Al momento in cui scriviamo non sono ancora note le motivazioni della sentenza.
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